Dopo il debutto su PS4, anticipato dalle molte polemiche nate fin dal suo annuncio del 2016, Death Stranding è giunto su PC lo scorso 14 Luglio grazie anche a 505 Games. Ebbene ormai, anche se in ritardo rispetto ad altri, si può analizzare il gioco a mente fredda, tralasciandosi le discussioni e le enormi aspettative di un ampio pubblico, maturate a causa del nome di Hideo Kojima e di trailer che mostravo aspetti più superficiali del gioco. Di conseguenza, al netto del tempo ormai trascorso, si può dire che in maniera coerente alla figura del suo game designer, Death Stranding si presenta come un gioco suis generis. Per certi versi si può considerare il gioco in parte derivativo dato che mescola meccaniche di gioco ed elementi provenienti da etichette già esistenti. Tuttavia, il risultato finale si presenta come un amalgama differente da ciò che si è già giocato fino ad ora.
In un mondo che prigioniero è…
In un futuro alternativo l’umanità è piegata da un’incredibile catastrofe, denominata Death Stranding, che ha messo in comunicazione il mondo dei vivi con quello dei morti. Tale evento, oltre ad aver stravolto la vita delle persone, ha comportato che le anime dei morti tornino sulla Terra per ricongiungersi con il proprio corpo. Tuttavia, se queste creature, chiamate CA, entrassero in contatto con il proprio corpo o con gli esseri umani, si genererebbe un’esplosione dalle proporzioni gigantesche, che formerebbe un enorme cratere. Inoltre, l’unione dei due mondi ha portato nel nostro mondo la diffusione del chiralium e l’apparizione della cronopioggia, una “pioggia” particolare che fa invecchiare tutto ciò con cui entra in contatto.
A causa di questi motivi i pochi sopravvissuti tendono ad isolarsi all’interno di piccole città o rifugi dato che uscire all’esterno è molto pericoloso e non esistono più telecomunicazioni in grado di connettere le persone. Qui entrano in gioco i corrieri, come lo stesso Sam Porter Bridges, il protagonista, i quali affrontano i pericoli del mondo esterno per portare pacchi che contengono oggetti di ogni tipo, ad esempio spartiti musicali, medicinali, bevande alcoliche e tanto altro. La Bridges, azienda fondata dall’ultimo presidente degli USA, sfrutta queste figure, in particolare lo stesso Sam, con l’obbiettivo di attraversare l’America per connettere le persone isolate ad una nuova rete, la Rete Chirale. Si tratta di un sistema di comunicazione che ricollegherà le persone sotto il vessillo delle UCA, Città Unite d’America, condividendo informazioni, progetti e la possibilità di usufruire della rete stessa per stampare degli utensili di vario uso.
Narrativa
Nelle tante ore di gioco ci sarà spazio per temi attuali, ambientati in un mondo assai diverso da quello reale, ma comunque trattati attraverso una moltitudine di documenti e delle cutscene dall’ottima regia. In questo modo la curiosità e la voglia di approfondire anche delle storie secondarie porteranno i giocatori più pazienti ad un continuo senso di scoperta. In effetti, sebbene ci venga presentato un mondo ormai in gran parte distrutto e isolato, sotto questo velo superficiale si possono trovare dei personaggi e delle storie parallele tutte da scoprire e approfondire. Chiaramente l’accesso ad una mole così massiccia di informazioni da immagazzinare sarà assai graduale e il ritmo lento che ne deriva è una caratteristica che si è costretti ad accettare. Tuttavia, questo aspetto può risultare pesante, se non addirittura soverchiante, per tutti coloro che siano abituati a ritmi diversi
Homo Ludens
Ovviamente la consegna dei carichi avrà la sua importanza, ma in questo caso è il viaggio verso una destinazione a dare forma alla struttura principale al gameplay del gioco. Di conseguenza portare fisicamente la consegna a destinazione, comporta l’approcciarsi a delle meccaniche complesse e curate, di cui una parte può essere etichettata come appartenente al “genere dei simulatori”. Tuttavia, tali elementi vengono introdotti in maniera graduale tanto che la parte iniziale svolge le funzioni di un lungo tutorial, in cui si insegnano al giocatore le basi, per poi portarlo verso sessioni più articolate. Questa progressione e i tanti aspetti da curare in una consegna attenuano una sensazione di ripetitività che è presente anche in relazione al numero di ordini previsti. Naturalmente il giocatore potrà scegliere quali accettare e quali no, ma spesso si tende a farsi carico di molte richieste dato che il loro completamento comporta dei vantaggi.
Infatti, una volta portato a destinazione un pacco si ottiene un punteggio, in base al quale viene calcolato l’aumento sia di alcune statiche di Sam, sommate per determinare un livello complessivo, che il gradimento del destinatario di un pacco. Nel primo caso, quando una statica raggiunge un certo valore, sbloccherà un miglioramento di una caratteristica del protagonista, come ad esempio il peso massimo trasportabile. Differente, l’aumento del gradimento di un destinatario sbloccherà nuovi progetti ed aumenterà la potenza della rete chirale che a sua volta permetterà di costruire nuove strutture. Quest’ultime possono essere realizzate lungo il percorso coperto dalla rete stessa e aiuteranno in diversi modi il protagonista e il giocatore nel loro viaggio.
Nel mezzo della via
Durante le lunghe “passeggiate” con Sam non mancheranno alcune sequenze più “vivaci”, in cui scontrarsi con le Creature Arenate o con altri umani. Addirittura, potrebbe non mancare occasione in cui sarà richiesto di penetrare negli accampamenti di questi ultimi, magari per recuperare dei pacchi rubati. In questo caso e allo stesso modo negli scontri con le CA, è possibile usare due possibili approcci: uno basato su fasi stealth, l’altro basato su scontri a viso aperto. In verità, proprio le fasi di shooting, ma in generale quelle più movimentate, non brillano particolarmente, rivelandosi meno rifinite. Tuttavia, questo aspetto viene bilanciato in parte dalla buona varietà di armi, le quali inoltre si distinguono per la tipologia del nemico. A ciò, purtroppo si aggiunge un menu di selezione di particolari oggetti, tra cui le armi sopra citate, che nelle fasi più concitate può risultare un poco scomodo da navigare.
Pellegrinare nella rete
Un altro aspetto convincente del gioco è il multiplayer asincrono e collaborativo, che è in grado di connettere intelligentemente gli sforzi dei diversi giocatori. Qualora si giochi online, una volta connessa la zona alla rete chirale, si potrà visualizzare le strutture costruite nei dintorni dagli altri giocatori. In questo modo, ad esempio, costruire un ponte per attraversare un fiume, potrebbe aiutare non solo il giocatore, ma anche altre persone nelle loro consegne. Insomma, un espediente che oltre ad avere una valenza prettamente ludica, ne assume una addirittura quasi metaforica. Infatti, questa interazione tra giocatori si presta quantomeno ad un parallelismo ai temi legate al tema della connessione trattati nel gioco. Allo stesso modo in cui i vari NPC condividono tra loro informazioni, risorse e conoscenze per ricostruire l’America sotto le UCA, i giocatori condividono i propri sforzi per arrivare allo stesso scopo: godere al massimo del gioco in questione.
Inoltre, si potrà interagire con gli altri, anche in altri modi. In primis è possibile effettuare una vera propria richiesta di “provviste” necessarie a portare a termine una consegna oppure donare tramite strutture apposite oggetti che non si ritengono più utili. Affianco a ciò vi è una sorta di sistema di gradimento dell’operato degli altri giocatori, ai quali possiamo assegnare dei “mi piace” in maniera simile a quelli che si ricevono dai destinatari degli ordini. In questo modo i mi piace divengono quasi una moneta di scambio all’interno del videogioco, il cui aumento si traduce in una crescita sia della reputazione di Sam che del suo “livello corriere”, quello associato alle statistiche sopracitate.
Grafica
Analizzando il comparto tecnico della versione PC di Death Stranding, il lavoro svolto da Kojima Productions nel realizzare un titolo che rimane un porting da console, è più che soddisfacente e un esordio del Decima Engine, motore grafico nato per sfruttare a pieno l’attuale ammiraglia Sony. Naturalmente il titolo mantiene in questa versione gli stessi paesaggi e lo stesso “mondo di gioco” conosciuti su Ps4, migliorati nella loro resa estetica dai vantaggi che derivano dalla scalabilità delle impostazioni grafiche di cui gode il gaming su PC. Va sottolineato che rispetto ad altre produzioni le possibilità date al giocatore per personalizzare la sua esperienza di gioco dal pinto di vista grafico sono inferiori. Tuttavia, va lodato comunque un ottimo lavoro di ottimizzazione che non rende il gioco particolarmente esoso soprattutto se si considera che comunque stiamo parlando di una produzione ad alto budget.
Con una risoluzione di 1080p ed una combinazione di settaggi medi e alti, si ottengono dei risultati “estetici” che si difendono tranquillamente, richiedendo almeno sulla carta un hardware leggermente inferiore ai consigliati. Settando le impostazioni al massimo, si può godere di diversi miglioramenti nella qualità dell’immagine grazia anche all’ottimo uso del DLSS 2.0 di Nvidia. Nello specifico si possono scegliere due modalità, una denominata “Performance” e l’altro “Quality”, le quali lasciano trasparire dal nome la loro funzione. Infatti, nel primo caso si avrà una maggiore attenzione sulla stabilità del frame-rate et similia, mentre con l’uso della seconda opzione si otterranno maggiori dettagli a scapito degli fps. Ad ogni modo, qualunque sia la scelta del giocatore, dal punto di vista tecnico non vi sono inciampi fatta eccezione per dei freze momentanei che comunque appaiono in maniera sporadica.
Analizzando il comparto sonoro del videogioco, non si può di certo criticare l’ottimo lavoro per il sound design e le ottime scelte fatte per la soundtrack. Le musiche azzeccatissime sono in grado in diversi punti di emozionare e coinvolgere il loro ascoltatore tanto da rappresentare un elemento tutt’altro che secondario. Allo stesso modo risulta più che convincenti le animazioni dei personaggi, i quali godono di una buona caratterizzazione sia utilizzando la lingua originale che scegliendo l’ottimo doppiaggio in italiano.
Contenuti per PC
Naturalmente la versione di Death Stranding per PC non risulta molto distante da quella PS4, se non per la collaborazione con Valve e per delle feature tipiche del gaming su PC, tra cui delle impostazioni grafiche più ricche di opzioni. Quest’ultima ha permesso di aggiungere nuovi contenuti, ossia alcune quest secondarie, le cui ricompense saranno degli “oggetti-citazioni” alla serie di Half-Life e di Portal. Inoltre, essendo divenuto un gioco per PC, tra le feature già citate non poteva mancare il supporto a mouse e tastiera, che aggiunge uno strumento di controllo più funzionale alla gestione dei menù. Di contro la mappatura dei tasti 0per la gestione il peso del carico sui due tasti principali del mouse, non risulta altrettanto valida della corsa di un grilletto, anche se resta comunque funzionale al suo scopo.
Conclusioni
Death Stranding per PC si rivela all’altezza delle aspettative grazie ad un porting molto convincente. Un’ottimizzazione per la nuova piattaforma riuscita e l’uso della tecnologia NVIDIA permettono al titolo di compiere un ulteriore balzo in avanti dal punto di vista estetico. Il risultato più che soddisfacente non si limita a mostrare i muscoli del Decima al di fuori del mondo PlayStation, ma impacchetta un titolo che può vivere quasi una seconda giovinezza. Infatti, il gioco è finalmente arrivato ad un pubblico ormai quasi disintossicato dalle polemiche iniziali e più avvezzo a meccaniche tipiche di “generi” che proprio su PC hanno trovato un habitat naturale.
Va sottolineato che il videogioco in questione difficilmente può essere definito rivoluzionario, ma nel bene e nel male presenta un amalgama decisamente particolare e non banale. Di conseguenza, in conclusione non posso che consigliare di dargli una possibilità, uscendo magari dalla propria “confort zone”, consci che il lento sistema di progressione del gioco costringerà il giocatore a dedicargli tra le dieci e le venti ore prima di veder sbocciare tutte le meccaniche in una forma definitiva.