Ys VIII: Lacrimosa of Dana è uscito poche settimane fa su Switch ma noi abbiamo avuto modo di provare la versione PlayStation 4 arrivata lo scorso fine agosto, in contemporanea con PC e PS Vita. Se volete informarvi sul porting per la console Nintendo vi consiglio di vedere il gameplay svolto dai ragazzi di Two Times Nerd, canale YouTube nato da pochissimo ma che fa della qualità il suo punto di forza. Fatta questa doverosa introduzione siamo pronti per tuffarci nella recensione di uno degli action jRPG più sorprendenti degli ultimi anni.
La solita isola deserta… Ma che nasconde qualche segreto
Come si può facilmente intuire Ys VIII è l’ottavo capitolo di questo franchise ideato da Nihon Falcom. Il primo titolo uscì nel lontanissimo 1987, lo stesso anno d’esordio anche di Final Fantasy. A partire dal nuovo secolo, però, la saga ha rallentato, concentrandosi più su dei porting che sulla continuazione della trama. A sette anni da Ys Seven, arriva Ys VIII con un gameplay notevolmente evoluto e degli avvenimenti riconducibili tra Ys V: Lost Kefin, Kingdom of Sand e Ys VI: The Ark of Napishtim. In tutte le storie narrate il protagonista sarà sempre Adol Christin, ma non è necessario aver giocato ai capitoli passati per comprendere il plot. Sono presenti dei richiami, ma nulla che vi renderà impossibile continuare il titolo.
Partendo da questi presupposti, la trama ha inizio con Adol ed il suo amico Dogi intenti a raggiungere nuove terre sulla barca “Lombardia”. Non siamo dei semplici ospiti, bensì dei marinai intenti a pagare il viaggio lavorando. Conoscendo, però, il nostro passato, il capitano ci avvisa che presto potremo vedere l’Isola di Siren, la quale si dice sia maledetta. Non farà nemmeno in tempo a raccontarci il tutto che verremo attaccati da un mostro sconosciuto. Dopo una dura battaglia non potremo fare altro che arrenderci e sperare di non morire affogati. Al nostro risveglio ci ritroveremo su di una spiaggia e subito dovremo affrontare dei lupi particolarmente aggressivi. Da qui ha inizio la nostra avventura che ci porterà dapprima a fondare un villaggio dove poter riposare e poi alla ricerca di tutti gli altri passeggeri, sperando siano ancora vivi. La prima parte di Ys VIII (ovvero le prime 20 ore circa) saranno spese ad esploarare l’isola e a cercare i passeggeri. Ma sarà la seconda parte a portare avanti la narrazione. Solo dopo aver salvato un personaggio, infatti, inizieremo a scoprire i segreti che nasconde questa ambientazione. C’è un vero e proprio stacco tra la prima parte, molto lineare e ripetitiva, e la seconda. Quest’ultima parte, siamo sicuri, vi regalerà molte emozioni.
Un action jRPG di qualità
Il gameplay di Ys VIII si basa su più punti, è quindi mia intenzione spiegarveli tutti. Inizio con il dire che ogni comando è, almeno su PS4, completamente personalizzabile. Per farvi un esempio io ho deciso di attaccare con il tasto Quadrato, schivare con il Cerchio e saltare con la X. In questo modo ogni giocatore può configurare tutte le azioni come meglio crede, rendendo il titolo molto più accessibile e godibile. Stiamo parlando di un qualcosa che strizza l’occhio ai PC e che speriamo venga implementato in molti altri titoli.
Detto questo partiamo dal villaggio e dalla sua importanza. L’avamposto sarà un vero e proprio hub, dove potremo, un volta salvato i giusti personaggi, miglioarare le armi, comprare consumabili e così via. Ogni passeggero sarà utile per qualcosa e, se così non fosse, si renderà disponibile per liberare il passaggio in alcune aree altrimenti inaccessibili della mappa. Il villaggio ogni tanto verrà anche attaccatto, dandoci la possibilità di decidere se andare a dare una mano (cosa consigliata) oppure continuare la nostra esplorazione. Finito ogni Raid ci verrà assegnato un voto dal quale dipenderanno le nostre ricompense. Potremo comunque riprovarli una volta terminati. Saranno presenti delle cacce, ovvero dei veri e propri Raid svolti da noi contro le bestie. Anche in questo caso otterremo una votazione e dei reward. Ma non è finita qui; infatti ogni NPC avrà anche delle quest da proporci le quali aumenteranno, una volta completate, la loro approvazione nei nostri confronti sbloccando dialoghi extra. Insomma ce nè di tutti i gusti ed anche le missioni secondarie non saranno troppo ripetitive. Per concludere avremo anche la possibilità di regalare degli oggetti specifici ad ognuno di loro sempre per aumentare la reputazione.
Passando all’esplorazione, ci troveremo a girovagare per l’Isola di Siren. La mappa di gioco è divisa in diverse aree ed ognuna di esse in più o meno piccole zone. Possiamo paragonare ogni area ad un piano di The Binding of Isaac, con piccolissimi caricamenti passando da “stanza a stanza” e da “piano a piano”. Sono presenti diversi ecosistemi: spiagge, foreste, paludi e quant’altro. Fin quasi da subito avremo la possibilità di pescare, attività molto utile per poter cucinare varie pietanze e per molto altro. Ogni macroarea presenta vari nemici, alcuni inediti altri già visti ma con skin di colore diverso. I boss sono molti e molto vari, purtroppo però pochissimi di loro dovranno essere sconfitti seguendo una strategia specifica. In tutte le zone c’è la possibilità di raccogliere erbe e recuperare materiali dai nemici sconfitti, nonché equipaggiamenti dai vari scrigni.
Il combat system, rigorosamente action, è ciò che più vi farà amare od odiare Ys VIII. Avremo un party composto da sei persone, ma solo tre saranno attive. Ogni personaggio è utilizzabile e ognuno ha armi, moveset, skill e abilità unici. Tutti, o quasi, i nemici avranno un punto debole tra i tre proposti nel gioco. Se dovessimo utilizzare il giusto compagno potremo “rompere” l’avversario, il quale sarà stunnato per qualche secondo e, da qui in avanti, ogni colpo sarà efficace. Solo un tasto è adibito all’attacco, uno alla schivata, uno alla parata ed uno per utilizzare le varie abilità. Effettuando una schivata od una parata all’ultimo secondo il tempo rallenterà e ogni attacco sarà potenziato. Le skill equipaggiabili sono quattro, più una ultimate. Tutte queste aumenteranno di livello, così come i sei protagonisti, dopo averle utilizzate abbastanza volte. Discorso a parte va fatto quando utilizzeremo Dana nel suo tempo, in quanto acquisirà diversi stili per cambiare un po’ il gameplay essendo sola. Sembra essere di fronte a qualcosa di complesso e difficile, ma posso assicurarvi che nel giro di pochissime ore vi troverete a casa. Soprattutto perché, come detto sopra, potrete decidere quale tasto assegnare ad ogni azione.
Un titolo nato su PS Vita… E si vede
La prima pubblicazione di Ys VIII è stata fatta su PS Vita, arrivando solo successivamente su PC e PS4. Proprio per questo non possiamo aspettarci un comparto tecnico degno di questo nome. I protagonisti, così come tutti gli NPC, sono ben disegnati. Il problema riguarda i vari ambienti e le animazioni facciali, praticamente assenti. La povertà di dettagli e il gran numero di spigoli sono evidenti, così come le texture a bassa definizione. Peccato, perché se fossero riusciti a proporre una grafica in grado di rendere al meglio almeno le animazioni avrebbero guadagnato non pochi punti in termini di narrativa. Praticamente irrisori i tempi di caricamento (versione PS4 Pro) e stabilissimi i 60 fps. Ottima la colonna sonora con tracce più che azzeccate per ogni situazione. Buono anche il doppiaggio in giapponese, meno quello in inglese. Il titolo è solamente sottotilato in inglese, abbastanza semplice e senza errori degni di menzione.
In conslusione Ys VIII: Lacrimosa of Dana è un action jRPG consigliato non solo agli amanti del genere ma anche a tutti coloro che vogliono vivere un’avventura longeva (siamo sulle trenta ore solo per la quest principale) che si vanno a raddoppiare se si completano anche quelle secondarie. Un combat system ben congegnato ed una trama che nella seconda parte diventa indimenticbile. Peccato per un comparto tecnico non all’altezza, compensato da una colonna sonora ed un doppiaggio giapponese di primordine.
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