Nei primi anni duemila uno dei generi di punta nel mondo del gaming su PC era il gestionale e la serie SimCity troneggiava su tutti. Townsmen: A Kingdom Rebuilt, versione migliorata e aggiornata di Townsmen, gioco del 2016, si ispira proprio ai capisaldi di quel genere. Insomma ci viene riproposto un titolo che ha sulle proprie spalle un’eredità pesante, soprattutto considerando che i gestionali non riscontrano più il successo di una volta. Inoltre il gioco è disponibile dal 26 febbraio su Steam e per i proprietari del gioco originale questa versione rimasterizzata è totalmente gratuita. Una scelta gradita visto la data d’uscita del titolo originario.
Piccoli edifici, grandi città
Come in ogni gestionale, anche in Townsmen: A Kingdom Rebuilt lo scopo principale è quello di trasformare un piccolo villaggio in un florido ecosistema in grado di autosostenersi. Si inizierà con strutture essenziali, legate a risorse basiche come legno o minerali, per poi arrivare ad edifici che produrranno merci più complesse come birra o lingotti di ferro. Tutti quanti gli edifici sono divisi in sette sezioni: Infrastrutture, Estrazione delle risorse, Produzione di cibo, Processing, Desideri, Edifici speciali e Decorazioni. In particolare la prima sezione è composta dagli edifici “iniziali”, mentre la sezione Desideri accoglie edifici che aumenteranno la felicità della nostra popolazione.
Townsmen: A Kingdom Rebuilt ha un tutorial di 6 missioni, una modalità libera e 26 scenari, ognuno con missioni e requisiti specifichi. Il tutorial è organizzato in più missioni e offre una buona copertura sulle meccaniche basilari del gioco, dalla costruzione delle case alla gestione delle risorse per l’inverno. Gli scenari sfruttano una mappa predeterminata con un villaggio, che ha a disposizione inizialmente un numero di risorse e di abitanti predefiniti. Successivamente saranno assegnate una serie di missioni, sia obbligatorie che facoltative, da completate nell’ordine che si preferisce. Differentemente nella modalità libera si sceglie un’ambientazione e si avrà una maggiore flessibilità nella costruzione degli edifici con missioni che nella maggior parte dei casi sono slegate dalla produzione di specifiche risorse.
Infine ogni modalità presenterà diversi livelli di difficoltà, che influiscono principalmente sulla maggiore presenza di una discreta varietà di imprevisti. Ad esempio fondamentale sarà la costruzione di edifici difensivi poiché, principalmente negli scenari e nella modalità libera, si verrà facilmente infastiditi da una delle fazioni presenti nel gioco. Perciò ignorare questi imprevisti non è consigliabile, anche perché questa scelta potrebbe vanificare in maniera più o meno significativa i risultati ottenuti.
Il complesso
Uno degli elementi che rischiano di non convincere in Townsmen: A Kingdom Rebuilt è la gestione delle risorse. Quest’ultima risulta per certi versi basilare, infatti oltre alla produzione, all’acquisto e alla vendita delle risorse, non esiste altra forma di gestione. Più nello specifico non vi è un controllo totale sull’uso delle risorse nella costruzione degli edifici. Infatti i lavoratori preleveranno in maniera casuale una certa quantità delle risorse necessarie alla realizzazione delle strutture e l’unico modo per impedirne il consumo è sospendere la costruzione dell’intero edificio.
Altra caratteristica che potrebbe non essere apprezzata è la grandezza delle mappe, sebbene di dimensioni sufficienti all’obiettivo del gioco. Eppure non sarebbero state elemento di dubbio se fossero state maggiormente curate. Tuttavia colpisce il comparto estetico, caratterizzato da una pixel art 2D che nello stile essenziale non presenta sbavature.
Inoltre troviamo altre elementi caratterizzanti il videogioco. In primis vi è una barra dell’esperienza, comune a tutte le modalità, che aumenterà di livello, completando una quest o una specifica attività. Tale sistema di progressione è strettamente legato allo sviluppo delle ricerche. Quindi Townsmen: A Kingdom Rebuilt si differenza da altri titoli poiché non sarà necessario soddisfare criteri, pagare soldi o usare risorse per sbloccare le ricerche. Basterà salire di livello e attendere cinque minuti per il completamento di ogni ricerca. Parallelamente alcune missioni una volta completate concederanno dei punti prestigio che possono essere sfruttati per costruire istantaneamente o livellare gli edifici. Tuttavia non sono condivisibili tra le varie modalità.
Chiudono il quadro generale le musiche ed un interessante sistema di gioco legato alle stagioni. Le prime, seppur non memorabili, accompagnano alcune situazioni, differenziandosi al variare di quest’ultime. La seconda consiste nell’alternanza delle quattro stagioni, dove ognuna di esse comporterà delle condizioni climatiche e\o influenze sulla produzione di risorse diverse.
Conclusione finale
Townsmen – A Kingdom Rebuilt si rivela un ottimo gestionale che presenta un approccio classico con alcune peculiarità, come ad esempio il sistema di ricerca. Il videogame, targato Handly Games sotto l’etichetta di THQ Nordic, offre un’esperienza dalla longevità elevata che consente sia l’uso tradizionale di tastiera e mouse o quello del gamepad.
Un gestionale equilibrato, in cui l’approccio migliore è quello di procedere in maniera non casuale nello sviluppo della città, equilibrando le proprie intenzioni con le richieste dei cittadini. Tirando le somme, questo titolo, anche se non entra nell’olimpo dei gestionali, si rivolge sia agli appassionati che ai novizi, rappresentando per questi un ottimo spartiacque per conoscere il genere.