I tre improbabili eroi scelti dal Trine sono tornati per farci vivere un’altra magica avventura. I ragazzi di Frozenbyte hanno fatto attendere Trine 4: The Nightmare Prince per quattro lunghi anni ma, ve lo dico subito, è valsa assolutamente la pena aspettare tutto questo tempo!
Amadeus il Mago, Pontius il Cavaliere e Zoya la Ladra tornano insieme, ancora una volta, per affrontare una nuova missione: recuperare il tanto travagliato principe Selius. Il giovane è un promettente studente dell’Accademia Astrale, una scuola in cui si studia come padroneggiare al meglio la magia. Selius, voglioso di imparare fin da subito nuove tecniche magiche, disubbidisce ai suoi insegnanti e cerca di imparare un nuovo incantesimo.
Il principe però è schiavo di sogni oscuri che lo tormentano e, a causa della mancanza di controllo del suo talento magico, gli incubi mostruosi sono in grado di fare capolino nella realtà e scatenare il caos nel mondo della veglia. Amadeus, Pontius e Zoya devono così trovare il tormentato Selius, scappato dall’ Accademia, e risolvere la situazione prima che il mondo finisca in preda ai suoi incubi.
La storia, come negli altri capitoli della serie, è molto semplice e adatta ad un pubblico giovane e non è essenziale che abbiate giocato alle precedenti iterazioni per apprezzare Trine 4: The Nightmare Prince. Durante l’avanzare dell’avventura farete anche la conoscenza di personaggi davvero “pucciosi” come un’enorme foca ed un simpatico riccio. Anche i tre protagonisti sono, come sempre, carismatici e ben caratterizzati, riuscendo a regalare momenti esilaranti.
Per chi non conoscesse la serie di Trine vi spiegherò in breve in che cosa consiste il gameplay del gioco. Il titolo è diviso in cinque atti che sono a loro volta suddiviso in livelli (per un totale di 18). Trine 4: The Nightmare Prince è un videogioco d’avventura in 2.5D basato sulla risoluzione di enigmi. Ogni personaggio giocabile ha caratteristiche ed abilità uniche.
Abbiamo Amadeus, un mago che può far levitare ed evocare oggetti – in particolare scatole – per costruire ponti, raggiungere aree difficili da raggiungere e, occasionalmente, lasciarli cadere sui nemici. Poi c’è il cavaliere Pontius, armato di spada e scudo. La sua forza gli permette superare determinati ostacoli mentre il suo scudo può riflettere i proiettili. Infine, c’è la ladra Zoya, equipaggiata con un arco estremamente versatile ed una corda, utile per aggirare gli ostacoli.
Il titolo può essere in singolo oppure in multiplayer locale o online. Questa opzione non è solo un modo alternativo per giocare il titolo di Frozenbyte, ma cambia radicalmente il titolo. Infatti gli enigmi sono dinamici, si adattano al numero di persone giocanti così da modificare il livello di sfida in uno più adeguato. Ovviamente c’è da considerare che, come avviene per altri titoli, Trine 4 è decisamente più divertente se giocato in compagnia di altri amici dato che viene richiesto una buona dose di coordinazione e gioco di squadra per risolvere gli enigmi più complicati del gioco.
I giocatori solisti possono ovviamente utilizzare a turno tutti e tre gli eroi, ma non regala le stesse emozioni della nuovissima cooperativa a quattro giocatori, in cui ogni persona controlla il proprio eroe. Ma aspettate, ci sono solo tre eroi! Non sono matto, è una novità di questo ultimo capitolo! In questo caso infatti potrete utilizzare un dato personaggio anche più di una volta!
All’inizio di una partita potete scegliere di giocare in Modalità Classica (ogni personaggio può essere usato solo una volta) o Illimitata (un dato personaggio può essere usato più volte). Nella prima Modalità solo alcuni puzzle sono diversi in multiplayer, invece in quella Unlimited praticamente tutti gli enigmi sono modificati in multigiocatore.
Che stiate giocando da soli oppure in compagnia infatti dovrete utilizzare al meglio le abilità di ognuno dei tre personaggi per superare tutti gli ostacoli del mondo di Trine. Ad esempio, un puzzle richiede ad Amadeus di evocare e posizionare strategicamente una scatola a cui Zoya può attaccare una corda tesa. Quindi Pontius è in grado di camminarci sopra la corda, posizionandosi sotto una tubatura dell’acqua per reindirizzare un flusso di acqua verso la ruota di un mulino usando il proprio scudo.
Le soluzioni per superare gli enigmi non sono sempre ben definite, lasciando la libertà al giocatore di superarli in vari modi. Nella mia prova devo dire che sono stato in grado di superare la maggior parte dei puzzle senza rimanere bloccato per troppo tempo. Ovviamente i ragazzi di Frozenbyte hanno introdotto diverse nuove meccaniche al gameplay che rendono sempre piacevole la progressione e non stancano i giocatori riproponendo sempre le stesse tipologie di puzzle.
Una delle aggiunte di Trine 4 sono gli enigmi che riguardano la luce. In diverse occasioni infatti dovremo reindirizzare un fascio di luce ad esempio tramite lo scudo di Pontius in un determinato punto così da aprire una porta o sbloccare un meccanismo. Non vi svelerò tutte le novità introdotte ma sappiate che ogni 2 o 3 livelli si sbloccherà una nuova meccanica di gioco che dovrete imparare a padroneggiare al meglio.
Il gioco include inoltre un sistema di suggerimenti che entra in funzione dopo un tempo prestabilito, ma di solito rappresenta più un suggerimento che una soluzione reale. L’albero delle abilità di Trine 1 e 2 fa ritorno in quest’ ultimo capitolo. Come detto prima, ci sono abilità che si sbloccano con l’avanzare dei livelli e che sono essenziali per avanzare nell’avventura. Ci sono anche però potenziamenti che si possono sbloccare grazie ai punti esperienza guadagnati, questi sono legati soprattutto al miglioramento delle capacità di combattimento dei vari personaggi. Sì esatto, anche in Trine 4: The Nightmare Prince ci saranno degli scontri.
Quando non vi state scervellando su come risolvere un enigma, sarete occupati in sezioni di combattimento contro le nuove creature fuoruscite dagli incubi scaturiti dalla mente del principe Selius. Anche in questo capitolo gli scontri sono forse la componente più semplicistica della produzione. Praticamente in ogni livello ci sono delle zone prestabilite in cui fuorusciranno i nemici standard e delle piattaforme speciali. I combattimenti sono sicuramente divertenti e diversificano il gameplay, però dopo qualche ripetizione mi sono sembrati fin troppo semplici e non così vari. Gli incubi non sono così tanti ed ho notato, soprattutto in modalità per giocatore singolo, che queste fasi possono essere superate grazie all’utilizzo di un solo personaggio specifico.
Come ci si poteva aspettare, Pontius, essendo il Cavaliere del gruppo, è molto utile nei negli scontri poiché ha un’ abilità che infligge danni enormi e può colpire più nemici contemporaneamente. Amadeus può far cadere oggetti sui nemici, ma le battaglie spesso richiedono più velocità di quanto è in grado di dare. Zoya è un buon personaggio da combattimento di riserva, ma le sue frecce non fanno abbastanza danni da giustificare il lungo tempo per scoccarne una.
I suoi colpi diventano più potenti in seguito all’acquisizione di frecce elementali (molto utili contro determinati avversari), ma questo succede con anche gli altri personaggi. Amadeus può far cadere oggetti con grande forza mentre Pontius può spingere nemici e oggetti attraverso la stanza. Tuttavia, ho fatto affidamento principalmente sul ragazzone con la spada per superare la maggior parte dei combattimenti.
Mi sarebbe anche piaciuto vedere più interazione ambientale durante i combattimenti. Inoltre, i combattimenti contro i boss di solito equivalgono a capire qual è la debolezza della creatura e fare del vostro meglio per sfruttarla, il che può limitare le opzioni date al giocatore. Ad esempio, sconfiggere un lupo mannaro richiede un attacco pesante, ma Zoya non ne ha uno e i costrutti di Amadeus sono spesso troppo fragili per poter essere sfruttati. Quindi, la responsabilità dell’abbattere il nemico è ricaduta ancora una volta su Pontius.
Il divertimento deriva meno dalla sfida e più dalla miriade di modi in cui i giocatori, da soli o in cooperativa, possono abbattere le minacce – piuttosto appropriato, in realtà. Ed anche in queste sezioni il titolo è molto più appagante se viene giocato in compagnia di qualche amico. Anche se è difficile che un vostro personaggio venga sconfitto durante uno scontro, il gioco è comunque abbastanza indulgente. I personaggi sconfitti hanno un timer di ripristino, quindi i giocatori devono solo sopravvivere abbastanza a lungo da riavere i loro personaggi. A volte è più facile a dirsi che a farsi, ma è un grande vantaggio.
Visivamente, i giochi della saga di Trine sono sempre stati bellissimi e, come ci si potrebbe aspettare, Trine 4 non è da meno, risultando una stupenda favola in movimento. In questa ultima iterazione sono da lodare splendide luci ed il sapiente uso di colori accattivanti e vivaci, che rendono tutte le ambientazioni davvero strabilianti. Ogni livello (o coppia di livelli) ha un tema visivo del tutto unico, originale e che vorreste ricordare per sempre. Ogni fotogramma del gioco potrebbe essere e dovrebbe essere un’immagine incorniciata su una parete di casa. Le affascinanti melodie sono un altro marchio di fabbrica della serie ed, anche in The Nightmare Prince. Sono tornate per alleviare i vostri tentavi nella risoluzione degli enigmi. Di ottima fattura anche il doppiaggio in italiano.
Questo ultimo capitolo è anche perfetto per i completisti in quanto ogni livello del gioco è cosparso di vari collezionabili come piccole ampolle magiche, più o meno facili da recuperare, e alcuni oggetti segreti che spingono il giocatore ad esplorare bene le ambientazioni. I livelli poi possono essere rigiocati così da ottenere gli oggetti che si sono mancati in un primo tentativo.
Trine 4: The Nightmare Prince è in conclusione il miglior capitolo della saga realizzata dalle menti dei ragazzi di Frozenbyte. Con meccaniche di gioco divertenti e sorprendentemente profonde, ambientazione assolutamente stupende (sul serio, guardate gli screenshot!), un’ottima colonna sonora, classi di personaggi uniche ed enigmi dinamici che cambiano in base al numero di giocatori, Trine 4 è sicuramente uno dei migliori indie di quest’anno, una lettera d’amore a tutti i fan del franchise ed un’ottima new entry per chi non ha giocato la trilogia originale.