Negli ultimi anni i giochi strategici a turno hanno raccolto un buon seguito sia su PC che su console. I titoli della serie XCOM (soprattutto del reboot del 2012) sono usciti praticamente dal nulla per riavviare un vecchio genere e offrire battaglie isometriche avvincenti e livelli di personalizzazione profondi. Molti hanno provato a saltare sul carro e clonare la formula di Firaxis, ma davvero pochi riescono a catturare il suo fascino coinvolgente. Il titolo precedente degli sviluppatori di CreativeForge Games era un western con qualche contaminazione fantasy con meccaniche simili a XCOM, e ora ha scambiato i cowboy e gli incantesimi con un titolo di spionaggio ambientato nella Guerra Fredda in un’altra avventura isometrica a turni.
Phantom Doctrine è essenzialmente un simulatore di cospirazione segreta. Scegliendo un’organizzazione di partenza (CIA o KGB), sei rapidamente gettato in una trama labirintica di giochi di spionaggio. Attivare unità dormienti, rintracciare agenti nemici, raccogliere informazioni e mantenere viva la tua squadra? Tutto in una giornata di lavoro. Le opzioni di personalizzazione sono disponibili fin dall’inizio e si inizia creando il proprio personaggio, una specie di James Bond per gli altri agenti. La tentazione iniziale è quella di creare una super spia chiamata Sterling Archer (vi dice qualcosa la serie animata di Netflix chiamata Archer?), ma abbiamo scelto un veterano della CIA completo di pipa e fedora.
Per chiunque non abbia familiarità con questa particolare tipologia di titoli strategici, la modalità principale della storia è divisa in due tipi di gioco distinti. Le missioni di combattimento sono schermaglie a turni in cui si schiera una squadra di agenti con una combinazione di statistiche e abilità. Ogni membro della squadra ha un livello di “Consapevolezza”, una statistica diversa che determina l’utilizzo delle abilità e il danno sia dato che preso in battaglia. Fondamentalmente, questo sostituisce i numeri generati casualmente che hanno afflitto i titoli XCOM.
Fedele alla storia ed all’ ambientazione, c’è una forte enfasi sulla furtività e, a meno che la tua squadra non sia esperta e armata fino ai denti, non vorrai andare in giro e sparare all’ impazzata per la maggior parte degli incontri.
La seconda parte della tua campagna si svolge nella tua base operativa. Questo è il luogo in cui approfondisci la storia, potenzi le abilità e recluti gli agenti. Inviare spie in tutto il mondo per indagare su attività sospette e raccogliere informazioni, osservare i piccoli aeroplani attraversare la mappa del mondo, è un’esperienza davvero avvincente. Falli sostare troppo a lungo in una zona e la loro identità potrebbe essere compromessa per alcune ore di gioco. Se dovesse succedere diverse volte il nemico potrebbe scoprire il nascondiglio della tua base da un momento all’altro. Fortunatamente, diverse potenziali posizioni della base possono essere scoperte, e scambiandosi tra loro tiene a bada l’onnipresente livello di pericolo. Tenere d’ occhio i nemici, delegare gli agenti e mantenere la tua squadra in perfetta forma è la vera carne della campagna.
Le indagini sono il metodo principale per identificare gli obiettivi chiave ed il collegamento, tramite logica, degli indizi sul pannello delle prove è un bel tocco di classe ed una bella aggiunta al gameplay. È abbastanza semplice, ma identificare frammenti di informazioni dalle prove raccolte nelle missioni e metterle insieme contribuisce davvero all’atmosfera della cospirazione nella Guerra Fredda.
Il tuo divertimento con Phantom Doctrine finirà per basarti su quanto riesci ad appassionarti o comunque a metabolizzare i suoi rigidi meccanismi ed alla tua tolleranza per i molteplici tentativi ed errori. Anche a difficoltà facile, il gioco è molto punitivo se non sei adeguatamente preparato per una missione. La furtività è la strada da percorrere per la maggior parte delle missioni, in particolare perché i nemici non hanno consapevolezza della tua presenza finché non fai qualche passo falso. Studiare il livello, capire il percorso dei nemici ed infine toglierli di mezzo uno ad uno estremamente lento, ma è preferibile sicuramente avere un atteggiamento furtivo al posto di avere i tuoi agenti d’elite sotto il fuoco di fucili automatici da tutta la mappa.
Lanciarsi direttamente con combattimento frontale a volte può sembrare frustrante e mal calibrato, poiché l’IA è spietata e le percentuali di danno spesso sembrano squilibrate tra le due fazioni in gioco. Fortunatamente il gioco viene salvato automaticamente in ogni turno, quindi abituati a riciclare i tuoi salvataggi e a goderti regolarmente le varie schermate di caricamento.
Il tono generale del gioco è oscuro e talvolta eccessivamente cupo. Mentre la narrazione è accattivante, è sicuramente ben lontana dal fascino delle migliori storie spionistiche alla Bond. Questo non vuol dire che il gioco sia troppo serio, perchè molto spesso durante le missioni ci sono siparietti spiritosi e spensierati, e alcuni dialoghi sono davvero comici. Potresti iniziare a preoccuparti quando uno dei tuoi agenti emette una risatina assetata di sangue ogni volta che dici loro di andare a uccidere qualcuno.
La storia si sviluppa attraverso vignette animate e, nonostante non sia molto originale, è abbastanza avvincente da mantenere la tua attenzione per le 15 ore necessarie per completare una prima run. Finendo la campagna principale per la prima volta si aggiunge una modalità estesa con ulteriori pezzi di storia e obiettivi extra. C’è anche una modalità Iron Man per masochisti, che non permette il salvataggio e ti rimette in gioco (in caso di morte o fallimento) all’inizio del gioco. Nel frattempo, il multiplayer non era disponibile al momento della revisione, ma le meccaniche di gioco presenti dovrebbero sposarsi bene anche in conflitti online.
Tutto sommato, Creative Forge sembra guadagnarsi da vivere con ammirevoli tentativi di emulare la formula XCOM e, per la maggior parte del tempo in Phantom Doctrine gli riesce bene.
In conclusione Phantom Doctrine è un titolo strategico largamente godibile, un clone di XCOM ambientato nella Guerra Fredda con spie nemiche invece di alieni. Il sistema della consapevolezza significa che hai più controllo sull’andamento del combattimento, e l’ambientazione è ben rappresentata, ricca di atmosfera e fascino. Tuttavia, la difficoltà punitiva e la curva di apprendimento vertiginosa eliminano ogni tanto il divertimento che il gioco riesce a dare.
[review]