La saga di Pokémon, fin dalle origini, ha lasciato un solco indelebile nel media del videogioco tanto da essere d’ispirazione per altri progetti come Nexomon Extinction. La saga di Vewo Interactive Inc però è solo uno degli ultimi nomi a scontrarsi con lo spettro dei lavori di Game Freak, eppure cerca di far tesoro delle sue esperienze e trovare il bandolo della matassa. Va sottolineato, appunto, che il videogioco in analisi è il sequel di un altro titolo, dal nome Nexomon, sbarcato inizialmente su dispositivi mobile e successivamente su PC. In effetti il successore, consapevole dei pregi del primo capitolo, si presenta al pubblico come un prodotto che tenta di evolverne la formula. Le modifiche principali consistono in una smussatura di alcune meccaniche e l’aumento di specie catturabili per un totale di 381 creature. Tutto questo è stato confezionato, grazie anche all’aiuto di PQube in qualità di publisher, all’interno di un gioco sbarcato su Steam, PS4, Nintendo Switch e Xbox One.
Narrativa
La storia di questo capitolo si svolge in un periodo di tempo successivo a quello in cui si sono sviluppati gli eventi del primo, perciò sarà sufficiente conoscere un breve preludio per goderne a pieno. Tutto ha inizio, quando il re dei Nexomon, Omnicron, decide che gli umani non siano una razza degna e perciò scatenerà una guerra tra gli uomini e i suoi “sudditi”. Tuttavia la sua sconfitta ad opera dei primi domatori di Nexomon, ha portato alla nascita di creature potenti, chiamati Tiranni, che sono in perenne competizione per il trono vacante. I primi furono i figli di Omnicron, ma in questo titolo sono altri i tiranni, che accompagnati dai propri renegade(ex domatori), stanno diffondendo il caos con la loro lotta continua. Ad ostacolarli ci sono i draghi, loro predatori naturali, e la Gilda dei Domatori, alla quale all’inizio del suo viaggio si unirà l’avatar del giocatore.
Le premesse di certo non risultano proprio originali, ma le vicende narrate sono accompagnate da una forte ironia, supportata a sua volta dall’introduzione di personaggi stravaganti. Il tutto risulta assai azzeccato, seppure non si muore dalle risate, regalando battute che rompono la quarta parete oppure non risparmiano nessuno. Ad esempio si prendono in giro i giocatori, lo scarso budget degli sviluppatori, il loro scarso impegno oppure aspetti triti e ritriti in questo tipo di produzioni come tutorial che insegnano il sistema “dell’indebolisci la creatura e lancia la trappola”.
Girovagando per il mondo
Come già anticipato, la nostra avventura inizia con l’unirci alla Gilda come domatori di bronzo, sperando di scalarne la gerarchia fino al grado di gran maestro. Ovviamente, la campagna principale si snoda lungo tutta questa scalata attraverso una serie di quest principali, tuttavia è errato pensare che quest’ultime siano le uniche missioni che offra l’esplorazione del mondo aperto. In effetti, si potranno affrontare delle missioni secondarie, assegnate da degli NPC, disposti a ripagare a volte anche molto lautamente gli sforzi del giocatore. Come era facile aspettarsi, queste sono utilizzate dal videogioco come escamotage per rendere l’esplorazione della mappa e alcune meccaniche meno tediose. A facilitare gli spostamenti tra le varie aree, il gioco include un sistema di viaggio rapido, basato su dei portali che devono essere attivati prima di poter essere utilizzati.
Lungo le strade e i percorsi da percorrere si troveranno i classici elementi, strumenti da raccogliere, casse da aprire, allenatori da sfidare, Nexomon da catturare, ma anche minerali da estrarre. Quest’ultimi si trovano in maggiore quantità all’interno delle grotte e possono essere utilizzati per più scopi, come creare nexotrapole(le “pokeball” del gioco), venderli in cambio di soldi o creare i nuclei. Quest’ultimi sono oggetti equipaggiabili che possiedono diverse funzioni, tra cui quella di “copiare” una percentuale dei punti esperienza ottenuti da una creatura in una lotta e attribuirli ad un’altra che può anche non aver partecipato allo scontro. Nello specifico ogni Nexomon può abbinare quattro nuclei contemporaneamente, i quali possono essere sostituiti dal giocatore in ogni momento in maniera del tutto indipendente.
Lotte
In Nexomon Extinction non mancheranno le lotte contro NPC o Nexomon selvatici e anche la possibilità di catturare quest’ultimi. Nello specifico i combattimenti contro altri domatori vedono scontrarsi fra loro due team, composti da un massimo di 6 componenti. Ogni creatura possiede uno dei nove tipi presenti( simili ad alcuni di quelli dei giochi Pokémon), delle mosse e delle proprie statistiche: Punti Salute, Punti Resistenza, Attacco, Difesa e Velocità. Come da tradizione, sarà possibile insegnare ai Nexomon un massimo di quattro mosse, ognuna delle quali consuma un certo numero di punti Resistenza. Tuttavia, bisogna sottolineare una differenza tra questo capitolo e il predecessore, infatti quest’ultimo, almeno nella sua versione mobile, dava la possibilità di sbloccare tutte le mosse apprese e di selezionarne quattro alla volta. Il successore, invece, presenta un approccio classico che prevede di cancellare una mossa precedentemente imparata per sostituirla con quella nuova, permettendo comunque di modificare il “moveset” di una creatura tramite i servigi a pagamento di un specifico personaggio.
La mia trappola lancerò
Una caratteristica per certi versi gradita è che i livelli dei vari avversari aumenteranno automaticamente con l’evoluzione della trama. Tale scelta e la presenza di debolezze e resistenze di un tipo di creature ad un altro portano il giocatore sia a porre attenzione alla costruzione del suo team che a dedicarsi a livellare i propri Nexomon. Di conseguenza è chiaro che il sistema di cattura rivesta un ruolo importante. Nello specifico si basa su una percentuale di successo, mostrata su schermo e influenzata da danni fisici, da status negativi, dal tipo di cibo offerto alla creatura e dal tipo di trappola usata(ne esiste una per ogni tipo più quella d’oro equivalente ad una masterball per capirci). Ognuna di queste influenzerà maggiormente la cattura di una creatura del tipo corrispondente, ma l’utilizzo di tutte terminerà con un piccolo minigioco, in cui premere in sequenza i pulsanti d’azione del controller.
Mettere i puntini sulle i
Ad ogni modo il gioco presenta alcuni elementi non proprio convincenti nella loro totalità. Partiamo con la voce del menu Database che in sostanza rappresenta una vera e propria enciclopedia sulle varie creature. Sebbene quest’ultima presenti una serie di informazioni importanti(statistiche, livello d’evoluzione, cibi preferiti e una breve descrizione), non riporta le aree in cui è possibile catturare il Nexomon di turno. Inoltre è necessario aprire una parentesi per quanto riguarda le missioni secondarie, le quali a volte alimentano il senso di fastidio nel giocatore che dovrebbero attenuare. Questa sensazione nasce dal fatto che non risultano pienamente curate nella loro totalità, nonostante il loro svolgimento sia quasi obbligatorio con il procedere dell’avventura. Infine, chiudono questo paragrafo il comparto estetico e sonoro, che sebbene non sfigurino nel confronto con produzioni simili, potevano dimostrare maggior coraggio.
Conclusioni
Nexomon Extinction, in sintesi, convince principalmente per il gameplay divertente e una storia interessante, motivi che possono catturare l’attenzione del pubblico. I giocatori, soprattutto se amanti di questo tipo di produzioni, saranno spinti a condire questi elementi anche con l’esplorazione del mondo di gioco. Insomma un videogioco valido, caratterizzato da alcune idee interessanti, localizzato in più lingue(anche l’italiano) e con il plus di arrivare ad un prezzo budget anche su altre piattaforme oltre che su Nintendo Switch.