Lo sviluppatore Streum On Studio ha rilasciato pochi giorni fa, sotto etichetta Focus Home Interactive, Necromunda: Hired Gun, un FPS frenetico ambientato nell’universo di Warhammer 40k sul pianeta di Necromunda, facente parte dell’Imperium. Il risultato è un prodotto che propone ottime idee, ma che manca purtroppo nella fase di realizzazione, con un comparto tecnico piuttosto deludente e un gunplay da rivedere. La nostra prova è stata effettuata su console PlayStation 5.
In Necromunda: Hired Gun il giocatore si ritrova nei panni di un cacciatore di taglie che, suo malgrado, viene coinvolto in una spietata guerra tra gang scaturita dall’omicidio di un mercante facente parte di una delle Gilde più importanti. Dopo aver scelto l’estetica del cacciatore, tra alcune predeterminate, ci troviamo ad affrontare un totale di 13 missioni della Campagna, ambientate in diversi luoghi del sottosuolo claustrofobico di Necromunda.
A nostra disposizione abbiamo un ampio arsenale di armi da fuoco, che possono essere acquistate o droppate nel corso delle missioni, il nostro fidato Mastino da guerra e soprattutto una serie di upgrade biotecnologici che possiamo applicare al cacciatore. Si tratta di elementi che, se presi concettualmente, sono molto interessanti e in grado di portare parecchio divertimento al gameplay, ma che tuttavia falliscono purtroppo in diversi aspetti per i motivi che ora andremo ad analizzare.
Iniziamo con il gunplay. Necromunda: Hired Gun cerca di essere Doom Eternal senza riuscirci troppo. Se il concept è quello di un FPS che fa l’occhiolino all’arcade, a livello pratico sono state effettuate delle scelte discutibili. In primis il feedback delle armi è quasi inesistente, insieme a un sistema di mira incredibilmente macchinoso, che addirittura fa “scattare” la visuale nel momento in cui viene disattivato (tramite L2/LT). Le bocche da fuoco possono essere modificate con un sistema di upgrade anche abbastanza interessante, con la possibilità di scegliere diverse componenti e accessori con statistiche specifiche, ma questo non riesce ad essere davvero impattante nel gameplay. È possibile anche utilizzare esplosivi da lancio e un attacco corpo a corpo che elimina istantaneamente i nemici più deboli, che potreste trovarvi ad utilizzare spesso nelle situazioni più affollate: apprezzabile il fatto che siano proposte animazioni diverse tra loro nelle esecuzioni, anche se spesso la realizzazione lascia un po’ a desiderare con parecchi glitch grafici a schermo. Molto interessante la presenza della possibilità di correre sui muri, che però non risulta essere sfruttata a dovere soprattutto negli scontri a fuoco. Quasi subito inoltre si sblocca l’utilizzo del rampino, che riesce fortunatamente, insieme al doppio salto e allo scatto in avanti, a dare un po’ di respiro al lato platforming, sia nell’esplorazione che nei combattimenti. Apprezzabile anche il sistema di upgrade degli “impianti” biotecnici del cacciatore e del mastino, che dà la possibilità al giocatore di sbloccare numerose abilità extra. Il problema in questo caso è la mappatura su pad dell’utilizzo di queste ultime, che risulta troppo macchinoso per essere davvero efficace (in sostanza è necessario tenere premuto R1/RB e poi scegliere con l’analogico quale abilità attivare). Le abilità sono varie e di buona inventiva e riescono in parte a salvare un pochino la situazione lato gameplay.
L’hub di gioco Martyr’s End è il luogo in cui è possibile accettare le missioni della campagna, le missioni secondarie, effettuare acquisti e upgrade, fare pratica con armi e abilità e interagire con alcuni NPC. Quest’ultimo aspetto è purtroppo poco esplorato e, nonostante la grande potenzialità dell’ambientazione e dell’universo narrativo di Warhammer 40k, poco stimolante per come è stato sviluppato. Sono pochi i personaggi con cui possiamo dialogare e poche le informazioni che è possibile ottenere da loro, al di là della trama. Se da una parte le ambientazioni e i luoghi che ci troviamo ad esplorare trasmettono tutto il fascino di questo universo, proponendo anche una discreta esplorazione alla ricerca di vari extra, dall’altra è impossibile non notare i limiti tecnici a cui ci troviamo davanti, con texture a bassa definizione, animazioni macchinose e diversi cali di frame nelle situazioni più concitate, oltre che alcuni bug grafici. A questi problemi tecnici, possiamo aggiungere anche un’Intelligenza Artificiale assolutamente non all’altezza, sia dei nemici che del nostro fidato alleato quadrupede, il quale molto difficilmente farà davvero la differenza negli scontri. Per quanto riguarda il design possiamo assistere ad una dualità di fondo che da un lato presenta soluzioni affascinanti e molto dettagliate, ad esempio per quanto riguarda le armi e gli NPC principali, dall’altro ci pone davanti a nemici tendenzialmente uguali tra loro (anche nelle animazioni e, ahinoi, nelle ripetute linee di dialogo nei combattimenti), se non in qualche raro caso. Anche la soundtrack risulta essere in buona parte dimenticabile, anche se presenta qualche pezzo più azzeccato e interessante, soprattutto nelle bossfight (anch’esse non troppo memorabili).
Oltre alla campagna principale, sono presenti le già accennate missioni secondarie, che nient’altro sono che incarichi di diversi livelli di difficoltà che danno specifiche ricompense in denaro. Grazie alla loro presenza le circa 8 ore necessarie per completare le missioni principali (potrebbero variare a seconda della difficoltà scelta e alla vostra voglia di esplorare e scovare tutti i forzieri del tesoro) si dilatano notevolmente, portandovi anche a esplorare ulteriormente le mappe (è possibile anche ri-affrontare a proprio piacimento le missioni della campagna). È presente inoltre un sistema di rank che va a valutare la vostra prestazioni al termine di una missione, che andrà anche a influenzare la ricompensa ottenuta.
In conclusione, possiamo dire che Necromunda: Hired Gun aveva tutte le potenzialità per essere un ottimo titolo senza troppe pretese ma con molte idee interessanti e foriero di parecchio divertimento. Purtroppo il risultato è poco al di sopra della sufficienza per i motivi che abbiamo analizzato, che in gran parte sono dovuti a una realizzazione tecnica non troppo all’altezza. Il consiglio quindi è di valutare attentamente se spendere questi 39,99€, ed eventualmente aspettare un calo di prezzo o qualche patch correttiva che vada a correggere almeno le problematiche più evidenti.