Bombe, bombe ovunque!
Realizzato da Sometimes You e Pigeon Dev Games ed in uscita il 18 Marzo per PS4, Xbox One, Switch e PS Vita, Explosive Jake si pone come un arcade vecchia scuola sulla scia del successo del mitico Bomberman, proponendo un comparto tecnico puramente 8 bit ed un gameplay che punta molto al ragionamento ed al tempismo piuttosto che all’azione vera e propria. Un puzzle adventure di 40 livelli, con soli due o tre scelte di design ripetute per tutti gli altri al di là della diversa conformazione dei livelli. Questi sono numerati dallo 0 al 39 (anzichè 1-40), forse per una scelta precisa dei programmatori oppure, più probabilmente, per la banale dimenticanza a codice sorgente di aumentare di 1 la variabile che gestisce il numero di livelli. Ma evitiamo di cadere in dettagli di poco conto e veniamo alla sostanza.
In Explosive Jake il cervello conta molto più di velocità ed abilità, ma da limitare saranno soprattutto la fretta e l’ansia di finire un livello il prima possibile, cosa che potrebbe diventare una vera e propria arma contro di noi e che ci farà morire inutilmente e nei modi più disparati, scegliendo poi se riderci sopra o aprire la finestra per lanciare il pad nel balcone dei vicini. Ma vediamo com’è andata la nostra prova, fatta sulla versione PS4 del gioco.
Citiamo subito un’opzione visiva, attivabile o meno a scelta del giocatore, per creare un effetto tondeggiante e le scanlines delle tv a tubo catodico di una volta. Un’aggiunta carina che simula l’effetto sala giochi anni ’80, ma che non aggiunge nulla al gioco vero e proprio. Un comparto tecnico a 16 bit, intercambiabile con quello ad 8 bit, sarebbe stato di gran lunga preferibile. Peccato per l’assenza di qualsiasi altra aggiunta al gioco: in titoli del genere, una generazione procedurale dei livelli renderebbe il tutto più vario, e la presenza di un editor per crearne di nuovi e condividerli online alla Super Mario Maker sarebbe stata un’aggiunta interessante. Tra le tante lingue disponibili segnaliamo la presenza dell’Italiano, che permette a chi non masticasse l’Inglese di comprendere il (poco) testo presente nel gioco tra menù e schermata di gameplay.
Veniamo ai comandi, tra i quali uno in particolare fa un po’ storcere il naso. Di per sè sono pochi e semplici, potendo muovere il personaggio liberamente con un pulsante per piazzare una bomba. Ma ce n’è un altro di cui parlare brevemente, e qui veniamo al punto focale: premendo Triangolo sul pad (nel nostro caso PS4, ma che ovviamente varia a seconda della console) possiamo riavviare il livello dall’inizio, operazione fattibile anche dal menù di pausa. L’idea di aver messo un’azione così radicale su un pulsante frontale è quantomeno discutibile poichè, durante una fase concitata, potremmo premerlo per sbaglio e riavviare un livello così dal nulla, mandando al diavolo gli sforzi fatti per completarlo, magari dopo un livello particolarmente lungo o a pochi passi dall’uscita bella spalancata di fronte a noi.
Ma il nemico… siamo noi stessi?
Explosive Jake offre una visuale top-down che permette di vedere una buona porzione di ogni livello e decidere cosa fare, che direzione prendere e qualsiasi altra cosa. Il protagonista è un piccolo scheletro che, armato di bombe, deve affrontare i pericoli di ogni livello e raggiungere l’uscita. Molto spesso, soprattutto nei livelli avanzati, deve prima trovare la chiave per aprire la porta che permette l’accesso al livello successivo. Sia la chiave che la porta d’uscita sono nascoste sotto qualche blocco, da distruggere piazzando una bomba ed uscendo dal suo raggio d’azione – soltanto verticale ed orizzontale – prima che questa scoppi. La bomba distrugge un blocco per volta in ogni direzione, obbligandoci a farne esplodere diverse per distruggere un’intera fila di blocchi. Ovviamente ci sono modi migliori per farlo, ad esempio facendo il giro e piazzando una bomba in mezzo a due, tre o quattro blocchi, facendoli saltare in un colpo solo e guadagnando tempo e fatica. Non mancano i nemici, dei quali parleremo più avanti, ma scopriremo presto il nemico numero uno del gioco: noi stessi.
Sì perchè, nonostante all’inizio impariamo alcune dinamiche base in pieno stile Bomberman tra cui piazzare una bomba ed allontanarci subito, mettendoci dietro ad un blocco o in un punto in linea d’aria diagonale rispetto alla bomba che colpisce solo in verticale ed orizzontale, col tempo prendiamo dimestichezza e velocità nel compiere questa unica e possibile azione, correndo in un corridoio e svoltando l’angolo dopo aver piazzato più bombe senza fermarci, convinti di finire il livello velocemente e con facilità. E invece ecco la fregatura: all’improvviso ci ritroviamo in un vicolo cieco, con un blocco che ci sbarra la strada. Torniamo indietro, anzi no: poco indietro avevamo piazzato una bomba… Cosa fare? Sono proprio quegli attimi di incertezza a fregarci: la bomba esplode e noi con essa, col corpo scheletrico del nostro eroe che viene polverizzato in men che non si dica, ed il suo piccolo teschio che cade a terra. Causa morte: eccesso di sicurezza o, per dirlo alla vecchia maniera, chi troppo vuole nulla stringe.
Quindi, come detto poco fa, l’errore più grande da evitare è l’eccessiva sicurezza con cui iniziamo a muoverci nei livelli mettendo bombe qua e là per uccidere velocemente i nemici e distruggere i blocchi, alla ricerca della chiave per aprire l’uscita o in cerca di qualche bonus. Essere troppo frenetici e sicuri di noi stessi ci farà morire più di una volta a livello, spesso in modo stupido, per aver sottovalutato un nemico (ripetitivo nel percorso, ma comunque veloce ed implacabile) o essere finiti in uno spazio troppo stretto e chiuso da altri blocchi che ci impediscono di proseguire, obbligandoci a tornare indietro per evitare un’esplosione e passando così davanti alla scia di un’altra bomba che sta esplodendo o sta per esplodere, col risultato di morire in modo stupido o rischiare di farlo. Ad ogni morte di questo tipo potremmo restare immobili ad occhi sgranati per 1-2 secondi ed autoinsultarci, coprirci gli occhi con la mano del tipo “ma che cavolo ho fatto?”, oppure lanciare un’imprecazione contro la tv ed il gioco stesso. In ogni caso, lo sfogo plana sul morbido grazie al velocissimo riavvio del livello, privo di qualsiasi inutile schermata game over.
Ormai lo so a memoria!
Explosive Jake propone una nostalgica grafica 8 bit in pieno stile NES, con una palette colori fin troppo rosicata rispetto ad altre produzioni di pari livello. Ci sono tante musichette dal ritmo molto alto, che ricordano i bei tempi andati e ci fanno compagnia in ogni livello ma che, dopo un po’, anzichè migliorare la qualità della produzione, rischiano di diventare un boomerang. Numericamente le musiche sono poche, ed ognuna di queste è associata ai livelli con un preciso design e texture annesse. Si salva il fatto che ogni soundtrack abbia spesso un ritmo frenetico e cerchi di variare in più punti, ma non è sufficiente per evitare una certa ripetitività: alla lunga la musica stufa, spingendoci a finire il livello il prima possibile per “cambiare musica” in tutti i sensi. Il passaggio di livello? Schermata nera col numero del livello color bianco scritto in piccolo in mezzo allo schermo, col breve jingle a due note quando mettevamo alcuni giochi del NES in pausa.
Ad occhio risalta la somiglianza non solo con Bomberman ma anche col vecchio e leggendario Pac-Man: rispetto a quest’ultimo, purtroppo, i nemici si muovono avanti e indietro, in verticale ed orizzontale, seguendo un percorso preciso ripetuto all’infinito senza un minimo di IA che li avrebbe resi intelligenti e capaci di rilevare ed inseguire il giocatore. Si limitano a fare semplicemente il loro giro, talvolta seguendo un percorso con diversi giri attorno a muri e blocchi presenti nel livello per poi tornare indietro e ripetere lo stesso giro. Purtroppo la varietà di nemici è davvero scarsa con pochissime tipologie tra cui un fantasma, uno zombi, un cavaliere, nemici-torretta che sputano fuoco a cadenza regolare (con quest’ultimo che può spegnersi sbattendo contro eventuali blocchi presenti sulla scia, che ci fanno da scudo), e basta, credo che la lista nemici sia finita. Presente anche qualche trappola appuntita, che va su e giù piuttosto lentamente e ad intervalli regolarissimi, oltre che moltiplicati in modo identico per tutte le altre trappole di quel livello. Era così difficile farle funzionare con durata ed intervalli diversi? E finiamo con alcuni binari orizzontali in cui scorre avanti e indietro una lama rotante, mortale ma facilmente schivabile prendendo il giusto tempismo.
Qui sfuma la prima possibilità per gli sviluppatori di rendere più vario un gioco di per sè troppo ripetitivo, mancando l’occasione di inserire nei livelli una maggior varietà di nemici per rendere meno monotona l’avventura. Purtroppo, una volta osservato ed imparato il percorso di un nemico – anche nei livelli più avanzati, in cui fa un percorso più lungo e contorto ma comunque ripetuto all’infinito – in ogni momento sappiamo già dove stia per andare, piazzando una bomba pochi secondi prima del suo passaggio in quel punto: difficile mancare il bersaglio, salvo in quelle situazioni in cui dobbiamo spostarci in fretta per sfuggire ad un secondo nemico di passaggio o al raggio d’esplosione della nostra stessa bomba.
Scelte buone, scelte cattive
Una piccola varietà a livello di gameplay viene offerta dai power-up, anch’essi di numero limitato ma che possono dare un piccolo aiuto al protagonista. Tra questi spicca il bonus che aumenta il raggio esplosivo delle bombe, aumentando con esso la probabilità di colpire un nemico che passa di corsa in quel corridoio; attenzione però a non colpirci da soli, rimanendo troppo vicini alla bomba per aver dimenticato dell’aumentare del suo raggio d’azione, cosa che ci è capitata più volte nel gioco per semplice distrazione. Altro bonus interessante, probabilmente il più utile, sono gli stivali (con ala bianca su un lato) che aumentano la velocità del protagonista.
A proposito dei movimenti, vogliamo far presente una precisa scelta degli sviluppatori che potrebbe essere gradita da alcuni e meno da altri. Possiamo muovere Jake con le frecce direzionali o con lo stick analogico, a nostra scelta. In ogni caso, il protagonista può spostarsi all’interno di una stessa “casella” di gioco, anzichè muoversi di casella in casella come si potrebbe supporre prima di giocarci. Questo fa sì che possiamo posizionarlo a metà strada tra una casella e l’altra, sbattere contro lo spigolo di una di queste, nasconderci male ed in fretta dietro un blocco e restare carbonizzati dalla scia d’esplosione della bomba, e così via. L’alternativa sarebbe stata di farlo spostare precisamente di casella in casella, senza vie di mezzo nè spostamenti “smart”, rendendo il tutto molto più schematico ma anche più immediato nei casi di tempismo richiesto o vicinanza di un pericolo.
Una nota positiva è rappresentata dal tentativo, parzialmente riuscito ma non troppo, di rendere più vari alcuni livelli suddividendoli in zone diverse – talvolta anche con texture e nemici diversi – separate dal già citato binario orizzontale con lama rotante oppure da due muri apribili premendo il relativo pulsantone rosso nascosto sotto alcuni blocchi di quell’area. In questi casi, ogni zona del livello offre qualcosa di imprescindibile per finirlo: nella prima zona potrebbe esserci l’uscita chiusa a chiave, in una zona adiacente qualche power-up, in quella ancora adiacente la chiave, e finalmente si torna indietro verso l’uscita precedentemente trovata.
La accendiamo?
Explosive Jake dura pochissime ore. Se è vero che i primi livelli sono relativamente piccoli e con pochi nemici da sconfiggere o evitare, la dimensione e complessità degli stessi aumenta con l’avanzare del gioco. Ciò non basta però a far salire la longevità, limitata a pochissime ore di gioco per completare i 40 livelli offerti. Si poteva ovviare a ciò con una generazione procedurale dei livelli, rendendo unica ogni partita con livelli sempre nuovi e diversi ma, qualsiasi sia il motivo, tale scelta non è stata fatta. Rigiocabilità? Una volta finito, sarà limitata ai pochi e veri appassionati del genere che, in assenza di altri titoli da giocare al momento – quasi impensabile, vista l’ampia scelta di titoli su ogni piattaforma – al massimo faranno una seconda run per battere tempo e punteggio stabiliti in ogni livello nella run precedente, ma niente di più.
Insomma, Explosive Jake è un titolo carino e nel suo piccolo realizzato abbastanza bene, ma cade nell’eccessiva ripetitività della quale, in gran parte, hanno colpa i suoi stessi programmatori: scarsa varietà di nemici, pochissime texture e level design ripetuti più e più volte per riempire i 40 livelli del gioco, musiche ritmate ma dopo un paio di minuti anch’esse troppo ripetitive. In tutto questo, è d’obbligo dire che non abbiamo riscontrato bug nè rallentamenti di nessun genere. Un titolo che, per quel che offre, è fatto bene e può regalare ad un vero appassionato del genere qualche oretta di gioco piacevole, ma che consigliamo esclusivamente ai veri amanti di Bomberman e agli assidui retrogamer appassionati di puzzle adventure, grazie anche al prezzo onestissimo attorno ai 5 Euro. Ma in tutta onestà, se non appartenete a queste categorie di giocatori, è probabile che Explosive Jake possa annoiarvi molto presto. Ci sembra giusto dargli la sufficienza, ma se gli sviluppatori avessero mostrato più coraggio inserendo qualche trovata già vista in altre produzioni simili, il voto sarebbe lievitato di sicuro.