Nell’infinito catalogo dei titoli targati Devolver Digital è spesso possibile reperire delle piccole perle, create da software house indipendenti con poche risorse e grandi idee. Una di queste è sicuramente Death’s Door, l’ultima opera di Acid Nerve, pubblicata in esclusiva per le piattaforme Microsoft. In questa recensione vi spiegheremo i motivi per i quali questo videogame merita la candidatura al GOTY della sua categoria, oltre ad essere uno dei migliori titoli di questo travagliato 2021.
La Morte in Vacanza
Il protagonista di Death’s Door è un piccolo corvo addetto ad indirizzare le anime dei trapassati dopo la morte. Il nostro lavoro di routine viene bruscamente interrotto da un collega più anziano che chiede aiuto per un motivo alquanto particolare. Infatti l’enorme pennuto desidera andare in pensione, separarsi dal suo corpo ormai stanco e ottenere il meritato riposo. Il suo legittimo piano è ostacolato dalla comparsa di una strana porta e reso ancora più difficoltoso dal fatto che la “trista mietitrice” sembra essere andata in vacanza, visto che la popolazione dell’intero pianeta è diventata inspiegabilmente immortale.
Il nostro compito sarà quello di reperire le tre anime necessarie all’apertura del varco, appartenenti ad altrettante creature che si sono autoproclamate sovrane di alcune sezioni del regno “sospeso”. Come nostra abitudine non vi forniremo ulteriori dettagli sulla trama del titolo, inscenata in un mondo dal design ispirato e ricca di momenti sospesi tra drammaticità delle situazioni proposte e una grande dose di black humor. La main quest di Death’s Door è dotata della giusta longevità (circa 7 ore), senza considerare l’arduo reperimento dei vari collezionabili e un’incredibile quantità di segreti e dungeon secondari, in buona parte raggiungibili solo nell’endgame. L’opera di Acid Nerve vi regalerà delle ore di puro divertimento, impreziosite da un bilanciamento della difficoltà ai limiti della perfezione e da un’alternanza tra epiche boss fight e intringanti enigmi che vi lascerà senza fiato.
Deathlike
Death’s Door può essere definito come un action-rpg dotato di meccaniche a metà strada tra i metroidvania e i roguelike. L’avventura è mostrata da una prospettiva isometrica che riesce sempre ad immergere il giocatore nella magia del mondo di gioco, fornendogli una visione chiara dell’ambiente che lo circonda e dei numerosi pericoli a cui andrà incontro. In pochi minuti vi ritroverete catapultati in appassionanti duelli basati su fendenti, schivate e magie nei quali la conoscenza degli avversari rivestirà un ruolo predominante. Ogni volta che tornerete nel vostro quartier generale per usufruire dei portali che fungono da spostamenti rapidi oppure per migliorare le caratteristiche del protagonista, subirete il respawn dei mob sconfitti, mentre le sezioni che avete sbloccato, tramite la soluzione dei puzzle e il superamento dei mini boss, resteranno accessibili in modo permanente.
Nonostante la mancanza di una mappa non troverete particolari difficoltà ad orientarvi nel vasto universo di Death’s Door, grazie ai vari cartelli che vi indicheranno le direzioni da seguire e agli NPC che non mancheranno di fornirvi informazioni utili. La sezione enigmistica è fortemente incentrata sulla logica nella prima parte del gioco, per poi lasciare spazio ai riflessi e al tempismo nelle interazioni ambientali nella seconda. In entrambi i casi il titolo si farà apprezzare per lo straordinario level design e per il giusto equilibrio della proposta che risulterà sempre stimolante senza mai sfociare nella frustrazione.
Il tutto è finalizzato a non sottrarre eccessivo spazio a quello che è il vero fulcro del gameplay: i combattimenti. Death’s Door offre battaglie frequenti ed intense, esaltate da un combat system tanto profondo quanto immediato e inscenate in una continua danza mortale nella quale gli errori si pagano a caro prezzo. Nonostante sia possibile incrementare sia i segmenti della barra vitale che l’indicatore del mana del nostro eroe, ogni passo falso ci avvicinerà irrimediabilmente al game over, costringendoci spesso a diversi tentativi prima di riuscire a superare le sezioni. Quello che in apparenza può essere percepito come un limite alla fruibilità del titolo è in realtà il suo punto di forza. La sfida sarà sempre “equa” nella sua limitata permissività e non perderete mai il gusto di riprovare a superare l’ostacolo, consci di avere tutte le possibilità di oltrepassarlo.
Il titolo di Acid Nerve lascierà il segno soprattutto per le sue splendide boss fight. In queste fasi il nostro corvo apparirà ancora più piccolo, nel confronto apparentemente impari, contro gli esseri mastodontici che proveranno a sbarrarci il passo. Ognuno di essi è dotato di uno specifico set di attacchi da memorizzare, capaci di mettere a dura prova i nostri riflessi sia nell’evitare le offensive avversarie sia nello scegliere il tempismo giusto per procurare danni. Il risultato finale dà vita a confronti appassionanti e spettacolari, dotati di un ritmo incalzante e di momenti di puro piacere videoludico che difficilmente riuscirete a dimenticare. Come premio per gli sforzi compiuti otterremo l’abilità o l’elemento necessario a proseguire nell’avventura, in un sistema lineare che non vi precluderà l’esplorazione libera del regno dell’oltretomba. Pur senza aggiungere nulla rispetto a quanto visto nelle precedenti produzioni dedicate al genere, Death’s Door riesce continuamente a sorprendere lo spettatore con il suo irresistibile gameplay e il fascino di un mondo dark fantasy ricco di stile e di personalità. Peccato che la componente ruolistica sia eccessivamente limitata e semplificata, un aspetto che pur non inficiando la godibilità dell’esperienza, avrebbe potuto essere maggiormente approfondito.
Fascino Noir
Anche se siamo di fronte ad una produzione low budget è davvero difficile scorgere difetti e imperfezioni gravi nel comparto tecnico del titolo. Il lavoro svolto dagli sviluppatori è encomiabile e la cura riposta in ogni singolo dettaglio è la testimonianza del talento dei suoi creatori. Texture, animazioni, controlli, effetti di luce e particellari sfoggiano una qualità degna di un tripla A, mostrando il fianco a sporadici cali di frame rate, riscontrabili solo in determinate “stanze”. Per quanto riguarda invece il comparto sonoro preparatevi ad essere avvolti da una tracklist evocativa ed emozionante, in grado di sottolineare con grande precisione tanto i momenti più malinconici quanto le fasi più adrenaliniche. L’incredibile qualità delle composizioni fa passare in secondo piano gli ottimi effetti sonori, spesso sovrastati dalla magnificenza dell’accompagnamento musicale.
Ciclo Infinito
Giunti ai titoli di coda, Death’s Door vi lascerà una piccola sensazione di vuoto che solo i grandi videogame sanno suscitare. Indipendentemente dal fatto che abbiate vissuto soltanto la main quest oppure vi siate persi nei meandri del suo universo noir, l’opera di Acid Nerve vi lascerà con un addio del tutto simile alla morte in essa rappresentata, ovvero come una componente di un ciclo infinito né ingiusto né tantomeno crudele. Molti di voi continueranno a gustarsi le straordinarie avventure del piccolo corvo, grazie ad un endgame sorprendente che vi regalerà ancora numerose ore di esplorazione e combattimenti. Altri invece si fermeranno volutamente al finale, consci di aver vissuto un’esperienza unica ed emozionante, sostenuta da un gameplay capace di lasciare il segno. Death’s Door è sicuramente la sorpresa più gradita di un annata videoludica contraddistinta dai continui rinvii delle produzioni maggiori. Non siamo tra quelli che amano utilizzare il termine “capolavoro” per definire un gioco, ma se proprio fossimo costretti a farlo, non avremmo remore nel proporlo in questo caso.
Versione Provata: Xbox Series X