Uno degli esponenti più rappresentativi della cultura pop dell’ultimo ventennio è sicuramente One Piece di Eiichiro Oda. Il manga più longevo della storia del fumetto giapponese è stato protagonista di un’infinità di media, dalla rivista cartacea Shonen Jump (su cui ha esordito nel 1997) fino ai lungometraggi proiettati nelle sale cinematografiche nostrane. Ad un simile successo raramente è corrisposta una trasposizione videoludica degna di questo nome, con il brand ancorato nelle mani di Bandai Namco e spesso protagonista di titoli mediocri sia tecnicamente che dal punto di vista del gameplay. Dopo la delusione di World Seeker, la saga ritorna alla sua versione “mosou”, con il quarto capitolo della serie Pirate Warriors, sviluppato ancora una volta da Omega Force. Migliaia di nemici inermi attendono solo di essere eliminati dalle vostre combo, siete pronti a lanciarvi nella battaglia ed affrontare questa nuova avventura? Che il massacro abbia inizio!
Il Re dei Pirati
Monkey D. Rufy è un giovane avventuriero che supportato dalla sua ciurma di ladri, spadaccini e personaggi dalla dubbia moralità, persegue un obbiettivo ai limiti dell’impossibile: impossessarsi del tesoro del defunto Gold Roger e raggiungere il titolo di “Re dei Pirati”. L’avventura su cui è incentrato OPPW 4 inizia diversi mesi dopo la partenza dei nostri eroi che hanno già avuto modo di aumentare notevolmente le taglie sulle loro teste, a seguito di svariati scontri con la marina e altri fuorilegge. La storia viene riassunta con un breve filmato introduttivo e ha come punto di partenza l’episodio inscenato nella terra di Alabasta, paese sull’orlo di un sanguinoso conflitto civile, governato dall’amichevole principessa Bibi. La trama di Pirate Warrior 4 (senza rovinarvi la sorpresa con sgraditi spoiler) giunge fino al termine del capitolo ambientato nel paese di Wano soggiogato dall’inquietante Kaido.
Per chi non fosse aggiornato sull’opera di Oda, stiamo parlando di un percorso narrativo semplicemente enorme, in cui è inclusa anche la lunga avventura di Whole Cake Island, base operativa dall’imperatrice Big Mom. Le circa 20 ore necessarie a completare la main quest sono intervallate da numerose sequenze filmate, realizzate con l’ottimo motore grafico del gioco e fedeli all’anime. Nel complesso l’intera storia narrata in questo titolo è frenetica, coinvolgente e ricca di combattimenti spettacolari, pur presentando qualche sensibile modifica (rispetto al manga), dovuta alle dinamiche del gameplay. L’ironia, la drammaticità degli eventi e l’immancabile umorismo demenziale sono gli altri ingredienti di una ricetta collaudata, qui presente in ogni suo elemento e in grado, ancora una volta, di stregare milioni di appassionati.
Il Mosou è morto. W il Mosou.
One Piece Pirate Warrior 4 è un mosou che prova ad aggiungere qualche significativa modifica al genere. Il giocatore nei panni di uno dei 40 personaggi disponibili deve avanzare attraverso delle “stanze”, sconfiggere gli avversari che ne presidiano l’uscita e raggiungere il comparto successivo fino al confronto finale con il boss di turno. L’unica variazione sul tema è costituita da alcune operazioni di salvataggio, nelle quali dovremo correre in soccorso di uno dei nostri alleati, prima della sua dipartita. Nel frattempo metteremo a dura prova i tasti del controller, furiosamente sollecitati dall’eliminazione di decine di migliaia di avversari. Quest’ultimi saranno praticamente immobili nell’attesa dei nostri colpi che verranno esaltati da un contatore delle combo, pronto ad evidenziare cifre esorbitanti sullo schermo.
Fin qui nulla di nuovo, ma le sorprese sono dietro l’angolo a partire dalle boss fight, piacevolmente più complesse e strategiche, date la differente aggressività dei nemici e la pericolosità delle offensive ad ampio raggio. Tutti i combattenti sono adesso dotati di una sorta di barra della stamina, che gestisce il sistema degli scatti rapidi. Questa funzione oltre a permettere un repentino avvicinamento all’obiettivo (procurando danni poco significativi ai mob), consente al giocatore di aggirare o sfuggire agli attacchi pericolosi e costituiva un potenziamento squilibrato nei precedenti episodi della saga. L’inedito limite imposto dagli sviluppatori dona un pizzico di tattica alle contese, rendendo gli scontri con gli antagonisti “speciali”, ostici, appassionati e bilanciati. Una delle aggiunte più significative è l’inedita distruttibilità dello scenario, che può essere utilizzato per infierire ulteriori danni alle orde nemiche. Alberi, rocce, botteghe ed interi edifici possono essere rasi al suolo tanto dalla nostra furia, quanto dagli antagonisti che gli scaglieremo contro. Rispetto alle casse e ai bauli presenti in Pirate Warrior 3 siamo di fronte ad un netto passo in avanti, che aumenta la spettacolarità dei combattimenti, incrementando il divertimento delle esecuzioni.
La lieve componente ruolistica, già presente negli episodi antecedenti della serie, è stata riproposta con significative variazioni. Alle monete raffiguranti i protagonisti e ai “berry” (la valuta presente nell’universo del gioco) ottenibili soddisfando determinati requisiti durante gli scontri, sono state aggiunte delle mappe del tesoro, utili a fortificare tanto la squadra quanto il singolo componente. L’albero delle abilità è stato quindi adattato alla modifica e si presenta oltre che con una sezione inedita dedicata alla ciurma, anche ramificato in una miriade di isole da conquistare investendo gli elementi sopracitati. In pratica potrete potenziare sia un unità del roster, sia il gruppo nella sua interezza, sbloccando dei bonus che ne aumenteranno l’efficacia in battaglia. Decine di combo diversificate e un’infinità di potenziamenti da acquisire, completano un meccanismo di progressione ricco di sfumature che favoriscono la longevità del prodotto.
Infine non possiamo non nominare la possibilità di vivere l’intera avventura in compagnia di un amico nella co-op online e la nuova modalità “diario del tesoro” che propone una valida alternativa alla campagna principale. Oltre 100 sfide basate su un livello di difficoltà crescente potranno tenervi impegnati per molte ore, nel tentativo di sbloccare protagonisti inediti o le skin che ne favoriranno la personalizzazione. Nel complesso il gameplay di Pirate Warriors 4 ci ha convinto, e pur senza mostrare nulla di rivoluzionario riesce ad arricchire una formula diventata troppo stantia nel corso degli anni. Le eroiche gesta di Rufy e della sua combriccola risultano spensierate e divertenti nonostante l’inevitabile ripetitività del genere di riferimento.
Pugni in Cel Shading
Il comparto tecnico dell’ultima opera di Omega Force segna un’importante evoluzione nella serie, mai apparsa così nitida e performante. Il cel shading del motore grafico presenta texture discretamente definite e ambientazioni grandi e dettagliate. Lo schermo è invaso da un piacevolissimo uragano di colori, esaltato da animazioni credibili e realizzate con maggiore attenzione. L’aspetto più implementato rispetto all’episodio precedente è sicuramente il frame rate, che seppur non esente da qualche piccolo rallentamento nelle fasi caotiche, appare incredibilmente stabile nei suoi 50/60 fps. Anche in questo caso non siamo davanti ad una svolta epocale ma è davvero difficile reperire nei prodotti della concorrenza, un titolo così curato e “moderno”. Un discorso che possiamo estendere anche alla sezione sonora arricchita da musiche, doppiaggi ed effetti presi di pari passo dall’anime e che contribuiscono a regalare quella sensazione di familiarità avvertita da tutti gli appassionati della serie animata.
Il miglior capitolo della serie
One Piece Pirate Warriors 4 può essere considerato come uno dei migliori esponenti del suo genere e costituisce a tutti gli effetti, una delle sorprese più gradite del 2020. Impossibile non nutrire una pregressa diffidenza verso una saga monotona, rappresentata da una trilogia priva di spunti interessanti. Difetti in buona parte eliminati nel titolo che abbiamo analizzato, capace in poche minuti di fugare tutti i pregiudizi, generati dall’eccessiva “semplicità” dell’intrattenimento proposto. Se odiate i mosou, Pirate Warriors 4 non contribuirà a farvi cambiare idea, vista la riproposizione di un gameplay che per quanto rinnovato, rispetta tutti i canoni del genere. Se invece non vi dispiace la spensieratezza delle meccaniche presenti e siate amanti dell’universo tratteggiato da Oda, questo titolo è un’acquisto imprescindibile, visto che difficilmente potrete reperire una trasposizione videoludica del brand così curata e divertente.