Star Ocean The Second Story R
Tra le saghe Jrpg di successo che vanno avanti da tanti anni, una di queste prolifera fin dai tempi del Super Nes. Si tratta di Star Ocean, il cui primo capitolo uscì sull’allora ammiraglia Nintendo nel lontano 1996, con ottimi riscontri di mercato. Già all’epoca il gioco si distinse per un’ottima grafica per l’epoca, per la trama interessante, per l’esplorazione di un mondo vasto e per un gameplay sempre divertente ed impegnativo.
Dal secondo capitolo in poi si passò alle consoles dell’era 3D. Fu così che Star Ocean: The Second Story fu pubblicato nel 1998 sulla PSX. I passi in avanti furono enormi soprattutto dal punto di vista grafico, ma non solo: il gioco piacque così tanto che oggi, a distanza di 25 anni dalla sua uscita e dopo aver già avuto altre trasposizioni, Square Enix ha deciso di ricrearlo da zero sulle piattaforme attuali, con la R finale ad indicare che si tratta di un remake. E il lavoro svolto è davvero maestoso.
Su un altro mondo
La trama inizia con una missione a cui partecipa il giovane e biondo protagonista Claude, assieme ai membri della nave stellare ed al suo comandante, il Capitano Kenny, suo padre. Durante le indagini sul pianeta, il giovane si avvicina troppo ad uno strano macchinario e ne viene risucchiato all’interno. Si risveglia in una folta e sconosciuta foresta, ed è qui che incontra Rena, la bella e misteriosa protagonista femminile di cui il ragazzo si invaghisce.
Scopriamo di essere finiti su un pianeta molto più arretrato rispetto alla tecnologia del mondo da cui Claude proviene, e nel quale vige una regola importante: non bisogna mai interferire con le culture più arretrate. Questo aspetto così importante della trama ci rimanda a due noti franchise del mondo del cinema.
Il primo è sicuramente Star Trek, nel quale la Prima Direttiva imponeva ai protagonisti di non interferire con le culture di altri mondi (causando spesso problemi e conflitti sul da farsi) nè di svelare la propria provenienza, obbligandoli a mimetizzarsi con gli abitanti del posto. Il secondo è Avatar, attualmente di moda grazie al secondo film rilasciato da poco, Avatar: la via dell’acqua.
Forte di questa regola, Claude sceglie di non svelare nulla della sua provenienza agli abitanti del posto. Ma il vero mistero sembra riguardare Rena che, seppur cresciuta in un piccolo villaggio che visitiamo all’inizio del gioco, è diversa fisicamente (ha le orecchie a punta, a differenza di tutti gli altri abitanti) ed è l’unica ad avere poteri curativi.
Ci troviamo così su Expel, un pianeta con molte città in cui c’è sempre una società ben organizzata con adulti, bambini, soldati, mercanti, marinai e quant’altro. Il principale mezzo di trasporto è la nave: non a caso, molte città si affacciano sul mare e sono provviste di un porto in cui dovremo recarci anche più di una volta. Purtroppo, fuori da esse, il mondo si è riempito di mostri. Ed è qui che iniziamo la nostra avventura, viaggiando a piedi tra una città all’altra, combattendo i mostri che si frappongono tra di noi.
Quando usciamo da una città, come da qualsiasi posto al chiuso, ci ritroviamo nell’immensa e vastissima mappa interamente in 3d che il gioco ci offre. Essendo un pianeta con poca tecnologia e tanta natura, ad occhio vediamo quasi ovunque verdi distese, foreste, montagne, fiumi e spesso anche il mare. I nemici appaiono mentre camminiamo, a poca distanza, spesso isolati tra di essi. Ciascuno di essi è rappresentato da una specie di blob con gli occhi rossi, il cui colore del corpo varia a seconda della difficoltà che offre: verde è facile, blu è un nemico più forte, sempre in relazione al livello raggiunto dai nostri personaggi.
Possiamo andargli volutamente incontro per iniziare una battaglia, oppure cercare di schivarli e procedere verso la nostra meta grazie alla minimappa che ci indica dove siamo e in quale direzione procedere. Purtroppo, evitare i nemici è più facile a dirsi che a farsi. Se i nemici verdi non si accorgono di noi neanche guardandoci in faccia, quelli blu hanno un’ottima vista e, con l’apparizione di un punto esclamativo sulla loro testa, indicano di averci visti e ci corrono incontro, inseguendoci per un po’ in caso tentassimo di scappare. Per fortuna noi siamo un po’ più veloci e, se non ci prendono, dopo un po’ cessano l’inseguimento tornando sui loro passi.
La storia prende una piega diversa a seconda del personaggio principale scelto (Claude o Rena), di tante scelte che facciamo durante il gioco – ad esempio se portare con noi un certo personaggio – e dal livello di amicizia tra due personaggi, determinato dai punti AP, che varia a seconda di determinate azioni che possiamo scegliere di fare da soli o in compagnia. In tanti momenti della storia, quindi, una singola decisione può portarci a vivere il resto della storia in modo diverso. Ci sono addirittura ben 99 possibili finali, tutti da sbloccare per chi volesse rifare il gioco più volte.
Battaglie e Specialità
Inutile dire che, il più delle volte, il gioco ci vedrà obbligati ad affrontare dei nemici. A volte si tratta di impegnative boss fight, altre di nemici normali che ci sbarrano la strada, in altre ancora ci scontriamo con qualche nemico sulla mappa, e non mancano nemmeno i tornei in cui i combattimenti sono l’attrazione vera e propria. Ed è proprio nelle battaglie che il gioco raggiunge il suo aspetto migliore: sono divertenti, molto action (esatto, niente combattimenti a turni), graficamente spettacolari, con una telecamera a scorrimento che segue sempre il nostro eroe, e spesso piene di enfasi con colpi messi a segno, esplosioni ed effetti magici di ogni tipo.
All’inizio della battaglia controlliamo il personaggio scelto come leader del gruppo, ma tramite un apposito pulsante possiamo passare da un eroe all’altro in tempo reale. Anche se nel gioco incontreremo diversi personaggi, scegliendo se farli venire con noi o meno, la squadra prevede un massimo di 4 persone. È quindi ideale sceglierne i membri con equilibrio, tra chi predilige lo scontro fisico corpo a corpo (come Claude) e chi sfrutta invece le proprie abilità magiche, come ad esempio Rena.
Nel menù di ciascun personaggio, possiamo assegnare una supermossa al tasto L, una al tasto R più una terza d’assalto, che sarà sfruttata dal personaggio in questione quando non lo usiamo. Anche qui si svaria tra combo di fendenti di spada, a salti mortali con colpo finale, a potenti onde energetiche che colpiscono da lontano, fino alle magie d’attacco più potenti che possono scatenare enormi tempeste o potenti eruzioni vulcaniche per colpire i malcapitati nemici. Anche alcuni di essi però, specialmente i maghi, sfrutteranno le medesime capacità per attaccare noi.
Ogni nemico ha sopra la sua testa un indicatore con diversi scudi. Colpendolo più volte, tali scudi si svuotano e, una volta completamente vuoti, l’ennesimo colpo stordisce il nemico per un po’ di tempo, rendendolo vulnerabile ai nostri attacchi. È in momenti come questo che bisogna concentrare tutta la potenza d’attacco su tale nemico, ignorando per un attimo gli altri. Poichè la stessa cosa può accadere a noi, bisogna sempre stare attenti a non finire in mezzo a due nemici, col rischio di non poterci proteggere da chi ci attacca alle spalle, finendo quindi storditi molto presto.
Durante le battaglie si possono anche verificare le classiche alterazioni di status, oppure dei bonus assegnati in maniera random che, nel bene o nel male, possono influenzare l’andamento della battaglia. Per risolvere subito i problemi derivanti dalle alterazioni di status come Pietrificazione, Paralisi o Veleno, è meglio portarci dietro diversi oggetti per curarli istantaneamente.
A volte, ad inizio battaglia, vengono attivati dei bonus particolari, ad esempio viene alzata la potenza d’attacco di un personaggio, oppure la sua difesa. Questi ed altri bonus dipendono da alcuni particolari potenziamenti di ciascun eroe, che possiamo migliorare in appositi menù chiamati CO / Specialità grazie ai punti PA e PB ottenuti. Più alti sono certi valori, migliore sarà tale capacità di quel personaggio e, nel caso di eventi casuali tra cui i bonus ad inizio battaglia, essi saranno più frequenti.
Oltre ai potenziamenti, ogni personaggio può alzare diversi attributi per migliorare le tante specialità apprendibili messe a disposizione dal gioco, ciascuna delle quali può portare determinati benefici. Si può così migliorare nell’Artigianato, nell’Alchimia, nella composizione di Musica, in Cucina e molte altre cose, tra cui la possibilità di inviare uccelli nei negozi a fare commissioni per nostro conto, portandoci gli oggetti acquistati.
Queste possibilità sono sicuramente interessanti, ma potrebbero essere pochi gli utenti davvero interessati ad approfondire ciascuna di esse, poichè migliorarle ed impararle tutte richiede sicuramente molto tempo, rischiando di distrarre il giocatore dalla trama principale. Forse ci si poteva limitare ad una manciata di esse, ma qui siamo andati un po’ troppo oltre, col rischio che tanti giocatori le abbandonino presto.
Il destino dell’intero Universo
Dopo tante peripezie, scopriamo che l’antagonista principale del gioco è un gruppo chiamato Dieci Saggi, formato da altrettanti individui di un pianeta molto avanti con la tecnologia. Dopo qualche primo scontro con alcuni di loro, ci rendiamo presto conto di non essere neanche in grado di scalfirli con le armi a disposizione, ma durante le nostre avventure troveremo qualche valido aiuto in grado di fornirci tutto il necessario per affrontarli ad armi pari.
Sarà anche interessante capire da dove provenga davvero Rena, se Claude dirà la verità riguardo le sue origini e se sceglierà di restare su questo pianeta per difendere i suoi nuovi amici oppure cercare di tornare al suo mondo di provenienza, ed altre scelte di carattere etico / sentimentale.
Verso la parte finale, dopo aver esplorato diversi continenti della mappa di gioco, otteniamo un mezzo di trasporto volante “molto particolare” che ci permette di raggiungere qualsiasi posto in un batter d’occhio. In momenti come questi, la cosa più utile sarebbe di esplorare i posti sperduti dapprima irraggiungibili.
Ad esempio, qua e là per la mappa troveremo dei nemici che sprigionano un bagliore rosso molto forte. Si tratta di boss forti oltre ogni immaginazione, un po’ come i 4 super robottoni affrontabili in Final Fantasy VII, alcuni dei quali capaci, pur avendo i nostri eroi a livelli molto avanzati, di sconfiggerci con un colpo solo. Questi nemici sono del tutto opzionali, ma possono offrirci ricompense interessanti nel caso riuscissimo a sconfiggerli, cosa più facile da dirsi che a farsi e che, spesso, porta a rimandare lo scontro all’endgame.
Verso metà gioco ci sarà un enorme colpo di scena, ed è qui che qualche personaggio ci fornirà una possibile soluzione che sfrutti i viaggi nel tempo. Questo sarà probabilmente il punto più interessante della trama, che potrebbe portare Claude dalla disperazione ad una possibile via di salvezza per il suo mondo e per il padre Capitano della nave stellare. Quanto appena descritto è avvenuto quando ormai il sottoscritto era convinto non solo di conoscere al meglio la trama, ma anche che non ci sarebbero stati ulteriori sviluppi così grandi. Puntualmente, il gioco ha saputo smentirmi alla grande, incollandomi ancor di più davanti allo schermo.
Tirando le somme, Star Ocean: The Second Story R è un titolo che, sulle attuali consoles, offre un impatto visivo davvero notevole grazie soprattutto ad un mondo di gioco davvero piacevole da esplorare, con un mix di 3d e grafica retrò che piacerà sicuramente. Ma è soprattutto sul lato della trama che il titolo offre il suo lato migliore, con tanti misteri iniziali, un’evoluzione interessante della trama stessa, qualche colpo di scena catastrofico e risvolti positivi altrettanto incredibili, per non parlare dei 99 possibili finali. Anche la colonna sonora offre dei pezzi davvero di alta qualità, con tracce corali che si riascoltano volentieri anche tante volte e che sottolineano l’epicità di alcuni momenti del gioco.
Square Enix ha svolto un ottimo lavoro, portando sulle piattaforme moderne uno di quei Jrpg che, già al tempo della sua uscita, era stato molto apprezzato dai giocatori, nonostante i limiti hardware dell’epoca e le somiglianze con altri titoli ben più noti. C‘è un po’ di esagerazione con le side quest relative alle Gilde e le fin troppe Specialità che si possono imparare, cose che secondo noi avrebbero potuto essere ridotte, ma si tratta comunque di elementi marginali rispetto l’avventura principale.
Un gioco che sprona il giocatore a riaffrontarlo con scelte diverse rispetto a prima, grazie ai tanti finali possibili e alla voglia di sconfiggere i potentissimi nemici rossi che siamo in grado di scovare più avanti nel gioco. A questo aggiungiamo una localizzazione in Italiano davvero ben fatta, grazie alla quale possiamo capire e goderci anche meglio tutte le sfumature della trama e fare le scelte giuste.
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