Che agosto sia il mese perfetto per le vacanze ormai non è più così per tutti. Sicuramente c’è chi è al mare e chi ancora lavora in ufficio. Ad ogni modo, agosto ha le sue certezze, come l’uscita nei cinema di uno Shark-Movie. Lo faranno apposta per far venire l’ansia alla gente di andare a fare il bagno al mare? Può essere!
Questo potrebbe essere l’intento del nuovo B-movie in uscita il 03 agosto nei cinema: Shark 2 – l’abisso (The Meg 2 – The Trench). Alt! Sappiamo che i megalodonti non esistono più (o forse), chi lo sa cosa si cela nelle profondità marine. Che ci crediate o no, oggi vogliamo esaminare con voi qualche aspetto relativo a questo film diretto da Ben Wheatley e distrubito dalla Warner Bros.
La Storia in breve (senza spoiler)
La storia segue gli eventi del suo predecessore uscito nel 2018, Shark-Il primo squalo (The Meg). A distanza di qualche anno dalle vicende narrate nel capitolo 1, Jonas Taylor (Jason Statham) si ritroverà nuovamente a fronteggiare creature marine mastodontiche che minacciano la tranquillità della gente in superficie. Ma scoprirà ben presto che i megalodonti non sono l’unica minaccia che si nasconde in fondo agli abissi. Si tratta di una minaccia naturale? O ancora peggio, c’è lo zampino di qualche umano corrotto?
Ci fermiamo qui per non farvi spoiler. Facciamo ora qualche considerazione sul film.
Cosa aspettarsi
“Ci serve una barca più grossa!” è forse una delle più famose citazioni cinematografiche di tutti i tempi, espressa ne “Lo Squalo” di Spielberg del 1975. Per questo film possiamo dire invece: “Ci serve uno schermo più grosso!”
Sicuramente la sala cinematografica è il luogo perfetto per apprezzare al meglio il film, visto che si punta molto sull’imponenza e la maestosità delle creature sottomarine. Se ne avete la possibilità guardatelo nel cinema con lo schermo più grande che riuscite a trovare nella vostra zona. Sul piccolo schermo e con un comparto audio non ottimale, sicuramente non avrà la stessa resa.
Alla domanda “Cosa aspettarsi da questo film?” rispondiamo subito con un ‘assolutamente niente di accurato dal punto di vista scientifico’. Sembra scontato ma è opportuno ribadirlo. Attivare la sospensione dell’incredulità per la durata di tutto il film è assolutamente necessario. Questo ci fa comprendere che il cinema non è solo realismo e opera d’arte. E’ anche puro intrattenimento pensato per il divertimento estivo, con una buona dose di frizzantezza e di trash… a livelli apocalittici!
Non mancheranno quindi bizzarre scene d’azione ai limiti del surreale, insieme a intrighi che minacciano l’ambiente, non senza qualche problemino di scrittura. Ma questo aspetto lo recuperiamo fra un attimo.
Il cinema statunitense in Cina
Un aspetto molto interessate di questo film è legato al cinema come business, quindi come industria dell’intrattenimento. Ricordiamo che fare cinema non è solo dirigere film d’autore o film da candidatura all’Oscar, bensì l’industria cinematografica statunitense punta molto a “battere cassa”. Questo è il motivo per cui il film è stato pensato più che altro per il pubblico cinese.
Il suo predecessore, Shark-Il primo squalo del 2018, è riuscito a incassare più di 530 milioni di dollari a fronte di un budget di 150 milioni, divorando letteralmente il botteghino statunitense e in particolar modo quello cinese. Proprio il boxoffice cinese si sta rivelando sempre più un mercato redditizio negli ultimi anni. Non è strano, infatti, che Hollywood punti sempre più a rilasciare i film in Cina, sacrificando a volte la qualità dei prodotti per la quantità di incassi. Parlando proprio di qualità addentriamoci più in fondo nell’abisso e scopriamo cosa funziona e cosa poteva essere fatto meglio.
Andiamo più in….profondità
Il film si divide in due parti e crediamo quindi che per questo molto il pubblico. Se da una parte vengono trattati temi quali la tutela dell’ambiente e la preservazione del patrimonio ecologico, dall’altra vediamo azioni esilaranti al limite del surreale. Un mix che funzionerà a intermittenza, con lunghi momenti lenti alternati a qualche sprizzo di azione. Se la prima parte si prospetta essere molto interessante, sperimentando nuove strade, nella seconda parte la direzione torna per così dire in… acque già note, riprendendo quasi di pari passo gli eventi del primo capitolo. A fronte del budget inziale, la CGI non convince del tutto ma passa in secondo piano se paragonata alla maestria delle azioni di Jason Statham (guardando il trailer vi sarete chiesti come si fa a bloccare un megalodonte con la gamba, appoggiato al molo…)
In conclusione
Il nostro suggerimento è sicuramente quello di guardare questo film a cuor leggero e non aspettarsi più di quello che un B-Movie dovrebbe fare: intrattenere.
Riuscirà a farvi divertire oppure rischierete l’abbiocco sulla poltrona? Tuffatevi a vederlo per scoprirlo!
Per noi raggiunge la risicata sufficienza ma si può decisamente fare di più. In caso di un terzo sequel speriamo che la saga sia in grado di portare definitivamente… acqua al suo mulino!
Recensione scritta da Ruben Zumpano