Wonderbelly Games, piccolo studio di sviluppo, ha avuto il suo battesimo di fuoco con Roundguard. Si tratta di un videogioco, ispirato a classici arcade come Puzze Bubble o Peggle, disponibile su Apple Arcade, servizio in abbonamento per dispositivi ios, PC via Steam, Xbox One e Nintendo Switch. Nel pineo della tradizione l’obiettivo principale è quello di sparare con un cannone il personaggio scelto in modo da colpire il numero maggiore di oggetti presenti sullo scenario. Insomma un concept semplice, arricchito con qualche elemento non proprio comune a questo tipo di produzioni, che ha l’obiettivo di provare a rievocare tutto il divertimento regalato da produzioni passate. Sarà riuscito nel suo intento finale?
Le fondamenta
Come già anticipato, in Roundguard si dovrà allineare un cannone in modo da sparare uno dei tre eroi disponibili in direzione dei molti elementi presenti in un livello. Rimbalzando di qua e di là, si colpiranno pentole piene d’oro, pozioni di salute, altre di mana e nemici pronti a contrattaccare con diversi mezzi una volta colpiti. Inoltre, quando quest’ultimi saranno tutti sconfitti, si potrà scegliere una delle ricompense disponibili e poi proseguire verso uno dei livello successivi che compongono la mappa di gioco. In questo caso il giocatore potrà imbattersi in un livello pieno solo di tesori, uno in cui affrontare anche dei mostri oppure un altro in cui è presente perfino un boss. Procedendo in questa sequenza, passo dopo passo, si supereranno i livelli di ognuna delle tre modalità: Puzze del Giorno, Sfida Settimanale e Normale(la classica campagna divisa in più atti).
Inoltre, affianco a degli elementi più classici se ne possono trovare altri estranei alla formula brevettata dai giochi simili al già citato Peggle. Infatti, lungo il proprio percorso si è accompagnati da una serie di status positivi o negativi, come la rigenerazione o l’avvelenamento, e da una specifica gestione della morte. Quest’ultima avvicina Roundguard all’etichetta di Rogue-like in quanto una volta che l’eroe morirà si è costretti a ricominciare dal primo livello, ma non tutto viene vanificato. In effetti, è possibile sbloccare nuovi amuleti, i cui effetti offrono vari vantaggi e rendono ogni partita un minimo differente dalle altre. Addirittura il gioco offre gratuitamente la prima reliquia, la quale dona al personaggio maggiore resistenza e salute, riducendo la quantità di oro presente nei livelli.
Colpo dopo colpo
Da quanto scritto fino ad ora si può facilmente intuire che gli “scontri fisici” rivestano una certa importanza anche nel tentativo di donare una certa personalità ad un gioco visibilmente derivativo. Per valorizzare questo aspetto, gli sviluppatori hanno fatto sì che le ricompense per il completamento di ogni livello siano delle magie e/o degli oggetti equipaggiabili, ognuna con i propri effetti e bonus. Perfino, la scelta dell’eroe iniziale sarà fondamentale dato che ognuno avrà un diverso valore di salute e di mana. Inoltre, ogni personaggio avrà a disposizione le proprie abilità da attivare consumando una certa quantità di mana.
Il Ladro, ad esempio, può usare il mana per ottenere per un singolo spostamento una maggiore mobilità in aria, mentre il Mago potrà ricorrere ad abilità che causano danni “magici” ai nemici. In maniera differente il guerriero sarà in grado di infliggere gravi danni fisici e di aumentarne gli effetti grazie alle abilità a sua disposizione. Infine, se in un primo momento il ladro può sembrare il personaggio più indicato grazie al suo rapporto tra quantità di mana e di salute, successivamente ci si dovrà ricredere. Infatti, sarà possibile aumentare queste statiche, semplicemente utilizzando il personaggio in questione e completando una serie di incarichi che ci verranno assegnati.
Lato Tecnico
Non è molto comune all’interno di questo tipo di produzioni imbattersi in elementi del comparto tecnico che facciano storcere il naso. In effetti si potrebbe chiudere un occhio anche per Ronguard per ciò che riguarda questo aspetto, nonostante la presenza di alcuni caricamenti un poco lunghi. Discorso assai diverso va fatto per l’estetica generale del gioco, la quale presenta un aspetto cartoon che difficilmente spiccherebbe tra i molti giochi che possiedono un feeling simile. Infine, a ciò si affianca un comparto sonoro che, seppur composto principalmente da musiche, risulta un discreto accompagnamento all’azione.
Conclusioni
Roundguard non fa nulla per nascondere ad un’occhiata più superficiale le sue somiglianze con giochi simili che lo hanno preceduto. Tuttavia, se si decide di dargli maggior fiducia, il mix di elementi RPG e roguelike riescono un minimo a stemperare la sensazione iniziale e dare un sapore più profondo al gameplay. In questo modo viene fuori un prodotto che rimane comunque immediato e che grazie a tale caratteristica risulta discretamente accattivante e sorprendente. Ciliegina sulla torta il videogioco ha goduto post lancio dell’aggiunta di una serie di eventi temporali allo scopo di cullare la propria utenza, come quello attivo nel periodo natalizio che giornalmente regalava alcune ricompense. Insomma, un gioco rilassante e quanto mai accattivante.