Anche il franchise di Blizzard-Activision si butta a piedi pari nel mondo dei battle-royale e lo fa dopo l’esperienza — decisamente non positive — di Black Ops 4. Questa volta, l’esperienza proposta utilizza come base portante Call of Duty: Modern Warfare, che ha riscosso un notevole successo su tutte le piattaforme; questa è la chiave di svolta che ha attirato in sole 24 ore ben SEI milioni di giocatori a scaricare circa 100GB di dati sui propri hard disk e dare una chance al titolo. Prima di cominciare, ricordo che il titolo è disponibile su Playstation 4, Xbox One e PC e che, grazie alla creazione di un account activision, si può giocare in cross-play con i nostri amici indifferentemente dalla piattaforma. Com’è quindi Call of Duty: Warzone? Andiamo a scoprirlo.
L’essenza della guerra
Call of Duty: Warzone è un’esperienza che include due modalità di gioco diverse: Battle-Royale e Malloppo. È molto interessante questa decisione di Activision di affiancare al genere popolarissimo della battaglia reale una modalità un pochino diversa e in grado di poter accontentare anche giocatori che non apprezzano lo stile “vince l”ultimo che resta in piedi”, ma cercano comunque un po’ di competizione (gratis). Entrambe le modalità vedono fino a 150 giocatori divisi in 50 squadre da 3 che si daranno battaglia su una mappa immensa.
La modalità Malloppo vi permetterà di paracadutarvi sulla mappa con una delle vostre classi personalizzate, quindi senza il bisogno della classica “caccia al loot” tipica della battaglia reale. In queste partite non vi sarà nessun restringimento della “safe zone” e un giocatore eliminato potrà respawnare dopo alcuni secondi. La vittoria, in questo caso, è legata all’accumulare il più denaro possibile, che è ottenibile dalle casse di loot, dai contratti, dalle taglie, da particolari drop che vengono rilasciati casualmente e dall’eliminazione degli altri giocatori. Una volta che una squadra raggiunge il milione di dollari accumulati, partirà un “round bonus” della durata di pochi minuti, nel quale le squadre dovranno darsi battaglia all’ultimo dollaro per primeggiare. I soldi possono anche essere spesi per ottenere serie uccisioni o equipaggiamento utile, come i palloni aerostatici che vi permetteranno di mettere al sicuro il denaro accumulato fino a quel momento. Lo stesso potrà essere fatto tramite punti di estrazione specifici, dai quali sarà possibile richiamare un elicottero per depositarvi il proprio denaro. Questa azione è gratuita, ma vi metterà in pericolo poiché gli altri giocatori sapranno dove vi trovate e che state per depositare del denaro. Inoltre, le squadre che possiedono più denaro saranno segnalate per tutti sulla mappa di gioco.
In generale ci troviamo davanti ad un’esperienza avvincente, frenetica e divertente, soprattutto se giocata con amici e non con compagni random. Avrete a disposizione moltissimi mezzi di trasporto per spostarvi per tutta la mappa e andare a caccia di denaro, prestando attenzione agli agguati nemici e a non tenere troppo denaro con voi. Il tempismo e la velocità di spostamento sono fondamentali in questa modalità.
La scelta di Activision di dare un’alternativa ai giocatori che magari non gradiscono la formula della Battaglia Reale è interessante e probabilmente azzeccata, aprendosi quindi ad un parco utenti ancora più ampio (ricordiamo che nei pochi giorni dopo l’uscita si è arrivati a 6 milioni di giocatori attivi). L’unico elemento che si può fare presente è che probabilmente si tratta comunque di una modalità più ripetitiva e forse meno tesa rispetto ad una Battaglia Reale.
Battaglia Reale
Come è classico, nella battle royale la mappa si andrà via via restringendo a causa di un letale gas che attanaglia il mondo di gioco. L’enorme distanza da coprire per spostarsi da una zona all’altra è resa percorribile grazie a vari veicoli — sia a quattro ruote che aerie — e grazie alla velocità di corsa del nostro personaggio. In realtà, non mi sono mai trovato ad arrancare nella tempesta letale grazie proprio alla possibilità di usare mezzi molto veloci. In giro per la mappa sono sparse delle maschere che ci permetteranno di resistere per un periodo di tempo limitato a contatto con il miasma. Le armi presenti in game sono le stesse che troviamo nel titolo base, divise per rarità. La stessa arma può essere raccolta da terra come comune, non comune, rara, epica e leggendaria. Queste ultime hanno un nome proprio che le contraddistingue dalle alter, e più saliamo di rarità più aumentano gli accessori ad esse attaccati. Non possiamo modificare le armi in game, ma questo è un discorso che affronterò tra poco. Oltre alla salute, che si rigenera automaticamente, è presente lo scudo, diviso in tre frammenti che possono essere riempiti infilando piastre metalliche nel nostro giubbino tattico. Il sistema di inventario è davvero intuitivo e semplificato, e alla pressione di un tasto possiamo buttare a terra tutto ciò che abbiamo intenzione di donare ai nostri alleati o che non vogliamo più trasportare. Il quantitativo di munizioni non è illimitato, ma bensì è circoscritto ad un numero piuttosto risicato. Ci sono due grandissime aggiunte che rendono il gameplay di Warzone unico ed innovativo e meritano un paragrafo ognuno. La prima è il sistema di Economia presente nel titolo. Possiamo rianimare i nostri compagni da terra infinite volte e possiamo riportarli in vita una volta che ad essi sia stato inflitto il colpo di grazia grazie al sistema di buyback.
Sconti e promozioni tra un proiettile e un altro
Nelle casse di loot, oltre ad armi e munizioni, troveremo delle banconote. Esse possono essere raccolte anche dai cadaveri dei nostri nemici o grazie alla generosità dei nostri alleati, e sono fondamentali per arrivare alla fine della partita nella maniera migliore. Con esse, infatti, possiamo comprare presso speciali punti di acquisto disseminati per il mondo potenziamenti, munizioni, serie di uccisioni — avete letto bene, ci sono UAV e bombardamenti aerie — e soprattutto far tornare in vita i nostri amici. Al modico costo di 4.500 dollari potremo rischierare un nostro alleato deceduto, che si troverà catapultato nel suo paracadute con 500 € e solo una pistola — l’equipaggiamento base con cui scendiamo in battaglia.
Menzione particolare merita la cassa di equipaggiamento: comprandola, nella posizione indicata dal fumogeno scenderà una cassa che contiene all’interno le classi personalizzate che da sempre possiamo creare e modificare all’interno del menu di gioco. Elemento che inserisce anche un minimo di strategia; personalmente ho creato una classe cecchino per il late game, una con SMG per l’inizio della partita e una intermedia con un fucile d’assalto M4. Unica nota negative: dobbiamo salire di livello per sbloccare dal menu armi, accessori e potenziamenti. Verso la fine della partita, ogni elemento presente nello shop sarà scontato per permettere di spendere tutti i soldi a nostra disposizione, quindi non va mai sottovalutata questa possibilità e anzi va usata non appena possibile.
Quel dannato Gulag
La vera rivoluzione del titolo è il Gulag. Quando la nostra salute scende a 0, verremo atterrati e avremo la possibilità di essere rianimati velocemente dai nostri compagni. Se però il destino ci è avverso e veniamo uccisi, la partita non finisce. Verremo invece catturati e trasportati nelle segrete del Gulag, un posto in cui incontreremo tutti i giocatori uccisi in attesa di essere messi alla prova. Possiamo assistere dagli spalti e persino lanciare sassi per distogliere la loro attenzione dallo scontro. Sì, perché quando toccherà a noi, verremo messi sotto pressione in un veloce quanto letale duello uno contro uno insieme ad un altro malcapitato giocatore ucciso in precedenza. Chi vince, torna in vita e si paracaduterà nella mappa per avere una seconda chance. Questa è un’aggiunta intelligente e di spicco che aggiunge nuova linfa a partite altrimenti troppo uguali. Un plauso all’idea che funziona, e che mi ha permesso svariate volte di vedere le fasi finali del gioco.
Comparto tecnico stupendo quanto ballerino
Dividiamo la faccenda. Ho provato per svariate ore il titolo sia su PC, sia su Xbox One X. Sulla seconda, nessun impuntamento e gameplay fluido e preciso anche in 4K. Sul primo, è un terno al lotto. I forum di Activision e i reddit del gioco sono pieni di lamentele per problemi di crash, impuntamenti e interruzione dei driver video. Per molti giocatori il tutorial ha rappresentato l’unica modalità di gioco, dati i continui crash prima di terminarlo. Do agli sviluppatori ancora pochissimi giorni per fixare i crash, proprio come è avvenuto per il gioco base. Ma anche quando il gioco funziona, ci sono alcune pecche che sono costretto a riportare. Quando colpiamo un nemico, non è presente l’indicatore che ci dice il quantitativo di danni inflitti se non un suono della corazza che si è rotta. Se da una parte rende l’esperienza ancora più difficile, dall’altra alza vertiginosamente la curva d’apprendimento perché non si sa quasi mai quanto siamo vicini ad uccidere il nostro avversario. Inoltre, sul web ci sono svariati video che denunciano exploit che rovinano l’esperienza di gioco, come questo.
In conclusione ritengo l’esperimento decisamente riuscito. Una partita tira l’altra e se siete già amanti del gameplay di Call of Duty non potrete che apprezzare l’esperienza di gioco. Se invece il franchise non è mai stato nelle vostre corde, probabilmente guarderete altrove. Il mio consiglio è di dargli una chance e di valutare da voi l’esperienza di gioco. In quanto a sensazioni, in Warzone si ha davvero l’impressione di essere in guerra grazie al comparto audio ben realizzato.
Vi ricordo, inoltre, che qui su Naturalborngamers vi stiamo proponendo delle GUIDE per poter scendere in battaglia preparati!