Rogue Snail, già sviluppatore di Relic Hunters Zero, decide di tornare in pista con un nuovo videogioco, Relic Hunter Legend. Si tratta di un vero e proprio sequel, nonché un’evoluzione, di Zero che per il momento non ha ancora raggiunto una versione definitiva. Infatti, la versione, oggetto della prova, non ha assunto una veste definitiva, ma comincia a mettere carne sul fuoco in vista del lancio nel corso del 2020. Più nello specifico, Relic Hunter Legend è un loot-shooter action con aggiunta di elementi RPG che offre una compagna da giocare in singolo oppure in multiplayer fino a 4 amici online.
Trama
Relic Hunter pone di fronte al giocatore un mondo fantascientifico, in cui l’intera Galassia è governata dal duca Ducan e dalle sue truppe. Il malvagio duca è riuscito in qualche modo a cancellare le tracce del passato, autoproclamando se stesso come unica fonte di tutto il bene che sia mai accaduto, legittimando così il suo regime oppressivo. Sotto la guida di Pinkyy e Jimmy, i cacciatori di reliquie decidono di mettersi alla ricerca di vecchie testimonianze dei un’antica civiltà, chiamata i “Custodi”. Nel tentativo di ripristinare la memoria del vero passato, intraprenderanno un viaggio per la galassia, in cui incontreranno un nuovo misterioso alleato. Si tratta di Sette, uno strano ragazzo dai capelli bianchi senza ricordi e con la capacità di viaggiare avanti e indietro nel tempo.
Tirando le somme, la storia del videogioco si snoda lungo tutta l’avventura del giocatore, spingendolo a proseguire la sua partita e andando ad assurgere anche alla funzione di collante. Per carità non si tratta della trama dalla vita, ma comunque riesce a stuzzicare l’interesse di chi è disposto a dargli una possibilità. In particolare, pone le basi per un universo narrativo, che, almeno secondo ciò che è riportato nella pagina Kickstarter, dovrebbe essere ampliato da espansioni del gioco e anche da media diversi, come fumetti e cortometraggi animati.
Questo è un looter shooter rpg
Naturalmente il termine looter shooter indica una particolare importanza verso le meccaniche legate al loot, ossia all’ottenimento di oggetti in game, e allo shooting. Tale scelta stilista va ad influenzare la costruzione dell’aree di gioco. Nello specifico all’interno di questa versione del gioco erano previste tre macroaree, composte da più livelli accessibili in base ad un punteggio specifico, detto Gear Score. Quest’ultimo sarà diverso per ogni personaggio disponibile dato che è influenzato dagli oggetti che questi equipaggia. Sotto questo aspetto si intravede “l’utilità del loot e dello shooting” poiché gli oggetti che i personaggi possono equipaggiare, si ottengono uccidendo i nemici. In particolare, all’interno dei livelli il giocatore affronterà scontri con una buona varietà di nemici, divisi per più ondate, e/o contro singoli boss. In ogni caso si servirà di due possibili tipologie di armi, che ovviamente saranno tipiche per ogni personaggio e saranno dotate di mira “assista” o manuale.
Personaggi
Le caratteristiche sopra citate si legano strettamente alla caratterizzazione dei personaggi, al loro uso strategico durante i combattimenti e alla scelta dell’equipaggiamento. Di conseguenza, tenendo anche conto della buona varietà degli oggetti che compongono l’inventario, i personaggi e la loro creazione risultano funzionali al resto della produzione tanto che la loro crescita diviene un motivo per il giocatore per riaffrontare i livelli già completati. Infatti, Sette, Ace, Pinky, Jimmy e Raff avranno ognuno strumenti e abilità diverse per avere la meglio sui nemici. Quindi si avranno diversi, a volte anche opposti, stili di gioco dato che, ad esempio, con un personaggio è preferibile il combattimento ravvicinato, mentre con un altro quello dalla distanza, sfruttando abilità in grado di stordire i nemici. Questa scelta risulta particolarmente funzionale visto che il gioco consente appunto di affrontare in cooperativo fino a 4 giocatori i livelli sbloccati dal “giocatore host”.
Come già anticipato, ognuno dei personaggi può distinguersi dagli altri, non solo per le sue abilità, ma anche per altri elementi. Nel tentativo di “diversificare” i protagonisti, gli sviluppatori hanno fatto uso di meccaniche ispirate ai titoli RPG. Oltre alla presenza dell’inventario, oggi appannaggio di più “generi”, troviamo un sistema di statistiche che controlla la salute del personaggio, il suo scudo, il Gear Score sopracitato e il danno delle armi. In particolare, le prime due caratteristiche sono influenzate dal livello del personaggio, che aumenterà, raccogliendo punti esperienza. All’aumentare del livello, l’eroe potrà equipaggiare oggetti migliori, come armi più efficaci o item che aumenteranno il Gear Score. In questo modo si alimenta il ciclo alla base del gioco dato che, migliorando ogni personaggio, si avrà accesso a nuovi livelli da affrontare con i diversi stili di gioco. Questo sistema può offrire il fianco alla ripetitività che tuttavia può essere facilmente spazzata via nella frenesia del combattimento.
Atti finali
Il videogioco sfrutta uno stile minimale, senza particolari orpelli, che non appesantisce l’azione su schermo, nonostante risulti piacevole e colorato. A supportare l’estetica cartoon e minimale, vi è il ritorno di Raphael Müller, compositore delle colonne sonore del precedente Relic Hunters Zero e di altri giochi come Chroma Squad. Il risultato finale è sicuramente apprezzabile e coerente con le fasi di gioco, nonostante non sia memorabile o di grande impatto. Insomma, questa versione preliminare del videogioco mostra un buon potenziale al netto di alcuni nei, come una certa minimalità o meccaniche già viste. Tuttavia, bisogna sottolineare che il loro uso conferisce al sistema di combattimento l’aspetto strategico e un pizzico di complessità in più. In conclusione, Relic Hunters Legend sapa accontentare gli amanti della formula classica dei looter shooter sia affrontando i vari livelli in compagnia che in singolo.