Dopo un lieve ritardo rispetto alla data d’uscita fissata, Chernobylite di The Farm 51 è disponibile anche su PlayStation 4 e Xbox One. In questo breve articolo ci limiteremo ad analizzare le versioni console del titolo, rinviando tutte le informazioni dello stesso alla review dell’edizione PC. L’avventura ambientata nella vasta aerea protagonista del disastro nucleare del 1983 è ricca di spunti interessanti, incentrata su un percorso narrativo sorprendente e appassionante, frutto di un’ottima sceneggiatura.
Il mistero legato alla scomparsa della nostra amata Tatiana e alle incredibili proprietà del materiale che da il titolo all’opera, viene svelato tramite continui flashback ed è ricco di sequenze memorabili e colpi di scena. Esattamente come avvenuto nelle saghe di Metro e in particolare in S.T.A.L.K.E.R., il gameplay è funzionale al racconto della storia facendo combaciare l’evoluzione del protagonista agli eventi mostrati sullo schermo. Le meccaniche di gioco sono incentrate su una componente survival piacevolmente equilibrata, nella quale la gestione delle risorse si alterna a lunghe sezioni esplorative ansiogene e ricche di pathos.
In Chernobylite le fasi di shooting rivestono quasi un ruolo secondario rispetto a quelle puramente “investigative” (con una netta preferenza verso l’approccio stealth) e “manageriali”, arricchite dalla necessità di migliorare sia la nostra base operativa sia il rapporto con decine di NPC, senza il cui supporto non faremo molta strada. Gli amanti delle due serie sopracitate resteranno facilmente affascinati dall’inquietante Pryapat e pur senza trovare elementi di gameplay originali e innovativi, diventa difficile resistere al fascino di un’avventura “magnetica” e soddisfacente in tutta la sua durata.
Purtroppo quanto di buono è stato evidenziato finora è in larga parte vanificato da un comparto tecnico insoddisfacente. Già la versione PC del titolo aveva mostrato qualche incertezza frutto di un motore grafico alquanto vetusto che riusciva comunque a svolgere sufficientemente il proprio compito. Un discorso che non possiamo estendere alle versioni console del gioco, protagoniste di un porting tutt’altro che entusiasmante. L’edizione PlayStation 5 da noi testata presenta texture poco dettagliate che caricano con un sensibile ritardo e un frame rate complessivo incapace di sostenere i 30 fps, indipendentemente dalla quantità di elementi mostrati sullo schermo.
La scarsa fluidità complessiva dell’esperienza rende poco godibile sia la fase esplorativa che gli scontri a fuoco, penalizzati ulteriormente da una notevole quantità di bug capaci di limitare il gameplay. Oggetti sospesi a mezz’aria, nemici e figure incastrati negli elementi degli scenari e fastidiosi freeze durante le sparatorie più intense possono spesso portare ad un immeritato game over, rendendo l’esperienza più frustrante di quello che è in realtà.
Se a questi difetti aggiungiamo la frequenza di caricamenti piuttosto lenti e una pulizia visiva che lascia molto a desiderare è possibile avere un’idea chiara dell’insieme delle problematiche che affliggono il titolo. Un vero peccato vista l’ispirazione della trama, il fascino indiscutibile delle ambientazioni e la bontà delle meccaniche di gioco presenti, capaci di offrire un ottimo survival game divertente ed equilibrato. Le uniche note di merito vanno al più che discreto adattamento dei controlli alle funzionalità del joypad e ad un comparto sonoro realizzato con grande perizia sia nella evocativa tracklist sia nella effettistica.
Le indiscutibili potenzialità di Chernobylite sono purtroppo mortificate dalla realizzazione tecnica di un porting che avrebbe richiesto maggior tempo e cura. L’opera di The Farm 51 è sicuramente intrigante e meriterebbe di ritagliarsi il suo spazio soprattutto su console, vista la penuria di titoli dedicati al genere. Il nostro consiglio è quello di attendere i futuri aggiornamenti rilasciati dagli sviluppatori con la speranza che riescano a risolvere le problematiche evidenziate in tempi brevi, apportando le giuste correzioni alle versioni “old gen” (nell’attesa di quelle dedicate alle piattaforme di nuova generazione). Nel frattempo, a malincuore, non possiamo promuoverne l’acquisto, rinviandovi nuovamente all’edizione PC del gioco, indiscutibilmente più prestante e godibile.
Versione Provata: PlayStation 5