Sobaka Studio ci propone un picchiaduro a scorrimento nel quale impersoniamo un pescatore che, per difendere il suo villaggio dall’attacco di alcuni clan invasori, impara diverse tecniche di kung fu per affrontare i suoi nemici e scoprire chi si cela dietro l’invasione. 9 Monkeys of Shaolin è ambientato nella Cina del 1572, con un protagonista armato di armi come lance e bastoni che deve affrontare numerosi scenari pieni di nemici che sbucheranno da ogni parte, facendosi strada grazie all’arma in suo possesso nonchè alle tecniche di combattimento apprese, passando da quelle tradizionali ad altre in cui farà uso del suo QI. Ma vediamo più da vicino qualcosa sulla trama del gioco e come funzionano i combattimenti.
Versione provata: PS4.
L’arte del combattimento
Il gioco prende il titolo dai monaci che aiutano il nostro protagonista, il pescatore Wei Cheng, insegnandogli alcune importanti tecniche del kung fu e non solo. All’inizio, Wei Cheng è un buon combattente, ma viene sopraffatto dalla superiorità dei nemici. Sopravvissuto al peggio, viene curato dai monaci che lo portano nel loro piccolo monastero. Ed è qui che inizia l’avventura. Possiamo muoverci in modo circolare in una piccola sala nella quale parlare con i monaci presenti, ciascuno dei quali ha una precisa funzione nel gioco. Parlando col primo a destra possiamo potenziare le abilità del protagonista, ad esempio per aumentare i danni inflitti o riducendo temporaneamente forza d’attacco o altri parametri dei nemici. Ci sono tre schermate diverse: una per gli attacchi base (calcio in volo, stoccata o mossa rotante), una per quelli potenziati che derivano dagli attacchi base e che consumano il QI (barre gialle poste sotto quella dell’energia vitale), ed una per le tecniche speciali che possono ad esempio rallentare i nemici, ridurne la potenza d’attacco per un certo numero di secondi, allontanarli da noi e così via. Ogni attacco base inizia una combo di almeno tre o quattro colpi, utili a stordire se non a stendere i nemici. Le mosse potenziate sono invece utili quando alcuni nemici ci attaccano in gruppo, colpendoli insieme con un solo colpo, oppure contro i fantasmi che sono immuni agli attacchi standard e possono essere colpiti solo da quelli speciali. Infine c’è un tasto dedicato alla difesa che, ruotando rapidamente la nostra arma, ci permette di parare alcuni attacchi ma soprattutto di rispedire al mittente alcuni proiettili lanciati dai nemici appostati su punti alti come alberi o balconi.
Nei primi livelli si affrontano uno o due nemici alla volta, imparando a distinguerne le caratteristiche e le mosse d’attacco in modo da anticiparli o controbatterli nel modo giusto. Ad esempio una sequenza di calci volanti è molto efficace contro i nemici a viso scoperto, ma contro quelli con cappello o armatura non solo sono quasi inefficaci, bensì ci espongono anche ad un facile contrattacco nemico. Ed è qui che, quando le arti marziali non bastano, entra in gioco la nostra arma. Alcuni sono bastoni simili ad un Bo giapponese, altre sono vere e proprie lance di diverse tipologie: ad esempio la stoccata con una certa lancia può avvelenare il nemico, con un’altra può provocarne il sanguinamento, un’altra ancora ha un’alta percentuale di colpi critici e così via. All’inizio il nostro arsenale è ridotto al minimo, ma anzichè parlare col monaco che ci fornisce subito le missioni della storia principale, possiamo parlare con uno al suo fianco per fare più volte alcune missioni secondarie per ottenere un oggetto specifico (un’arma, un paio di scarpe o una collana, ciascuno con caratteristiche uniche di attacco o difesa) oltre che per ottenere come ricompensa un certo numero di punti spendibili dal monaco dedico a potenziare i nostri parametri. La prima tecnica per proseguire facilmente nel gioco è proprio questa: armarsi di pazienza, ripetere più e più volte le missioni secondarie che danno una ricompensa maggiore, potenziare i parametri a noi più utili (sempre suddivisi per tipologia di mossa) e provare infine ad affrontare la missione principale del momento, con un personaggio più forte rispetto a prima e la nostra abilità sicuramente migliorata rispetto al game over precedente. Se la nostra forza non bastasse, possiamo parlare con uno dei monaci che ci permetterà di attivare il gioco in co-op online o locale, con la scelta aggiuntiva di attivare o meno il fuoco amico.
Le ambientazioni
All’inizio gli scenari presenti sono un po’ ripetitivi e si alternano tra un paio di villaggi, una nave, una foresta. Proseguendo nel gioco iniziamo a trovarne di nuovi, notando anche un miglioramento nello stile grafico (con effetti come pioggia, lampi, nebbia e fuoco) non presenti nei primi livelli. Alcune tipologie di scenari sono simili tra loro: ad esempio alcuni villaggi nei quali i nemici escono spesso da porte e finestre aperte, la giungla in cui scendono dagli alberi, i ponti orientali in legno sui quali saltano all’improvviso dal basso. C’è un livello suddiviso in diversi piani che vanno a fuoco, nel quale affrontiamo i nemici e dobbiamo trovare e liberare i contadini chiusi a chiave nelle case prima che scada il tempo. Più avanti nel gioco ci ritroveremo anche in tempi buddisti, caverne, prigioni ed altri luoghi sia al chiuso che all’aperto. Alcuni scenari sono horror, con tanto di fantasmi invulnerabili ai colpi normali e che continuano ad evocare nemici-zombi: colpendo questi ripristiniamo la barra QI e possiamo sferrare i colpi potenziati sui fantasmi, gli unici che possano colpirli (oltre ad un solo tipo di lancia che li rende anche visibili, ottenibile più avanti nel gioco). In ogni livello ci sono tante casse di legno e barili sparsi qua e là, in numero piuttosto abbondante, gran parte dei quali contengono oggetti preziosi come alcuni tipi di tè. Ad esempio, il più comune serve a ripristinare una piccola porzione d’energia vitale, un altro ripristina il QI, un altro ancora aumenta la forza d’attacco per qualche secondo.
Col passare delle missioni i nemici iniziano a diventare più forti e, come spesso accade in titoli di questo genere, più avanti nel gioco ci troveremo ad affrontare il boss di uno dei primi livelli come fosse un nemico normale, consci del fatto che siamo diventati molto più forti ed è ormai alla nostra portata senza troppi problemi. Così come gli scenari, anche i nemici non sono molto vari all’inizio, ma iniziano a mostrarsi in tipologie diverse dopo un certo numero di missioni. I nemici più comuni sono quelli dotati di lancia e cappello, contro i quali la stoccata diventa un’ottima mossa per stordirli e tenerli lontani prima che attacchino loro. Oltre alla già citata parata, utile a ribattere i proiettili ma inefficace contro gli attacchi più potenti, scopriremo che la schivata è la mossa che useremo più di tutte. In base alle scarpe da noi indossate, esistono tipi di schivata diversi come il salto acrobatico o lo sprint in avanti, quest’ultimo davvero molto efficace e che ci rende anche invulnerabili per il mezzo secondo d’esecuzione, utilissimo contro gruppi numerosi di nemici o contro un boss dotato di attacchi rapidi e letali.
Fattore ripetitività
Il comparto tecnico si attesta su un livello tecnico non eccelso ma comunque molto buono. Spicca la fluidità delle animazioni, in particolare delle mosse in volo e dei vari tipi di schivata. 9 Monkeys of Shaolin offre anche una storia in continua evoluzione, con molti personaggi e dialoghi presenti all’inizio o alla fine di ogni missione, ed il mistero di qualcuno che sembra fare il doppio gioco e di cui dovremo scoprire l’identità. I tanti dialoghi, uniti alle missioni secondarie ed alla scelta di armi ed oggetti (tra cui la maschera da indossare tra quelle trovate, dettaglio esclusivamente estetico) e soprattutto al potenziamento dei parametri del personaggio, donano al gioco un qualcosa di rpg benchè senza strafare, restando in gran parte un beat’em up sulla falsariga dei classici anni ’90 ma stavolta in salsa orientale.
Ciò che frena un po’ l’entusiasmo è la ripetitività di alcune tipologie di nemici, che rischiano di rendere i combattimenti un po’ tutti uguali e monotoni. Una volta apprese le tecniche di combattimento dei nemici, capirete che alcuni di questi possono essere affrontati quasi sempre nello stesso modo e che, se presi da soli senza compagni nelle vicinanze, possono essere facilmente sconfitti o quantomeno storditi sempre con le stesse due o tre mosse. C’è il rischio che, se non siete fan sfegatati del genere, possiate non avere la pazienza di rifare più volte le stesse tre o quattro missioni secondarie nonchè le decine di combattimenti molto simili tra di loro, benchè spesso con diverso numero e tipologie di nemici, rischiando di annoiarvi. In questo ci vengono incontro i boss di fine livello, che sono presenti però solo in alcuni di questi mentre in altri finiamo il livello con un combattimento contro una decina di nemici standard o poco più, senza un vero leader. Il vero fascino di 9 Monkeys of Shaolin sta nel piacere di picchiare i nemici e schivarne gli attacchi, specie se numerosi, provando tecniche diverse per uscire incolumi dai combattimenti più impegnativi, ma soprattutto seguire l’evoluzione della trama che accompagna ogni missione principale e potenziare di volta in volta il nostro eroe per avere la meglio anche contro un folto numero di nemici in contemporanea o contro alcuni boss piuttosto ostici in quanto ad attacchi difficilmente evitabili o movimenti velocissimi.
Se amate i vecchi Double Dragon, Final Fight, Streets of Rage e simili, 9 Monkeys of Shaolin è sicuramente un titolo che apprezzerete. Tenete presente quel senso di ripetitività e monotonia che potrebbe colpire i fan meno sfegatati dopo poche missioni, scoraggiando alcuni di voi a scoprire come si evolve la trama, grazie anche alla localizzazione testuale in Italiano affiancata al doppiaggio in Inglese. Ma è qualcosa che potrebbe colpire davvero pochi di voi poichè la trama stessa, il potenziare il personaggio, le ambientazioni orientali ed il gusto nel fare qualche combo di successo contro un gruppo di nemici sono cose che ci fanno superare la ripetitività iniziale, spronandoci a continuare e finire il gioco fino allo scontro finale, nel quale affronteremo finalmente il capo del clan invasore. Vi consigliamo di provare la demo, e di spendere circa 30€ (gioco disponibile sia in versione fisica che digitale) solo se quest’ultima vi dovesse colpire particolarmente, fatta premessa che in quest’ultima non potrete certo apprezzare l’evolversi della trama nè il buon numero di scenari scoperti successivamente. A voi il responso finale.