Ci sono videogame nati con lo scopo di intrattenere e distrarre i propri giocatori, basati su storie semplici, in cui il gameplay maschera sapientemente la pochezza della trama. Opere discrete che lasciano un segno impercettibile nella memoria del giocatore nell’attesa dell’ennesimo seguito o di uno spin-off. Non è il caso di The Last of Us Parte II, secondo capitolo della famosa saga di Naughty Dog, destinato a far parlare a lungo di sé. È davvero difficile giudicare un’opera così complessa, dotata di mille sfaccettature e priva di una “etichetta” in grado di riassumerne il contenuto. In questa recensione (totalmente priva di spoiler) vi spiegheremo il perché The Last of Us Parte II è uno dei capolavori più brillanti di questa generazione, una di quelle esperienze in grado di lasciare non un ricordo duraturo, bensì una cicatrice impossibile da eliminare.
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La software house americana è da sempre famosa per il taglio cinematografico delle sue produzioni, presente sia dal punto di vista visivo, sia nel percorso narrativo. Proprio quest’ultimo è, nel nostro caso, totalmente fuori dagli stereotipi, avulso dalla classica distinzione tra il bene e il male e riesce perfettamente nel suo compito, ovvero quello di lasciare lo spettatore spiazzato, confuso e inorridito dal vortice di sangue e violenza di cui è vittima. Anticipare tutto questo in un classico riassunto della trama, sarebbe tanto inutile quanto deleterio. Vi basti sapere che nell’ultima esclusiva PlayStation 4 troverete la storia di una vendetta, inscenata da personaggi tanto controversi e inclassificabili da apparire reali. Davvero difficile segnalare sezioni superflue o pause nel ritmo narrativo. Il tutto è orchestrato alla perfezione dal genio creativo di Neil Druckmann, esaltato dal suo racconto più feroce e maturo.
Lasciate da parte le polemiche e i dubbi degli utenti di Metacritic. Gettate in un pozzo senza fondo tutto il perbenismo e i pregiudizi dettati da una società moderna poco incline sia al cambiamento, sia a comprendere la “libertà” in tutte le sue forme, compresa quella creativa. Armatevi di coraggio e godetevi le oltre 30 ore di gioco, pensando solo a sopravvivere fino ai titoli di coda. Non ve ne pentirete.
The Last of Us Parte II non è un film interattivo dove le video sequenze si alternano al gameplay: è un prodotto in cui quest’ultimo è presente persino nei flashback dei protagonisti, dove in alcuni casi potrebbe subentrare anche il “game over”. Questo per farvi comprendere che lascerete il joypad molto raramente, intrappolati in un videogame vario, intenso, divertente e impegnativo nel modo giusto. Le avventure di Ellie alternano sezioni di terrificante survival horror a scorci di guerriglia urbana, entrambi superabili in assoluta libertà, optando per l‘approccio strategico più incline al proprio stile di gioco. L’elemento stealth è ovviamente necessario in molte sezioni, vista l’enorme quantità di pericoli che dovrete fronteggiare, ma nulla vi impedisce di affrontarli ad armi spianate, sfruttando l’inedita agilità della protagonista e la struttura verticale degli scenari. Naughty Dog ha implementato ogni singolo aspetto proposto nel predecessore, senza snaturarne la meccanica di base, in un’esperienza limitata solo dai vincoli ambientali (non siamo di fronte ad un open world) e dalla vostra fantasia.
Potrete confrontarvi in appassionanti duelli corpo a corpo, strisciare sotto i veicoli e le aperture di pareti e grate, arrampicarvi fino al piano più alto di un edificio o calarvi nelle ansiose tenebre delle sue fondamenta. Il tutto si adatterà perfettamente alle vostre esigenze, alle risorse che avete accumulato o alla quantità di proiettili residui nei caricatori. La grandezza degli scenari vi offrirà decine di alternative per superarli e escluse le sezioni in cui sarete costretti a fuggire, saranno sempre le vostre scelte a determinare l’esito delle battaglie. La libertà “interpretativa” concessa all’utente, oltre a stabilirne il ritmo in modo personale (nulla vi impedisce di perdere un’ora per ripulire silenziosamente un intero palazzo) rende il gameplay appassionante e imprevedibile anche grazie alla straordinaria intelligenza artificiale dei nemici.
Quella che ammirerete in The Last of Us Parte II è probabilmente la più avanzata tra quelle presenti nelle produzioni moderne. Resterete esterrefatti dal modo in cui gli antagonisti vanificheranno il vostro nascondiglio, segnaleranno agli alleati l’ultima posizione in cui vi hanno individuato, vi accerchieranno per sorprendervi sul vostro lato debole. Nessuna battaglia sarà uguale a quella precedente, per il semplice fatto che non potrete semplicemente calcolare i movimenti delle vostre prede che cambieranno spesso il percorso delle pattuglie, cercheranno un riparo efficace dai proiettili e chiederanno man forte prima di attaccare a testa bassa.
Un discorso che si può estendere, solo in parte, anche agli infetti (molto più attenti e pericolosi rispetto al primo capitolo), il cui roster è stato arricchito da numerose tipologie di abomini. Le creature, il cui comportamento è incentrato sull’aggressività, costruiscono l’aspetto più inquietante del titolo e non mancheranno di farvi saltare spesso dalla sedia. I runner che vi assaliranno in gruppo non appena entrerete nel loro campo visivo (anche a diversi metri di distanza) o i clicker che reagiranno al semplice rumore del caricatore della vostra pistola, sono solo un piccolo esempio dell’incubo che vivrete in prima persona, ricco di “sgradite” novità e di esseri il cui solo lamento vi farà accapponare la pelle. Non aggiungeremo altro sull’argomento per non rovinarvi la sorpresa, sappiate solo che la “sicurezza” è una sensazione che proverete molto raramente.
Dal punto di vista tecnico, The Last of Us Parte II offre uno spettacolo davvero incredibile. Naughty Dog ha ancora una volta superato i propri limiti, in un prodotto dotato di una resa visiva capace di lasciarvi a bocca aperta. La strepitosa qualità delle texture è esaltata dal realismo degli effetti luce, il tutto ancorato su granitici 30 FPS che lasciano spazio a rarissimi rallentamenti. Il titolo mostra una cura maniacale dei dettagli ed è praticamente impossibile trovare sezioni trascurate o in bassa risoluzione. Ovviamente i limiti dell’hardware della console Sony, hanno dato il fianco ad alcune imperfezioni, quali la fisica dell’acqua e del fuoco (alquanto lontane dal fotorealismo degli scenari) e alcune compenetrazioni poligonali. Difetti che non inficiano in alcun modo l’esperienza di gioco e che risultano ininfluenti rispetto alla magnificenza grafica proposta.
In un’opera di questa tipologia, in cui la percezione di ogni singolo rumore o fruscio fa la differenza, il comparto sonoro riveste un ruolo fondamentale e anche in questo aspetto, The Last of Us Parte II si rivela essere un prodotto che sfiora la perfezione. Le musiche malinconiche in pieno stile country sottolineano puntualmente i momenti più intensi della storia, impreziosite da un eccellente doppiaggio in italiano, ricco di pathos ed espressività. Gli effetti sono campionati con sapienza e maestria e anche in questo caso nulla è stato trascurato. Imparerete a temere e distinguere i versi di ogni singolo infetto, resterete stupiti dai rumori dei vetri in frantumi e dei proiettili che sibilano a pochi centimetri dalla vostra testa. Il riverbero delle voci asseconda le pareti degli scenari che vi circondano e rinunciare ad un paio di cuffie per godersi un simile spettacolo sarebbe un errore imperdonabile.
The Last of Us Parte II è uno dei titoli più intensi ed emozionanti di questa generazione. La perizia tecnica è al servizio di una storia volutamente difficile da interiorizzare, ma che non riuscirete mai a dimenticare. La libertà concettuale del capolavoro di Naughty Dog è espressa soprattutto nel gameplay, in un’avventura che, nonostante i temi trattati, coinvolge e diverte in tutta la sua notevole durata. Un survival horror che ci sentiamo di collocare come il migliore esponente del suo genere e che probabilmente costituirà il nuovo punto di riferimento per la categoria. Se siete poco inclini a questa tipologia di produzioni: è un vero peccato. The Last of Us Parte II è il canto del cigno di questa generazione e merita di essere “vissuto” senza riserve e pregiudizi da tutti gli amanti dei videogame.