E’ la sera di venerdì, hai appena finito di lavorare, ti senti carico, pronto per una bella serata a giocare online in compagnia dei tuoi amici al tuo FPS preferito. Stai per entrare in azione, ma non fai quasi in tempo ad entrare in gioco che un cheater da 2 km di distanza ti spedisce al punto di respawn. La serata che si prospettava divertente e rilassante si è appena tramutata in un tormento unico, dove la tua unica colpa è stata solo quella di volerti intrattenere con i tuoi amici con il tuo gioco online preferito.
Benvenuti nel vostro incubo peggiore: le lobby piene di cheater.
Un po’ di storia:
I cheater non sono sempre stati gli esseri più odiati della comunità videoludica, anzi, tra la fine degli anni 90 e i primi del 2000, quest’ultimi erano considerati quasi degli eroi.
Paladini del “non ti preoccupare conosco un trucco”, quando ancora Internet non era cosi alla portata di tutti, quando il modem faceva dei rumori così strani, che i tuoi genitori la notte credevano che la casa fosse in infestata dagli spiriti. Addirittura giravano riviste dedicate ai cheat come “Il libro dei codici” o “La Bibbia dei codici”.
Vera e propria manna dal cielo per il giocatore pigro, che invece di arrivare alla fine di quel livello, lo poteva saltare con una semplice combinazione di tasti. Insomma potevi barare ma lo facevi senza nuocere a nessuno se non al tuo onore di gamer.
Con la diffusione di Internet il modo di videogiocare cambia, si evolve: nascono nuovi generi videoludici come gli MMORPG, gli FPS si evolvono e iniziano a espandere i propri orizzonti; se prima l’unico modo per giocare in multiplayer era in un LAN Party, adesso avevi la possibilità di giocare con qualsiasi persona anche al di fuori della stanza.
Ma ahinoi non sono solo gli orizzonti dei videogiocatori ad espandersi, inizia a far capolino nelle loro menti un pensiero, che si trasformerà poi in un’ossessione: essere il migliore a qualsiasi costo.
A questo punto penserete che i nostri eroi prendano tra le mani il controller della loro console, e con orgoglio si lancino in una nuova battaglia al grido di “posso fare di meglio”: per alcuni è così, per altri invece scatta l’ossessione di cui sopra. E quindi iniziano a cercare ogni espediente da utilizzare, in modo da avere un vantaggio sull’altro giocatore. Ma se prima erano solo dei banali glitch, con il tempo, come vedremo, si evolveranno fino a diventare veri e propri arsenali di software, capaci di eradicare ogni divertimento dalle vite dei malcapitati in quella partita.
Cheaters Oggi:
L’argomento trattato è oltremodo presente nella società videoludica odierna, tanto che alcuni giochi vengono abbandonati a causa di questa vera e propria piaga.
Call of Duty è stato per molto tempo il bersaglio preferito dei cheaters, questo comportamento disonesto è stata favorito dal fatto che sin dall’avvento del multiplayer, si sono svolti tornei con premi in denaro per i giocatori più abili e meritevoli.
L’esplosione del mondo eSports ha sicuramente avuto un impatto anche in questo senso: molto spesso sentiamo di giocatori che vengono esclusi da questo o da quel torneo perché “pizzicati” a cheatare o comunque a non giocare lealmente rispetto ai propri avversari. Potersi fregiare del titolo di campione di CoD e aver vinto del denaro come riconoscimento della propria abilità in game, ha fatto in modo che il fenomeno del cheating esplodesse a tal punto che gli stessi organizzatori dei vari tornei hanno dovuto prendere provvedimenti per arginare questo flagello.
Parallelamente all’inasprirsi delle misure anti-cheater però è nato un mercato molto redditizio, quello dei cosiddetti “cheat-engine“: veri e propri software scritti ad hoc per non essere in prima battuta rilevati dai sistemi di sicurezza dei videogame, e contemporaneamente per fornire un vantaggio in gioco al player disonesto. Questi software sono vere e proprie “galline dalle uova d’oro” per i loro programmatori, che con una sola vendita vedono incassi a cinque cifre, con inoltre la possibilità di raddoppiare la cifra per non rivelare le informazioni del loro cliente alla community. Molti dei “clienti” di queste software house sono streamer che per avere maggiori views, abbonati e quindi introiti dagli sponsor, si affidano a questi cheat-engine. Per fortuna la maggior parte delle volte i disonesti si rivelano poco furbi, e durante le loro dirette vengono beccati dalla community, che segnala il canale portando alla chiusura dello stream, al ban quasi perenne e alla giusta perdita di credibilità e sponsor.
La fine del ratto:
Un esempio di che fine fa un cheater lo potete avere guardando il canale call_of_shame su YouTube, dove centinaia di furbetti vengono beccati e puniti per la loro riprovevole condotta. Un’altra soluzione che con il tempo si è fatta spazio tra i meccanismi dell’anticheating, sono coloro che sotto segnalazione scovano questi ratti (un cheater in inglese può essere chiamato anche rat) e li umiliano in game nonostante il loro vantaggio illegale. Mi riferisco ad esempio alla mia nuova eroina SuperGirl, che in questo non lascia scampo al cheater, che inizialmente sorride ignaro dell’umiliazione che sta per subire.
Che dire alla fine ognuno ha ciò che merita, e tu che ne pensi di questo flagello? Esiste il perdono per loro oppure una volta cheater, cheater per sempre? Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi!