Dopo il primo titolo Verdun, BlackMill Studios e M2H sono tornati a raccontarci una parte della Grande Guerra con Tannenberg, sparatutto in prima persona online che ci permetterà di riscoprire alcuni dei momenti più importanti della Prima Guerra Mondiale, vissuti nel 1914-1915 sul fronte orientale, dove effettivamente il conflitto andò ad assumere le dimensioni di un conflitto mondiale.
I due titoli quindi sono collegati da una sorte di filo rosso completamente storico, in quanto l’esperienza si basa su una (più o meno) fedele riproduzione delle grandi battaglie di trincea che hanno caratterizzato il primo conflitto bellico (e sì, cari lettori, in parte vi beccherete anche una lezione di Storia in questa recensione).
Tannenberg è stato pubblicato solo da qualche giorno su PS4 e Xbox One, ma in realtà il titolo è in sviluppo da molto tempo, ed è passato per l’Early Access di Steam, dal quale è uscito proprio nell’occasione del lancio su console. La nostra prova, come avrete potuto capire. è avvenuta su PS4.
Dietro le linee nemiche
Come detto, Verdun era il titolo che ci riportava al tempo della famosa battaglia di Verdun, considerata come lo scontro più sanguinoso della Grande Guerra, che ha avuto luogo nei pressi della località francese ed è durata per quasi un anno tra il 1916 e il 1917. Nel gioco però erano presenti anche altre famose località che sono state state importanti teatri di guerra, e queste erano tutte posizionate sul fronte occidentale della Grande Guerra. Tannenberg invece ci fa spostare dall’altra parte dell’Europa, ossia sul fronte orientale, nel 1914, nei luoghi che diedero le caratteristiche della Grande Guerra, prima su tutte, la presenza delle trincee.
La prima cosa che potrebbe venire in mente nel sentir parlare di conflitti online su larga scala e Prima Guerra Mondiale è quella di lanciare un immediato paragone con altri titoli simili, primo su tutti Battlefield 1. Tannenberg, nel confronto con il gioco di DICE, è come fare un confronto tra acqua e fuoco. La somiglianza tra le produzioni si ferma solo alla contestualizzazione storica, perché a livello di gameplay siamo su due piani completamente diversi. Se Battlefield 1 è il classico sparatutto in cui lanciarsi nella mischia a fucili spianati, mirando alla spettacolarità dell’azione, in Tannenberg i funambolismi tra i proiettili sono semplicemente inutili, e vi porteranno a morire in maniera molto più facile di quanto già non lo sia di base. Tannenberg PRETENDE (lo scriviamo grande e in grassetto) l’utilizzo della chat vocale, della coordinazione con il proprio plotone, e quindi una tattica. Esattamente come una battaglia vera.
Questa è infatti la sensazione che si ha joypad alla mano con Tannenberg: non abbiamo bisogno di “carne da cannone”, ma ogni azione deve essere ben ponderata. Ma soprattutto, la produzione di BlackMill Studios non punta sulla spettacolarità dell’azione, ma piuttosto sul portare in forma videoludica una simulazione di quello che era la Grande Guerra: quando sarete in gioco, dovrete porre molta attenzione a quello che fate, a come vi muovete, e soprattutto dovrete essere molto attenti a non subire colpi: basta infatti un colpo per andare giù, nella stragrande maggioranza dei casi. Vi serviranno due colpi solo se sarete molto fortunati, oppure semplicemente se l’hitbox del gioco fa cilecca, e questa evenienza può capitare. A livello di gunplay, la riproduzione delle armi reali, effettivamente usate dall’esercito tedesco e russo nelle battaglie, è davvero ben realizzata, e per restare coerenti con l’idea del gioco, sparare un colpo, ricaricare, ma anche correre e spostarsi sono operazioni molto “lente”, quasi a riprodurre lo scenario di guerra a cui i soldati erano costretti nel corso delle giornate al fronte. Le “operazioni” relative al gunplay possono essere modificate dal menu opzioni, come ad esempio la sensibilità della mira, ed è una cosa che vi consigliamo qualora siate troppo abituati allo stile Battlefield.
Le modalità di gioco presenti in Tannenberg al momento sono solo tre, una in meno rispetto al suo predecessore Verdun: Manovra, Logoramento e Deathmatch con i fucili. Mentre le ultime due sono molto simili a quelle del passato, ma la modalità che per il momento sembra essere quella più frequentata è senza dubbio Manovra. Si tratta di una particolare variante della modalità Conquista di Battlefield: in una mappa divisa in vari punti di controllo, 40 giocatori (64 su PC) divisi in due team si contendono il controllo, e la partita finisce solo quando una squadra finisce i suoi punti, oppure una delle squadre conquista il Quartier Generale dell’avversario, oppure semplicemente a tempo scaduto. La particolarità di questa modalità di Tannenberg consiste nel fatto che le diverse zone, una volta conquistate, forniscono degli importanti bonus da gestire in battaglia, come ad esempio la possibilità di punteggio raddoppiato, maggiore velocità di ricarica delle armi, e altre. Un altro elemento di differenza con Battlefield è composto dal fatto che in caso di partite non riempite da giocatori reali, questi saranno rimpiazzati da bot: elemento questo che da una parte è un pregio, ma anche un difetto: in quanto si nota la differenza di abilità tra giocatori umani e computer.
Altro elemento di differenza con Battlefield è costituito dalla differenziazione delle classi. La feature è presente anche nel gioco DICE, ma la differenza tra le varie classi spesso è quasi annullata in battaglia. In Tannenberg invece la differenza è tangibile, anche per quanto riguarda la gestione degli ordini, ma anche a livello di equipaggiamento: solo una classe ad esempio possiede le granate, e questo quindi rende ancora più stratificato il gameplay, in quanto in ogni partita potremo scegliere una classe diversa e quindi provare diversi modi per eliminare i nostri nemici con equipaggiamenti diversi. Ultimo punto di differenza, e in questo caso siamo davanti ad una mancanza importante da parte di Tannenberg, è l’assenza di mezzi pesanti come carri armati e motorette, elementi che in una simulazione sulla Prima Guerra Mondiale non potevano mancare a nostro avviso.
A livello grafico, l’esperienza di Tannenberg si basa su Unity, e vi possiamo dire che si difende piuttosto bene. Le mappe molto grandi sono anche molto vuote, e questo non è un punto a sfavore della produzione, anzi, perché comunque rendono molto più difficili gli spostamenti senza essere avvistati, quindi è una scelta estetica che si può definire azzeccata (e ci permette ancora di più di chiederci il perché dell’assenza di carri armati e veicoli). A livello di prestazioni il titolo non mostra praticamente mai il fianco a visibili cali di frame rate o altre problematiche grafiche, restituendo ancora di più la sensazione di essere veramente in guerra. A livello di audio invece siamo su livelli molto minimali, solo qualche musica nel menu, ma poi ovviamente quello che sentirete per la maggior parte del tempo sono i rumori delle vostre bocche da fuoco. Questi sono ben riprodotti, e le indicazioni che darete ai vostri compagni saranno poi ascoltabili nella lingua originale della vostra fazione (tedesco e russo).
In conclusione…
Per concludere però arriviamo al vero nocciolo della questione: Tannenberg è una produzione che di per sé possiede davvero pochi lati negativi, a livello tecnico (l’hitbox ogni tanto ballerina e l’assenza di veicoli). Ma il vero problema, e qui per forza dobbiamo ritornare al paragone con Battlefield, è derivante dalla natura stessa del titolo. In Tannenberg l’idea di lanciarsi alla battaglia senza senso e sparando a destra e a manca non è minimamente contemplabile, e occorre agire sempre in gruppo e con una tattica. Questa impostazione di Tannenberg lo rende un gioco non adatto a tutti, che potenzialmente rappresenta una ottima idea, ma che rischia semplicemente di sparire tra la massa degli FPS online.
L’idea di vedere Tannenberg affossato da una community che potrebbe “rigettare” un progetto comunque molto ambizioso, a favore di un titolo simile ma molto più immediato, che vada a puntare molto di più sulla spettacolarità dell’azione piuttosto che su un titolo nel quale bisogna ragionare, impostare un’azione e poi portarla a termine in squadra, fa paura, anche perché Tannenberg, anche giocato con i bot a supporto, non è assolutamente la stessa cosa. Tannenberg merita davvero più di una occasione, dato anche il suo prezzo di uscita di 19.99€, che lo rende un titolo competitivo anche sotto il profilo del rapporto qualità/prezzo, un fattore che assolutamente non si può non tenere in considerazione per nessun gioco.
Per chiudere, vi ricordiamo che Tannenberg è disponibile su PC, PS4 e Xbox One.