Importanti news in arrivo dall’India, con il governo che si è ufficialmente “scagliato” contro PUBG Mobile e più di 100 app prodotte da aziende cinesi, rendendole non più disponibili nel proprio territorio. La richiesta viene da lontano, in quanto il discorso di un eventuale ban dell’app di Tencent era stato promosso da un’associazione studentesca già lo scorso anno, e la “battaglia” è continuata fino ad oggi, quando il governo ha deciso per la chiusura della app, molto in voga tra i gli indiani, soprattutto i più giovani.
Le proteste contro PUBG Mobile erano iniziate dopo la sua pubblicazione e il suo successo, che ha portato molti casi di voti bassi nelle scuole, ma anche problematiche sociali più gravi, e anche ad alcuni casi di morte di ragazzi troppo impegnati nel gioco, al punto da ignorare treni in corsa o macchine. Insieme alla versione mobile del famoso titolo battle royale però il ban è arrivato anche per moltissime altre app (la maggior parte controllate da aziende cinesi), che, stando al governo indiano, sono “pericolose per la salute e l’ordine pubblico“: tra queste, anche il famoso social TikTok è finito tra le app messe al bando.
Altre app colpite dal governo sono state, stando ai primi report, anche Baidu, WeChat Work, Tencent Weiyun, Rise of Kingdoms, APUS Launcher, Tencent Weiyun, VPN for TikTok, Mobile Taobao, Youko, Sina News e CamCard. Una presa di posizione quindi molto importante e netta da parte del governo indiano contro il colosso Tencent ma anche contro il titolo battle royale, che ha davvero rappresentato finora una delle app più in voga nel territorio indiano.