Se avete visto almeno una volta i film di Indiana Jones avete quasi sicuramente sognato di prendere parte ad una delle rocambolesche avventure alla ricerca di tesori nascosti, gemme sacre o del Santo Graal. Tutto Questo può essere vissuto, seppur virtualmente giocando a Curious Expedition, un videogame dalle tinte indie che dietro la sua veste pixelosa nasconde un mondo pieno di avventura e mistero. Curious Expedition, gioco di debutto del duo tedesco Maschinen-Mensch, può essere definito come un avventura roguelike caratterizzata da un comparto narrativo molto ben strutturato in grado di permettere una elevata rigiocabilità in quanto le avventure proposte e le situazioni a cui andremo incontro saranno sempre nuove e potranno essere affrontati con diversi approcci.
BENVENUTO NEL CLUB DEGLI ESPLORATORI
Dopo aver premuto il tasto “start” dovremo scegliere il protagonista da impersonare tra i 7 personaggi realmente esistiti messi a disposizione del giocatore fin dalla prima partita. Il roster dei protagonisti tra cui scegliere verrà incrementato man mano che si sbloccheranno vari obiettivi presenti nel gioco. Tra questi troveremo nomi noti come Charles Darwin, Marie Curie, Howard Phillips Lovecraft e meno noti ai più come Ada Lovelace (matematica e scrittrice inglese nota per il suo lavoro sul primo computer meccanico) e Harriet Tubman (abolizionista afroamericana, una filantropa e anche una spia dell’Unione durante la Guerra Civile Americana) ognuno con caratteristiche, equipaggiamento e qualità diverse nonché supportati da aiutanti con abilità differenti. Questi elementi, da valutare attentamente, permettono di approcciare l’avventura in maniera differente. Una volta scelto il proprio alter ego entreremo a far parte del club degli esploratori che per l’occasione ha deciso di erigere una statua a chi supererà nel migliore dei modi, e sopratutto rimarrà incolume alle 6 diverse spedizioni in giro per il mondo.
COM’È DURA L’AVVENTURA
La prima cosa da fare (dopo aver selezionato il livello di difficoltà) sarà scegliere il luogo in cui si svolgerà la nostra prima spedizione tra le diverse destinazioni pericolose e misteriose del mondo. Si va dalla fitta giungla del sud americana ai deserti africani per passare poi alle terre ghiacciate del polo. Al porto di Londra c’è già un vascello che ci aspetta e prima di salpare verso l’ignoto potremo decidere di acquistare qualche provvista aggiuntiva e se accettare la richiesta di portare a termine una missione secondaria (come cacciare un animale selvatico e riportarne la pelle, recuperare un determinato oggetto o cercare una persona cara al richiedente). Alla fine della nostra traversata in mare approderemo ad una mappa (organizzata su base esagonale) che viene generata proceduralmente ad ogni spedizione e che viene svelata man mano che il gruppo di esploratori si sposta su di essa.
L’ obiettivo di ogni viaggio è arrivare sani e salvi alla piramide d’oro il cui raggiungimento ci permetterà di decretare il successo della missione principale e il ritorno a casa. Invece di usare singoli parametri quali fame, sete e salute, gli sviluppatori hanno deciso di raggruppare tutto sotto un unico valore denominato “sanità mentale”: esso rappresenta la capacità degli avventurieri di non cedere alle difficoltà offerte dall’ambiente ostile. La barra di “sanità mentale” (che all’inizio dell’avventura si attesta su un valore di 100) si abbasserà muovendosi di casella in casella e l’entità del consumo di questo valore (che ci verrà anticipato dal gioco prima della conferma del percorso da intraprendere) sarà dettato principalmente dal tipo di territorio che andremo ad affrontare e dagli strumenti a nostra disposizione per attraversarlo (ad esempio una fitta giungla attraversata senza l’uso di un machete consumerà molta più “sanità mentale” che in presenza di questo strumento). L’azzeramento della “sanità mentale” non porterà immediatamente al Game Over ma ad una lunga discesa verso la pazzia che potrà determinare il manifestarsi di drammatiche conseguenze (generate casualmente) come la perdita di un compagno di viaggio, il cannibalismo, essere attaccati dal proprio animale da soma (sono solo alcune tra le tante possibili). Per questo motivo è molto importante scegliere con cura il percorso da intraprendere e decidere se vale la pena addentrarsi nell’esplorazione o andare dritto verso l’obiettivo finale seguendo la bussola che diventerà sempre più precisa con lo scoprire di nuovi territori. Lo stato della “salute mentale” del gruppo può essere incrementato dormendo nei villaggi indigeni che si possono trovare lungo il percorso, riposando in alcuni luoghi in cui è possibile accamparsi o mangiando le derrate alimentari che fanno parte del nostro equipaggiamento o che sono state acquistate dai mercanti locali o presso le capanne degli stessi indigeni. Il commercio è infatti un altro aspetto molto importante perché ci permetterà di accedere a reperti unici del luogo visitato o a strumenti che possono aiutarci per affrontare il viaggio (come lance, corde, bacche, etc). Naturalmente avendo a che fare con civiltà non avvezze all’uso del denaro dovremo barattare i nostri oggetti per ottenere quelli desiderati. L’equilibrio tra domanda e offerta viene gestito dal gioco, tramite un apposito indicatore, dopo aver scelto l’oggetto da acquistare e mettendo sul banco ciò che si vuole dare in cambio, se lo scambio è equo l’affare andrà a buon fine. Esiste un altro modo, questa volta ben più rischioso, per portarsi a casa oggetti rari ed è quello di entrare nei templi in cui ci si può imbattere durante l’esplorazione. Sull’altare di queste strutture si potranno trovare dagli idoli d’oro ai pugnali per i sacrifici incastonati di diamanti e ogni altra sorta di tesoro che farebbe gola ad ogni collezionista. La scelta di prendere questi oggetti “sacri” sta a voi ma l’ingordigia spesso può portare a catastrofiche conseguenze e scatenare l’ira degli Dei. Se però sarete pronti ad affrontare anche le avversità che ne deriveranno potrete portarvi a casa tesori inestimabili che potranno essere donati al club degli esploratori, ottenendo così maggiore fama e punteggio per la gara in corso, o essere venduti guadagnando denaro per acquistare attrezzature per le spedizioni successive. Come ogni Roguelike che si rispetti non mancano i combattimenti (anche se costituiscono un aspetto secondario) con le creature o le bestie feroci o i malintenzionati che si trovano in alcune zone della mappa o nelle caverne che vengono gestiti tramite il lancio di dadi (la cui efficacia deriva dalle caratteristiche del proprio gruppo di esploratori). In questi casi è possibile affrontare il pericolo o scappare evitando di combattere.
FORTUNA E GLORIA
Una volta arrivati alla piramide d’oro vedremo la conclusione della spedizione e al ritorno a casa saremo ricompensati con una tra le tre abilità bonus messe a disposizione randomicamente (tra le tante presenti nel gioco) legate al completamento della missione appena terminata per poterle poi utilizzare nelle successive. La nostra impresa sarà valutata con un quantitativo di “fama” (calcolata tenendo conto di determinati parametri) che verrà confrontata con quella accumulata dai nostri avversari e determinerà la classifica per decretare l’esploratore migliore che meriterà il premio del club al termine di tutte le spedizioni. E’ possibile incrementare il valore assegnato in termini di fama (per staccare i rivali) donando al museo gli oggetti preziosi ritrovati durante l’avventura.
IN CONCLUSIONE
Il gioco di Maschinen-Mensch attrae fin da subito il giocatore per la sua semplicità e la sua aurea di mistero. Nonostante la sua grafica minimalista e pixellosa Curious Expedition rende molto bene il senso di avventura e, attraverso la narrazione ben orchestrata e la possibilità di prendere decisioni, permette al giocatore di scrivere il destino dell’esploratore e della sua squadra. Le meccaniche di gioco semplici e immediate fanno il resto. Purtroppo alcune situazioni alla lunga si ripetono troppo spesso e la sorpresa svanisce. Consigliato agli amanti dei Roguelike, agli old gamer e atutti coloro che vogliono provare un gioco che lasci libera l’immaginazione.