L’ottava stagione del Trono di spade è ormai giunta al suo epilogo, e con essa anche un’odissea di milioni di telespettatori iniziata nel lontano 2011. Nel bene o nel male, HBO ha concluso questo filone, ma che ne dite di rivivere alcune delle lotte più iconiche della saga, magari in compagnia dei vostri amici? Vi chiedete come sia possibile? Semplice, con Il Trono di spade: Il gioco da tavolo.
Naturalmente il gioco è frutto di una licenza legata ai libri di George R. R. Martin. Di conseguenza, questo prodotto punta a riproporre nelle serate tra amici le strategie, i tradimenti e le cospirazioni viste sul grande schermo. Proprio per questo, citando la serie, nel gioco del trono o si vince o si muore, e solo un giocatore potrà dichiararsi vincitore.
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Inizio
A qualche anno di distanza dalla prima edizione (2004) di questo gioco da tavolo, Asmodee ha rilasciato e distribuito nel 2011 la seconda, oggetto di questa analisi e versione disponibile nei negozi ad oggi. Questo prodotto sfrutta la sua licenza anche per fornire un preludio di gioco, che corrisponde sommariamente alle vicende conclusive della prima stagione della serie tv. Il sovrano Robert Baratheon è morto, e siccome è messa in discussione la paternità dei suoi eredi, le altre Casate maggiori decidono di rivendicare diritti sul Trono di Spade o addirittura l’indipendenza.
All’inizio si prepara il tabellone raffigurante il continente di Westeros, e si sceglie la propria casata tra Stark, Greyjoy, Lannister, Martell, Tyrell e Baratheon. Seppure al cuor non si comanda, vi consiglio di ponderare la scelta del vostro schieramento. Infatti, ogni casata necessita di una diversa strategia per vincere, legata a doppio filo alle unità e ai territori assegnati dal gioco all’inizio della partita. Inoltre, siccome a differenza di altri prodotti questo boardgame non si basa sulla fortuna, ma proprio sulle vostre capacità strategiche, non bisogna mai sottovalutare nulla.
Preparato il tabellone, inizia la battaglia per i sette regni, che vedrà un solo vincitore. Per vincere sarà necessario conquistare sette fortezze, o controllarne il maggior numero entro la fine del decimo turno. Infatti le partite a Il Trono di Spade si dividono in un massimo di dieci turni, ognuno composto a sua volta da tre fasi diverse.
Fase Westeros
All’inizio della prima fase vengono estratte tre carte da altrettanti mazzi Continente Occidentale, una per ognuno, e successivamente i giocatori devono applicarne gli effetti. Questi ultimi possono essere paragonati un po’ arditamente a quelli delle carte “probabilità” e “imprevisti” del Monopoli, quindi possono portare benefici o limitazioni ai partecipanti. Tra le carte più significative abbiamo l’interessante “Scontro di Re“. Quest’ultima viene risolta con un sistema di aste, dove i giocatori puntano un ammontare segreto di segnalini Influenza per decidere l’ordine sui tre indicatori d’influenza: Trono di spade, Feudi e Corte del Re. Ad ognuno di questi è associato un segnalino potere, che darà al vincitore di ogni asta dei bonus.
Il segnalino Trono di Spade permette di iniziare per primi e di decidere l’esito dei pareggi, ad eccezione di quelli negli scontri e di quelli per la vittoria del gioco. Differentemente, il segnalino Lama in Acciaio di Valyria darà al possessore un bonus +1 alla sua forza di combattimento una volta per turno. Infine per ultimo, ma non per importanza, abbiamo il segnalino Corvo Messaggero: esso consente al possessore di sostituire un segnalino ordine utilizzato con uno nella sua scorta, oppure di leggere la prima carta del mazzo bruti. Nel secondo caso può decidere di rimetterla in cima, oppure in fondo al mazzo, rivelarne il contenuto in maniera veritiera o meno, ma non di mostrarla.
Le carte Bruti presentano un effetto positivo ed uno negativo. Questi effetti sono da applicare una volta che è uscita la carta Attacco dei Bruti, oppure quando il segnalino corrispondente avrà raggiunto il valore massimo sul tabellone. Ora tutti i giocatori devono offrire alcuni dei loro segnalini influenza, e in base al numero complessivo viene attribuito uno dei due effetti della carta. Se il numero di segnalini supera la forza dei Bruti, allora viene applicato il beneficio al maggior offerente, altrimenti l’effetto negativo al peggior offerente.
Le restanti fasi
Passiamo alla seconda fase del turno, la Fase di Pianificazione. Ogni giocatore posiziona i segnalini ordine coperti su tutti i suoi territori. Il gioco, tramite quest’ultimi, offre la possibilità di impartire comandi diversi alle proprie unità e sono: Incursione, Marcia, Difesa, Supporto o Consolidamento. Inoltre, degna di nota è la presenza di alcuni segnalini speciali, che presentano maggiori potenzialità e il cui uso è regolamentato dall’ordine dei giocatori sull’indicatore influenza Corte del Re. Chiudono questa fase la scoperta dei segnalini e l’eventuale uso di quello del Corvo Messaggero. Quindi segue alla pianificazione, la Fase di Azione. Nella terza e ultima fase, in base all’ordine di gioco si andranno a risolvere tutti gli ordini. Naturalmente l’ordine dei giocatori influenza pesantemente il successo della loro strategia, perciò è necessario pianificare ogni minima mossa con molta attenzione.
In questa fase si risolvono anche i possibili combattimenti. In primis, ogni giocatore somma la forza delle proprie unità e la confronta con quella dell’avversario. Bisogna ricordare che la cavalleria ha una forza d’attacco pari a 2, la fanteria e le navi pari a 1, mentre le macchine d’assedio pari a 4 quando attaccano una roccaforte/castello, altrimenti pari a 0. Successivamente, gli sfidanti devono giocare contemporaneamente una delle loro Carte Casa, rappresentandone i leader. Queste possiedono sia una propria forza di combattimento, da aggiungere a quella delle unità, che in alcuni casi un particolare effetto. Tuttavia bisogna scegliere con cautela, poiché l’eroe usato non sarà più disponibile finché non saranno utilizzati tutti gli altri presenti nel mazzo.
A chiudere questa panoramica vi è una meccanica che aggiunge un elemento di casualità e che è presentata come opzionale. In effetti, si può disporre anche del mazzo Sorti della Battaglia, dal quale i giocatori pescano una carta e aggiungono il suo valore alla propria forza di combattimento.
L’arte del tradimento
Il gioco prevedesse la possibilità di stringere e rompere alleanze. Il manuale di gioco dice:
I giocatori sono sempre liberi di fare promesse e di stringere alleanze con altre Case. Tali promesse e alleanze, tuttavia non sono mai vincolanti e possono essere infrante per qualunque motivo.
Questa possibilità non è stata aggiunta solamente per ottenere un risultato più fedele, ma anche perché risulta fondamentale nelle fasi successive di gioco. Infatti, conquistando un numero sempre maggiore di territori, lo spazio di manovra si ridurrà, spingendo i giocatori alla battaglia. Ne segue che in un approccio offensivo è utilissimo avere qualche alleato al proprio fianco, magari impegnando l’avversario su più fronti. In ogni caso, un giocatore non può mai mostrare i propri segnalini ordine usati o non, cedere alcun elemento di gioco, o rivelare le proprie offerte con i segnali influenza.
Il Trono di Spade: Il Gioco da Tavolo richiede un minimo di tre ed un massimo di sei partecipanti. Se qualora si fosse in numero inferiore a sei, sarà necessario consultare il manuale per applicare le indicazioni riportanti le modifiche da adottare. La differenza principale è l’impossibilità di scegliere alcune delle casate. Si parte dall’esclusione dei Martell per cinque giocatori fino ad arrivare anche a quella dei Tyrell e dei Greyjoy per tre partecipanti. Nel caso in cui foste più di sei amici, non disperate. Per un gruppo folto di compagni esiste un’espansione che porta il numero massimo di giocatori ad otto, aggiungendo le casate Arryn e Targaryen.
Analizzando invece la durata delle partite, questo prodotto si presenta abbastanza longevo, visto il gran numero di meccaniche di gioco. Quanto presentato fino ad ora è solo un’introduzione a quelle principali, e il regolamento è più vasto e cavilloso, tanto che almeno nella prima partita sarà necessario consultarlo più volte.
Conclusione
In conclusione, la versione analizzata de Il Trono di Spade: Il Gioco da Tavolo riesce sapientemente a rappresentarne l’essenza dell’epopea a cui fa riferimento. La licenza è stata impacchettata in un’esperienza che offre battaglie, alleanze, tradimenti, tante regole e una durata tutt’altro che limitata. Tutto questo è guidato da un approccio molto più strategico che basato sul caso. Insomma, un prodotto che non scontenta minimamente gli appassionati della saga ed i giocatori amanti di una formula molto ragionata.