Quando, diverso tempo fa, venne presentato al pubblico un curioso progetto senza un titolo ufficiale, che metteva il giocatore nei panni di un’assillante oca, non potevo che esserne conquistata. Il concept era incredibilmente semplice: un gioco di enigmi costruito tramite obiettivi da perseguire grazie all’ingegno del giocatore. Enigmi che sono stati tradotti nel seminare scompiglio tra il vicinato, in sostanza. Una soluzione, seppur semplice, che contribuisce subito a rendere Untitled Goose Game di House House un gioco unico nel suo genere.
Partiamo innanzitutto col dire che si tratta di un progetto indipendente, anche nelle dimensioni, che tuttavia dimostra una cura invidiabile – seppur presentando, come ci si potrebbe aspettare, diversi limiti. Ma che cos’è Untitled Goose Game? Il sottotitolo di questo gioco potrebbe essere tranquillamente “Le avventure di un’irritante e starnazzante oca“. Anzi, i dispetti. Una volta avviato il New Game, infatti, vi troverete nei panni di un’oca che dovrà fare di tutto per rendere difficile la giornata ad ogni persona che incontrerà. Il gioco è ambientato in un piccolo “villaggio”, una località unica nella quale dovrete spostarvi, incontrando diversi ambienti e persone da… disturbare. L’idea è piuttosto semplice: in ogni luogo che “scoprirete” avrete a disposizione una lista di “cose da fare”, che sia semplicemente rubare degli oggetti senza farsi scoprire, rompere qualcosa, chiudere qualcuno da qualche parte. O ancora, rubare il cappello al contadino, “fare la spesa”, chiudere una donna dentro al proprio garage, far indossare a un ragazzo gli occhiali sbagliati…
Le meccaniche a disposizione del giocatore sono piuttosto semplici: la nostra “simpatica” oca potrà starnazzare, afferrare oggetti con il becco, scattare e aprire le ali (di certo non per spiccare il volo, ma solo per essere piú irritante). Quello che quindi dovremo fare come giocatori sarà cercare di realizzare tutti gli obiettivi posti dal gioco facendo appello al nostro ingegno, allo stealth e all’ambiente circostante, oltre che all’osservazione del comportamento degli NPC nelle varie situazioni. Le “task” proposte sono piuttosto varie e riescono a stimolare egregiamente l’ingegno del giocatore, unendo a questo le esilaranti situazioni che possono nascere anche da un nostro errore. Se inizialmente i compiti saranno piuttosto semplici, mano a mano che avanzerete le cose si complicheranno, richiedendo maggiore abilità sia nella pianificazione che nello stealth. Lo starnazzare non è un semplice optional “comico”, ma sarà utile in diverse situazioni, per distrarre i personaggi e approfittare del diversivo con una manovra fulminea che vi permetterà di rubare quel determinato oggetto o infiltrarvi furtivamente in un luogo. Ci sono alcuni momenti in cui il level design vi impedirà di proseguire in un determinato luogo se non avrete ottenuto un determinato obiettivo, invece altri luoghi saranno accessibili liberamente. Non si tratta di una mappa molto grande ma, per quanto mi riguarda, propone un’estensione soddisfacente. Quello che potrebbe risultare meno soddisfacente sono le prestazioni in alcuni casi dell’intelligenza artificiale che, se a volte risulta ben implementata, altre invece darà luogo a situazioni che potranno rivelarsi frustranti per la loro eccessiva ripetitività.
Da un altro lato, invece, risulta molto piacevole sia il design delle singole “quest” (se così possiamo chiamarle), che le ingegnose soluzioni pensate dagli sviluppatori, che a volte si tradurranno in un semplice “trial and error”, e in altre invece richiederanno un’attenta pianificazione. L’interazione con l’ambiente è limitata soprattutto agli oggetti e a determinate porte che potremo aprire, ma questo non risulta in nessun modo fastidioso perché non vincola comunque le nostre possibilità di approcciare il gameplay. In questo senso, è interessante notare come le diverse situazioni possano essere spesso affrontate in modi differenti, proponendo quindi diverse soluzioni al giocatore. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma si tratta di un fattore che aggiunge un tocco di divertimento e profondità. Non si raggiungono certo i picchi di alcune pietre miliari del genere “punta e clicca” a enigmi, ma si parla comunque di una buona dose di ingegno e, soprattutto, intrattenimento. Il setting atipico, e che soprattutto non si prende affatto sul serio, saprà regalarvi parecchie risate e sorrisi mentre osserverete le interazioni della nostra malefica oca – e soprattutto le reazioni dei poveri abitanti.
A livello visivo, Untitled Goose Game risulta estremamente piacevole, proponendo uno stile “cartoonesco” con modelli piuttosto stilizzati ma convincenti: una scelta coerente anche con lo stile per nulla serio del gioco – che non significa non preso seriamente, sia chiaro. Anzi, per perseguire gli obiettivi dovrete assolutamente prendervi sul serio, come un novello Snake starnazzante e piumato. Ovviamente il paragone è assolutamente esagerato, e soprattutto ispirato da alcune fan art che cominciano già a circolare sulla nostra oca-stealth.
Vorrei anche sottolineare la piacevolezza del sonoro, che è stato costruito con estrema semplicità limitandosi a delle musiche di atmosfera dinamiche che andranno a sottolineare le azioni più brillanti, ma anche i fallimenti, del nostro alter ego piumato. La longevità non è molto elevata (circa 4 ore per completare tutti gli obiettivi), ma risulta tutto sommato buona per un titolo venduto all’onesta cifra di 19,99 euro che, visto il risultato finale, risultano per quanto mi riguarda ben spesi.
In chiusura, la prova da me effettuata è stata su entrambe le versioni del gioco, Nintendo Switch e PC (via Epic Games Store). La versione Switch del titolo risulta deliziosa da affrontare in modalità portatile, quasi un must per chi è spesso fuori casa e vuole intrattenersi con qualcosa di non particolarmente impegnativo e leggero (un ottimo modo per inaugurare una Switch Lite nuova fiammante?). Buone anche le prestazioni in modalità dock naturalmente, che permettono di apprezzare ancora di più i colori vivaci presenti su schermo. Per quanto riguarda invece la versione PC, a livello tecnico non c’è nulla da sottolineare, trattandosi di un gioco decisamente leggero, in grado di girare tranquillamente anche su macchine meno performanti. Posso sottolineare una certa perplessità sui controlli impostati di default, che risultano un pochino scomodi con mouse e tastiera (ma è naturalmente possibile giocare tramite controller).
Che altro dire, in chiusura, di questo gioiellino? Di certo Untitled Goose Game non è il gioco della vita, né un assoluto e totale capolavoro, ma si tratta senza dubbio di qualcosa di unico nel panorama indie e non solo. Non utilizza enigmi geniali, né un level design rivoluzionario, ma la soluzione adottata dai ragazzi di House House, così come l’esilarante premessa, si traduce in un titolo estremamente divertente e piacevole che saprà strapparvi parecchie risate e sorrisi. Non posso quindi che consigliarvi di dargli una chance: non credo proprio che ve ne pentirete.