il mondo della Realtà Virtuale in queste settimane è in grande fermento, dato l’arrivo di PlayStation VR 2, ma nel panorama dei visori stand-alone l’oggetto del desiderio non può che essere PICO 4, il nuovo visore tutto in uno sviluppato da ByteDance, che è l’azienda dietro al popolarissimo social TikTok (dove siamo presenti anche noi di NBG).
PICO 4, essendo una tipologia di prodotto completamente diversa, non punta assolutamente a fare da concorrente al neonato visore di casa Sony, ma bensì ovviamente prende a riferimento il massimo esponente della categoria dei visori all-in-one o stand-alone che dir si voglia, ossia quei caschetti che non hanno bisogno di essere attaccati ad un PC o ad una console per lavorare, cioé Meta Quest 2.
Il prodotto di ByteDance punta a sfidare il prodotto di Meta puntando su diverse soluzioni tecnologiche, ma anche altri piccoli elementi che lo contraddistinguono. Abbiamo avuto modo di passare diverse settimane in compagnia di PICO 4, e per quessto ovviamente ringraziamo l’azienda per avercelo fornito e per la gentilezza accordataci, e siamo dunque pronti a darvi la nostra recensione di PICO 4!
Il visore ideale per i neofiti
Partiamo da una doverosa premessa per chi leggerà questa recensione di PICO 4: per chi vi scrive si è trattato della prima esperienza in assoluto con un visore. Ho avuto modo di provare la Realtà Virtuale solo per qualche minuto ai tempi del lancio del primo PlayStation VR durante una fiera a Roma, tentando la fortuna su Resident Evil 7. Il risultato è stato un quasi svenimento e qualche incubo notturno (grazie ancora prima boss fight con Jack Baker nel garage). Essendo però un videogiocatore seriale, appassionato soprattutto di giochi di corse, che secondo me sono il terreno naturale della VR, la mia curiosità verso i visori, nonostante la prima esperienza traumatica, è assolutamente rimasta. Quando è arrivato il PICO 4 direttamente a casa mia, sono rimasto estremamente sorpreso dai passi in avanti fatti dalla tecnologia per migliorare questo tipo di esperienza.
Partiamo infatti dalla conclusione: PICO 4 non ha fatto altro che accrescere ancora di più la mia curiosità verso la Realtà Virtuale. L’esperienza di gioco è stata eccezionale, non ho mai sofferto né avuto il minimo sentore di motion sickness, cosa che mi spaventava e non poco.
Fatta dunque questa premessa, partiamo con il dire che PICO 4 è un prodotto estremamente buono per chi è alle prime armi con il mondo del VR. Innanzitutto per la sua estrema facilità di configurazione: il visore possiede infatti un pratico regolatore che vi permetterà di far aderire alla vostra testa il visore in pochi istanti, assieme ad uno strectch regolabile per la parte alta della vostra testa. Una volta assicurati ai polsi i pratici e comodi controllet, il visore inquadrerà l’ambiente circostante grazie alle telecamere situate sul fronte del visore stesso. Quindi potrete procedere a configurare il vostro spazio di gioco, che potrete personalizzare in base alla vostra stanza, oppure optare per un confine statico predefinito intorno a voi.
Una volta fatto questo sarete nel mondo virtuale di PICO 4. Da qui potrete accedere a tutte le funzioni, dallo Store fino ai giochi. E qui arriviamo all’elemento più importante della nostra recensione, ossia la qualità della riproduzione dei giochi. A differenza di moltissimi visori, PICO 4 utilizza due lenti “pancake“, che richiamano la forma dei pancakes, che possono riprodurre contenuti con risoluzione fino al 4K. Il visore utilizza una GPU Adreno 850, con 8 GB di RAM, quindi a livello di potenza di calcolo siamo anche oltre le caratteristiche di Meta Quest 2, anche grazie al fatto che il PICO può contare su elementi più potenti e usciti da poco sul mercato. A livello grafico il visore è una vera e propria bomba, i contenuti sono riprodotti in maniera egregia, senza incappare mai in difficoltà tecniche di vario genere. Una cosa estremamente apprezzabile del visore è la semplicità di regolazione della distanza tra le due lenti, che è un elemento fondamentale per vedere bene mentre si gioca: nelle impostazioni è infatti presente un tool che vi permette di regolare al meglio la distanza tra le lenti, in base alla posizione dei vostri occhi, rendendo quindi lo strumento accessibile a tutti. Questo vale anche per chi porta occhiali da vista: è infatti possibile inserire nel visore anche una maschera che aumenta lo spazio del visore per chi ha necessità di usare gli occhiali, anche se è uno strumento che funziona a metà, in quanto è di plastica dura e poco maneggevole.
Il vero problema di PICO 4, ma si tratta di una cosa che ovviamente nel corso del tempo secondo chi vi scrive verrà risolta, è attualmente il catalogo dei titoli disponibili. In questo caso il PICO 4 paga dazio della sua giovane età, con pochi titoli VR che sono stati ottimizzati per la piattaforma, mentre invece il problema non si pone per quanto concerne Meta Quest 2, che è come detto il punto di riferimento per la categoria. Pochi sono i titoli disponibili, e soprattutto quasi nulle sono le esclusive, che comunque possono sempre spostare gli utenti verso il proprio prodotto: è difficile pensare che l’utenza di Meta Quest 2 passi a PICO 4 sapendo di dover ricomprare i titoli che magari già aveva acquistato precedentemente. Ma, come detto, si tratta di una questione che verrà ampiamente risolta nel corso del tempo, basti pensare che anche su PICO 4 è disponibile ad esempio Peaky Blinders: Il riscatto del Re, il nuovo action in VR dedicato alla famosa serie Netflix che era molto atteso dagli utenti della Realtà Virtuale.
Per quanto riguarda il comfort, come detto il PICO 4 è semplice da configurare e con pochissime mosse può essere utilizzato al meglio da subito. I controller sono ottimi, e svolgono molto bene il lavoro di tracking dei movimenti, e anche i tasti sono posizionati in maniera comoda, di modo da rendere quasi immediato il fatto di ricordare la loro posizione. Il visore pesa solo 295 grammi, è praticamente una piuma, quindi non comporta praticamente nessun problema di eccessivo peso su testa e collo, rendendolo adatto anche per sessioni lunghe. Per quanto riguarda l’audio, è presente il suono spaziale tridimensionale, che rende ottimo il livello dell’audio mentre siamo in gioco.
Qui però arriviamo a quelli che sono i principali difetti del visore sotto il profilo del “comfort” generale. Il PICO 4 infatti, essendo un visore all-in-one, è alimentato da una batteria da 5300 mAh, che però, specie quando in gioco, è molto difficle che riesca a superare le 2 ore e mezzo di durata. Il tutto si può risolvere con un cavo link da collegare tramite porta USB-C alla corrente, ma a patto di avere un cavo sufficientemente lungo da potervi permettere di continuare a giocare (se ne trovano da 5 metri su Amazon e non solo). Uno dei difetti maggiori del PICO 4 è però collegato al fatto che, oltre alla precedente porta USB-C menzionata, non possiede altre tipologie di porta: manca ad esempio anche un jack per le cuffie, che sono però collegabili tramite Bluetooth.
L’altro vero grande difetto di PICO 4 però è il fatto che, nonostante la semplicità per la regolazione del visore per farlo aderire al meglio sulla vostra testa, volente o nolente filtra un po’ di luce dall’esterno. Personalmente non ho avuto questo effetto sgradevole dai lati del visore, ma questo problema mi si è presentato frontalmente, ossia dalla zona del naso. La mancanza di “ermetismo” del sistema ha permesso quindi all’aria di entrare, e durante più di qualche sessione, anche magari particolarmente intensa, veniva a formarsi uno sgradevole effetto condensa all’interno del visore, al punto tale che nemmeno il sistema di aerazione interna al visore, atta a prevenire l’eccessiva condensa, sembrava risolvere il problema.
A differenza di Meta Quest 2, PICO 4 non può essere collegato con il vostro PC per essere utilizzato come visore sui titoli Steam. O meglio, non può essere utilizzato in questo modo in formato nativo, con una display port, ma è presente, al prezzo di 20 euro, sullo Store PICO l’app Virtual Desktop, che vi permette, tramite streaming, di usare il PICO come visore PC, attraverso lo strumento ScreenCast.
In conclusione
PICO 4 è assolutamente la miglior scelta da fare per chi non possiede un PC estremamente potente ma vuole giocare in VR, per chi è la prima volta che si affaccia a questo mondo, per chi non vuole spendere 600€ per buttarsi su PSVR2, ma anche per chi è ormai stanco di Meta Quest 2 e vuole un visore più potente da sfruttare nel prossimo futuro. Il prezzo aiuta sicuramente a motivare questa scelta, dato che il visore PICO 4 nella versione 128 GB costa 429,99€, e comunque significa avere spazio per parecchi titoli.
Con il rischio di ripetermi, PICO 4 è un ottimo entry level nel VR, perciò, se siete interessati a questa tecnologia, non fatevi scappare l’occasione!