In un’epoca dove abbondano (fin troppo) i multiplayer competitivi, a discapito dei cari vecchi giochi “couch co-op” gli sviluppatori francesi di The Game Bakers, già noti per l’acclamato Furi, hanno deciso di puntare tutto su una storia d’amore cooperativa (ma non necessariamente) per catturare i giocatori di tutto il mondo. Il loro nuovo progetto, Haven, ci consente infatti di guidare due innamorati che rispondono al nome di Yu e Kay in un viaggio che li vede in fuga dalla misteriosa colonia spaziale Arnia per giungere faticosamente su un pianeta sconosciuto. I due giovani ragazzi dovranno dunque cercare in tutti i modi di cavarsela procurandosi il cibo e le risorse per riparare la loro nave cercando al tempo stesso di sopravvivere all’attacco di numerosi nemici. Sicuramente non è né la prima né l’ultima volta che il tema dell’amore è al centro di una produzione videoludica ma Haven colpisce per la centralità del rapporto tra i due protagonisti arrivando anche a basare tutto o quasi sulla loro abilità di collaborare nelle varie circostanze per un titolo davvero perfetto per essere giocato con un amico o meglio ancora con la propria dolce metà.
A tale of two roses
Continuando il discorso iniziale, Haven ci propone la storia di due abitanti dell’Arnia, una colonia spaziale governata dal Consiglio al quale i nostri Yu e Kay vogliono sottrarsi perché non sono disposti a rinunciare al loro amore per sottostare alla volontà e alle regole altrui. La trama di base risulta quindi piuttosto semplice e saranno soprattutto i due protagonisti a fornirci ulteriori dettagli con i loro dialoghi: senza dubbio uno dei punti di forza dell’ultima fatica dello studio indipendente che ha base a Montpellier. Il rapporto tra i due è infatti quello classico tra due fidanzati ricco di affetto ma anche di battibecchi e di competizione: vi garantiamo che non mancheranno i casi in cui il gioco vi strapperà una risata ed è anche bene sottolineare che ci saranno tanti momenti dolci ma anche altri più piccanti. Quel che è certo è che Yu (un’esperta meccanica dolce ma molto determinata e orgogliosa) e Kay (un botanico a volte quasi sottomesso ma molto generoso) si completano perfettamente rendendo le tante scene di intermezzo ben fatte e molto piacevoli da vedere e sentire.
Intendiamoci, l’intreccio sicuramente non fa gridare al miracolo per la sua complessità ma ci sentiamo comunque abbastanza soddisfatti perché a volte anche una storia semplice può dire la sua se viene dosata e narrata bene e vi raccomandiamo per questo di ascoltare attentamente i due protagonisti, perché vi sveleranno molti dettagli sul loro passato che altrimenti non riuscireste a cogliere, soprattutto per capire da cosa dipenda la minaccia della corruzione del pianeta e dei suoi abitanti animali che i due giovani spesso troveranno sul loro cammino.
Un gameplay semplice ma al tempo stesso con molte sfaccettature
Sin dalle prime battute Haven è un titolo dove potrete esplorare liberamente il mondo di gioco (un pianeta chiamato Fonte) fluttuando sul terreno grazie a degli speciali stivali, cercando di seguire le varie scie luminose che troverete e che saranno importanti per mantenere attiva la vostra capacità di volare: qualora infatti si esaurisse quella che potremmo definire quasi come un’energia cinetica dovrete per forza ricercare le scie di luce per ricaricarla, dal momento che rimanendo senza sarete molto più lenti e non potrete raggiungere diversi luoghi alzandovi in volo. Uno dei problemi del titolo sta proprio qui, nel movimento: i due personaggi infatti tendono a sgusciare un po’ troppo (specialmente nelle virate) e non è per nulla semplice eseguire le traiettorie precise talvolta richieste anche se fortunatamente è possibile tenere indietro uno dei due (controllando solo una bolla per raccogliere le risorse) semplificando così la faccenda. Proprio la raccolta delle risorse e la pulizia delle varie mappe dalla corruzione di una misteriosa ruggine è un altro lato essenziale del titolo, perché permetterà al giocatore di accumulare materiali per cucinare, riparare la nave e naturalmente craftare tanti oggetti utili, come ad esempio medikit più o meno efficaci.
A cosa servono le cure e i medikit? Ebbene il gioco, nonostante le prime impressioni iniziali, è molto incentrato sul combattimento, visto che Yu e Kay si troveranno ad affrontare non solo molte specie animali del pianeta corrotte dalla ruggine e dovranno purificarle, ma anche una pericolosa minaccia della quale naturalmente non vi sveleremo nulla per non rovinarvi la sorpresa. Devo ammettere che a prima vista mi aspettavo un sistema di combattimento molto semplice e poco strutturato ma in realtà mi sento davvero di promuoverlo in toto: sarà anche diretto e senza troppi fronzoli ma si basa molto sulla collaborazione tra i due personaggi dal momento che è importante combinare il rilascio dei tasti e degli attacchi in modo da coordinarli bene e massimizzare i danni.
Tutti i nemici soffriranno una certa combinazione (o una certa tecnica) piuttosto che un’altra, mentre i vari boss presenti nel gioco sono davvero ben fatti e spesso vi costringeranno a riflettere attentamente per ponderare le vostre prossime mosse. Tenete conto che nonostante la presenza della cara vecchia barra ATB non ci sono veri e propri turni, i due eroi e i nemici agiscono in praticamente in contemporanea: provate i vari attacchi e ragionate bene sul da farsi senza dimenticare che potrete curarvi solo alla base o presso alcuni accampamenti lungo il tragitto, quindi fate attenzione! Ogni mostro sconfitto dovrà essere pacificato entro un lasso di tempo a volte breve, e in alcuni casi potrà darvi una mano dopo la lotta per garantirvi ad esempio il tanto agognato fast travel. Vi consigliamo dunque di non evitare più di tanto i combattimenti dal momento che buona parte della crescita dei personaggi dipende da questo.
Prima di passare a parlare del lato tecnico vi raccomandiamo di non tralasciare nemmeno il Nido, cioè quello che sarà il vostro hub, poiché all’interno di essa potrete svolgere una serie di attività molto importanti. Nella vostra casa sarà appunto possibile curarvi, sintetizzare nuove cure e strumenti utili, cucinare piatti e soprattutto aumentare il vostro livello. Combattendo e cucinando alcuni piatti si andrà difatti ad aumentare quella che è la barra del legame speciale tra i due personaggi (ha un simbolo che ricorda il DNA se ci fate caso) che una volta completata vi consentirà di brindare (occhio all’icona vicino al vostro frigorifero mi raccomando) e così facendo, dopo una scena di intermezzo, il gioco procederà ad aumentare i vostri parametri principali oltre a potenziare i vostri attacchi. Sicuramente non è un sistema di livellamento così vario e in mano al giocatore, ma per un titolo di questo genere ci può stare. Ricordatevi dunque di tornare alla base di tanto in tanto, specialmente se alcuni combattimenti dovessero mettervi a dura prova e i vostri punti vita dovessero raggiungere la soglia critica rossa.
Ci pare doveroso sottolineare per chi fosse interessato che non parliamo sicuramente di un titolo particolarmente difficile, anche perché non è stato inteso per esserlo, ma è davvero apprezzabile che Haven è un gioco semplice ma che al tempo stesso vi terrà sull’attenti, davvero un titolo co-op che si lascia giocare volentieri specialmente in questo periodo di isolamento.
Esploriamo bene Fonte e attenti a dove andiamo…
Concludiamo la nostra disamina spendendo qualche parola sulla grafica e sul lato tecnico del titolo che si presenta con uno stile anime (ricorda vagamente Gravity Rush o se volete la serie Tales) molto particolare: le mappe sicuramente vi sembreranno a volte troppo simili e monotone ma i modelli disegnati dei personaggi sono molto gradevoli così come i mostri e le varie ambientazioni. Le musiche e il doppiaggio inglese sono accattivanti e le interfacce fanno quasi tutte il loro lavoro, nonostante la funzione della mappa risulti po’ confusionaria specialmente in considerazione del fatto che i livelli sono divisi in diverse mappe più piccole e dovrete sicuramente prenderci un po’ la mano per capire dove conducono i vari ponti di flusso. Dando uno sguardo globale, Haven appare come un titolo davvero ben congegnato e ben confezionato, come testimoniano gli effetti sonori nonché i fantastici schermi di intermezzo e di caricamento (un aspetto talvolta sottovalutato nei giochi) molto simpatici che vi strapperanno sicuramente più di una risata o un sorriso.
Conclusioni
Haven è senza dubbio un titolo consigliato, uno dei migliori giochi indie dell’anno. Sicuramente alcune sbavature sono presenti, come il movimento un po’ troppo sensibile ed impreciso negli spazi stretti e le aree che potrebbero essere meno monotone, ma nel complesso lo studio The Game Bakers è stato in grado di proporci un’avventura davvero originale e godibile (specie se giocata in co-op) con un gameplay che riesce a stupire per le sue tante idee interessanti. Con più profondità ulteriore in alcuni campi e con una storia più articolata avrebbe potuto ambire a valutazioni ancora migliori, ma evidentemente gli sviluppatori francesi volevano puntare sulla semplicità e in definitiva ci sentiamo davvero di consigliarvi questo titolo: quando avete tempo recuperatelo, non ve ne pentirete!