Maquette, sviluppato dallo studio esordiente Graceful Decay e pubblicato da Annapurna Interactive, è salito alla ribalta in questi giorni per essere uno dei giochi gratuiti per gli utenti PlayStation Plus del mese di marzo (nella versione PS5). Ma di che cosa si tratta? Ci troviamo davanti ad un puzzle game in prima persona piuttosto semplice nella sua struttura, ma delizioso nelle scelte di design e nella costruzione di enigmi ingegnosi, che vanno a raccontarci i delicati sviluppi della storia di Kenzie e Michael, due giovani creativi e sognatori che vivono una relazione destinata però a concludersi nel più classico dei modi. Tuttavia quello che conta in Maquette non è tanto la conclusione della rievocazione di questa storia, che avviene tramite ricordi che si manifestano tramite dialoghi tra i due personaggi (magistralmente interpretati da Bryce Dallas Howard e Seth Gabel), ma il come viene ricostruita, con delicatezza e poesia.
Con Maquette, come detto, ci troviamo quindi davanti ad un titoli costruito come il susseguirsi di una serie di enigmi in un ambiente che possiamo definire “ricorsivo”, che in soldoni significa che “fa riferimento a se stesso”. Questo si traduce nella resa di un’ambientazione in scala, in cui ritroviamo la versione in miniatura e contemporaneamente ingigantita del luogo in cui ci troviamo. Questo crea quindi lo spazio per la proposizione di enigmi strutturati in maniera interessante, originale e mai banale. Chi di voi ha giocato alla deliziosa esperienza VR che è A Fisherman’s Tale si ritroverà nella medesima struttura e forma mentale richiesta per la risoluzione dei puzzle.
Si inizia con costruzioni semplici, per poi avanzare e trovarsi davanti a strutture e proposte più complesse. Se da una parte si poteva osare di più, mi sono trovata estremamente soddisfatta davanti al risultato finale. Un elemento di design che poteva essere studiato meglio è ad esempio la possibilità di tornare sui propri passi in alcuni livelli: se a volte questo è possibile, altre volte risulta non realizzabile, costringendo il giocatore a riavviare lo scenario o a ricaricare un salvataggio precedente. Per fortuna la struttura dei livelli è contenuta e pensata per essere risolta con velocità, una volta compreso il meccanismo necessario a procedere. D’altro canto però il level design è ben studiato e spesso vi ritroverete stupiti nel vedere le ingegnose e a volte improbabili soluzioni proposte dagli sviluppatori. Niente di troppo insormontabile comunque, che una buona dose di testardaggine non possa riuscire a superare.
Quello che però salta all’occhio maggiormente al primo impatto con Maquette è il delizioso comparto artistico, con un design originale ed estremamente piacevole, che ci porta in un mondo a la “Alice nel Paese delle Meraviglie”, proponendo nel contempo una palette di colori che segue pedissequamente il “mood” della storia mano a mano che proseguono i ricordi: una gioia per gli occhi a schermo, che viene ottimamente accompagnata da una bellissima colonna sonora.
Il fiore all’occhiello della produzione è da individuare anche nel cast d’eccezione, che ho citato in apertura: Bryce Dallas Howard (Kenzie) e Seth Gabel (Michael) hanno realizzato un lavoro di voiceover di altissimo livello, rendendo i personaggi più vivi e reali che mai, nonostante non compaiano mai a schermo ma li conosciamo solo tramite i loro scambi nelle varie fasi del rapporto, dal primo incontro, alla convivenza, fino ai primi problemi.
La localizzazione in italiano è ben realizzata, una nota dolente però la devo sottolineare per quanto riguarda i sottotitoli: questi ultimi sono stati infatti realizzati con una notevole e sorprendente noncuranza, proponendo un font non solo anonimo ma completamente fuori contesto, in grado quasi di rompere la delicata e piacevole atmosfera di gioco (per non parlare della terribile cornice, per amor del cielo disattivatela immediatamente).
Ho testato il titolo sia su PC che su PS5, potendo constatare un ottimo livello di prestazioni su entrambe le piattaforme, con l’extra su PS5 del supporto ad alcune feature del DualSense, come i grilletti adattivi.
La longevità non è uno dei punti forti del gioco, che può essere completato – a seconda della vostra abilità a risolvere i puzzle proposti – in circa 4 ore. Per dare un piccolo plus alla longevità, sono stati inseriti degli achievement/trofei che premiano la velocità di risoluzione dei livello, spingendo quindi il giocatore a ritentare più volte.
Quello che mi ha colpito di Maquette, oltre alla piacevole atmosfera, è l’ingegnosa, seppur non totalmente nuova, interpretazione dei puzzle, che sono sì impegnativi, ma alla portata di tutti, non appena si inizia a interpretare correttamente le meccaniche a nostra disposizione. Ed è esattamente questo il bello di questo genere di videogame, quando ben realizzati: sfidarci a pensare in tutte le possibili direzioni.
Maquette insomma è un esperimento ben riuscito e di ottima fattura. Se da una parte si poteva fare e osare di più, sia per quanto riguarda la longevità che dal punto di vista della mole di enigmi proposti, dall’altra il prezzo ottimo a cui viene proposto e la gratuità a marzo per gli utenti PS5 abbonati al Plus dovrebbero essere un’ottima ragione, insieme alla innegabile qualità della produzione, per provare questa esperienza.