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Antlers – Spirito Insaziabile – Recensione

a cura di Marco Liberati 5 Novembre 2021
a cura di Marco Liberati 5 Novembre 2021
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Antlers – Spirito Insaziabile, prodotto da Guillermo del Toro, è l’ultimo film diretto da Scott Cooper che si ispira al racconto di Nick Antosca, intitolato The Quiet Boy. Infatti, la pellicola vedrà come sceneggiatori sia l’autore dell’opera originale, Antosca stesso, che C. Henry Chaisson, i cui sforzi hanno culminato con l’arrivo nelle sale italiane il 28 Ottobre. Il film arriverà giusto in tempo per Halloween, a seguito di un rinvio dovuto alla situazione sanitaria in corso. D’altronde non c’è periodo migliore, anche se forse un po’ affollato, per un prodotto del genere, che infatti possiamo facilmente categorizzare come appartenente al genere horror

Comparto narrativo

In una sperduta cittadina dell’Oregon, Julia è una maestra delle scuole medie, che è tornata da poco nella sua città d’origine, dopo aver vissuto in California. Il motivo del ritorno della donna è la morte del padre, che da piccola abusava di lei. In questo modo, con la morte del genitore, decide di tornare nella cittadina per ricostruire il rapporto con il fratello minore, Paul, che aveva abbandonato. Tuttavia, il ritorno all’ovile si rivela meno idilliaco di quanto si aspettasse. Nello specifico, nella sua classe, già ricca di problematiche, un bambino sembra essere più in difficoltà degli altri. Si tratta di Lucas, orfano di madre, vive con suo padre ed il fratello minore. Cercando di aiutare il suo alunno, la maestra, assieme al fratello che ora è lo sceriffo della cittadina, scoprirà che la situazione è ben più complessa di quanto può immaginare. Infatti, il padre di Lucas, nel tentativo di rubare minerali da un’antica cava, ha risvegliato un antico spirito insaziabile, il wendigo.

Eppure queste premesse narrative non riescono a costruire una narrazione coerente e dai giusti ritmi. La cittadina è piena di problemi che l’affliggono e questo la rende il posto perfetto per far si che in pochi si preoccupino della situazione di Lucas, l’ennesimo ragazzino con il padre consumato dai suoi vizi. Di conseguenza, le tematiche della droga e della povertà, sebbene non siano centrali, riescono ad avere il giusto spazio per creare un buon contesto per la storia. Di contro ci sono temi che, invece, sono trattati un po’ superficialmente e quindi finiscono per far perdere “carattere” ad alcuni personaggi. Mi riferisco al passato di Julia e Paul, purtroppo segnato dalle azioni di un padre, che rimane emarginato a pochi flashback senza trovare il giusto spessore. Il tutto sembra un semplice pretesto narrativo per giustificare il maggiore interesse della donna nei confronti di Lucas.

La creatura

Un altro tema a cui Antlers – Spirito Insaziabile non ha dato la giusta attenzione è lo sfruttamento ambientale e le sue dirette  conseguenze. In verità la nascita del wendigo è lontana da questo tema, ma nel film stesso è detto che spesso il suo intervento è atto a punire tutte quelle persone che in qualche modo rompono l’equilibrio tra uomo e natura. Di conseguenza è facile pensare che proprio tale tema dovesse essere più marcato, invece di concretizzarsi nella sola immagine della miniera profanata dal padre di Lucas. Perfino le origini della creatura e il suo stretto rapporto con la mitologia indigena servono più come strumento narrativo per giustificarne l’arrivo che come elementi per caratterizzarla. Ad ogni modo, quando la creatura si mostra in tutta la sua orrida presenza, non risulta eccessivamente grottesca o finta. In effetti, non sfigura mai davanti alla cinepresa, dimostrando carenze più “narrative” che realizzative.

Dietro la cinepresa e non solo

Comunque, nonostante quanto scritto sopra, Antlers – Spirito Insaziabile riesce a creare la giusta atmosfera inquietante. Quest’ultima è alimentata da una buona alternanza di scene dalla luminosità “normale” con altre, più classiche nel genere di riferimento, in cui le fonti di luce scarseggiano maggiormente. Questo gioco di luci è anche esso valorizzato da una regia e da un comparto sonoro che nel complesso possono essere promossi. D’altra parte, se si considera la performance degli attori, ci si rende conto che non bastano presenze di un certo spessore, come Keri Russell e Jesse Plemons. Il problema non risiede tanto nella prova attoriale, quanto ancora una volta nella sceneggiatura stessa, rea di non essere in grado di tratteggiare a sufficienza tutte le sfumature dei personaggi principali.

Antlers – Spirito Insaziabile

Conclusioni

Affermare che Antlers – Spirito Insaziabile fallisca su tutta la linea è un’esagerazione dato che in fin dei conti si rivela un prodotto che sa creare la giusta atmosfera. Per carità, forse l’inquietudine che si genera, si evolve in pochi momenti di vero terrore o ansia, ma risulta un più che sufficiente film horror. Ciò che fa calare l’asticella del gradimento è una storia che non soppesa pienamente tutte le premesse di cui si compone. Addirittura, in un primo momento può sembrare che il ritmo sia giustamente più lento per dar il tempo allo spettatore di assorbire tutte le rivelazioni che verranno, ma poi quest’ultime vengono trattate troppo “en passant”. In sostanza, Antlers – Spirito Insaziabile rimane un prodotto che potrà riempire le serate più leggeri degli appassionati.

Naturalborngamers.it
  • Voto Finale
    6.7
Pro
  • Un'atmosfera inquietante
  • Una regia e un comparto sonoro nel complesso buoni
Contro
  • Una storia che non soppesa pienamente tutte le sue premesse
  • Caratterizzazione di alcuni personaggi non completa
6.7
Antlers – Spirito Insaziabileguillermo del toroNick AntoscaScott CooperThe Quiet Boy
Marco Liberati

Mi chiamo Marco Liberati, sono uno studente d’Ingegneria Informatica. Ho coltivato un profondo interesse verso i videogiochi sin da bambino. Nato come pc gamer, cresciuto nella “generazione playstation” (ps1-ps2-ps3) e ora tornato alle origini, assemblando, coadiuvato da un tecnico, il mio primo pc.

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