Skully è un platform che nasce dallo studio di sviluppo Finish Line Games e strizza l’occhio alle meccaniche di alcuni platform old school che tanto hanno divertito i giocatori oltre venti anni fa. Andiamo a scoprire insieme quella che può essere definita una piccola perla del panorama videoludico di questo 2020. Qui potete trovare anche le nostre prime impressioni sul titolo.
Un incipit “magico”
Il destino ha dato a Skully una seconda possibilità di vita: dopo esser arrivato sulla costa di una solitaria isola sotto forma di cranio umano senza vita, uno strano “sciamano” di nome Terry ha riportato in vita il teschio tramite il potere dell’argilla magica. Skully – nome azzeccatissimo – deve balzare,”correre” e rotolare nel variegato habitat di quest’isola per superare ostacoli e rompicapi e intervenire nella faida dei tre fratelli dello “sciamano”, i cui litigi mettono a repentaglio la stessa esistenza della loro amata isola.
Questo è l’incipit fornito direttamente dall’ufficio stampa di Modus Games – publisher del gioco – e niente è più azzeccato delle suddette parole.
Skully è un gioco immediato – ma non per questo semplice – a tal punto che basteranno pochi minuti per capire le dinamiche di gameplay e la fisica che muove l’intera isola di gioco.
Old school ma non troppo
Principalmente il giocatore prenderà il controllo di Skully, che chiaramente è un teschio senza corpo, e dovrà farlo rotolare e saltellare per la mappa di gioco da un classico punto A ad un punto B dovendo risolvere vari rompicapi, ambientali e non, per poter avanzare di capitolo e completare la storia.
A supporto di Skully ci saranno però 3 trasformazioni che varieranno non poco il gameplay del titolo. La prima che viene presentata è quella “forzuta” dove Skully prenderà le sembianze di un simil Troll dotato di una potenza smisurata, capace di abbattere pareti e uccidere nemici a suon di pugni a discapito di una molta scarsa velocità.
La seconda invece permetterà a Skully di trasformarsi in un essere molto somigliante ad un folletto, capace sia di correre ad una velocità impressionante, sia di padroneggiare la telecinesi su determinate piattaforme mobili.
La terza ed ultima permetterà al protagonista di trasfigurare in un bipede molto simile ad una lepre, capace di grandi e doppi salti ed inoltre permetterà di modificare l’altezza di alcune piattaforme sempre grazie alla telecinesi – le piattaforme che possono essere mosse dalle due trasformazioni sono diverse tra loro –
Il fattore ingegnoso di questo gameplay è il fatto che le trasformazioni possono essere utilizzare in una contemporaneità asincrona. In pratica Skully potrà lasciare una trasformazione a mo dì involucro in un determinato punto per poter di conseguenza usarne un’altra delle tre senza nessun tipo di limitazione.
La combinazione dei poteri delle trasformazioni e l’agilità innata di un teschio che rotola e salta permetteranno quindi al giocatore di destreggiarsi all’interno dei 18 capitoli di cui è composto il titolo ognuno dei quali aumenta il livello di sfida in maniera considerevole arrivando anche a punte di difficoltà davvero alta rendendo quindi il completamento del gioco sfida ardua ed interessante.
Il motore fisico presente in Skully è un po’ da considerarsi il cuore pulsante dell’opera di Finish Line Games in quanto rappresenta la componente più forte all’interno dell’isola: la buonissima implementazione della gravità, gli effetti del vento ed il movimento di altri elementi nelle mappe di gioco influiscono tantissimo sui movimenti di Skully e quindi il giocatore dovrà impegnarsi molto per affrontare tutte le sfide e le variabili in gioco per completarle.
Oltre al classico platforming, in Skully, il giocatore si ritroverà a dover affrontare delle vere e proprio Boss Battle contro i fratelli di Terry che faranno di tutto pur di evitare di parlare con il fratello e mettere piano alle loro divergenze di vedute. Ardue sfide a step consecutivi che, se falliti, dovranno essere ricominciati da capo ogni volta.
Il gioco presenta effettivamente un curva di difficoltà molto ripida ma non sbilanciata che porterà il giocatore ad avere la classica voglia di finire il livello a tutti i costi portandolo, a volte a livelli di “rabbia” decisamente alti – spesso dovuti alla prospettiva a volte “sballata” e ad una telecamera non sempre precisa – che però verranno placati dalla grande soddisfazione che da il completamento di un enigma e il conseguente raggiungimento di un checkpoint.
Per i compulsivi del completamento Skully mette a disposizione un solo tipo di collezionabile che però darà filo da torcere a molti. I livelli sono infatti cosparsi di fiori in ampia quantità e per poter dire di aver completato il titolo al 100% bisognerà raccoglierli tutti per tutti i 18 capitoli. Una sfida non da poco considerando la posizione di alcuni gruppo di fiori.
Comparto Tecnico
Una cosa di cui siamo certi è che Skully non è un titolo che punta al foto realismo. Lo stile grafico del titolo è sicuramente cartoonoso e l’implementazione del cel-shading fa proprio al caso suo portando anche alcuni fondali che sanno appagare l’occhio del giocatore. Questo permette anche al titolo di reggere bene a livello di frame rate senza dare la sensazione di cali anche nelle situazioni più estreme – molti nemici a schermo, fondali importanti o fasi veloci e concitate di gameplay – Il comparto audio si difende discretamente con una buona colonna sonora e dei buoni effetti sonori; Il doppiaggio inglese è ben fatto ed anche i sottotitoli in italiano riescono a mantenere lo humor presente nelle cut scene di Skully.
Conclusioni
Un gioco d’altri tempi, così potrebbe essere definito Skully. Una formula platform che funziona e che forse in questo periodo videoludico è stata lasciata nel dimenticatoio da molti sviluppatori. Un must have per gli amanti dei platform ed un gioco da provare per tutti i giocatori in cerca di una sfida senza troppi fronzoli, immediata e molto gratificante.
Il titolo è disponibile dal 4 agosto per PC (Steam), Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch. Non fatevelo scappare!
Versione provata: Xbox One X