Bleeding Edge è stato presentato al pubblico per la prima volta durante l’E3 2019 nel frangente della spumeggiante conferenza Microsoft come il primo lavoro dello studio di sviluppo Ninja Theory in collaborazione esclusiva con la casa di Redmond. Ammetto che l’interesse in redazione era moderatamente alto in quanto si prospettava un possibile erede/rivale di Overwatch — anche se è giusto mantenere i due titoli alquanto distanti fra loro — e con l’avvicinarsi dei giorni della prima sessione di Closed Beta la curiosità aumentava.
Grazie ad un codice fornitoci da Microsoft andiamo quindi a vedere se questo side-project di Ninja Theory è riuscito a cogliere nel segno oppure no.
Botte da orbi futuristiche
Bleeding Edge è un titolo online-only dove due squadre composte da 4 giocatori ciascuna si affrontano in combattimenti in terza persona di natura piuttosto tattica cercando di portarsi a casa la vittoria. Detta così può sembrare un po’ banale ma effettivamente l’essenza del titolo è questa: 8 giocatori su una mappa di medie dimensioni che si affrontano per conquistare degli obiettivi e portare a casa più punti possibili per aggiudicarsi la vittoria.
Qui ovviamente entra in campo la parte più tecnica e tattica del gioco. Gli 11 personaggi selezionabili sono divisi in 3 macro categorie: Assalto, Supporto e Tank: gli assaltatori, 5 in totale, sono personaggi principalmente dediti all’attacco con delle eccezioni (Maeve e Gizmo per esempio non sono puramente assaltatori diretti, ma è preferibile sfruttare le loro abilità a distanza mentre Daemon, Nidhoggr e Cass risultano più efficaci nel corpo a corpo), i supporti invece sono solo 3, ognuno con una peculiarità diversa (Zero Cool è il classico healer a distanza, Miko è una support da mischia e Kulev invece è un buffer/debuffer utilizzabile dalla distanza). Infine i Tank, anche loro solo 3, si differenziano solo per gli attacchi usati ma principalmente hanno la stessa funzione: buttarsi nella mischia e prendere il numero più alto possibile di danni catalizzando le attenzioni su di loro e permettendo al resto del team di compiere le missioni in maniera agevole.
Ogni personaggio ha a disposizione, oltre l’attacco base, 3 attacchi speciali ed una mossa finale, tutti con un tempo di cooling down e quindi andranno calmierati durante ogni combattimento. Il gioco suggerisce a seconda del livello giocatore quale personaggio prendere per ognuna delle tre categorie. Alcuni personaggi in effetti risultano più difficili da utilizzare se si è alle prime armi e quindi vengono sconsigliati inizialmente per evitare di rovinare l’esperienza di gioco ai novizi.
Un’altra grande componente tattica di Bleeding Edge è composta dalla combinazione di due fattori importanti: il livello del giocatore ed il livello del personaggio che utilizza. In questo titolo giocare molto equivale ad avere più chance di vincere e di creare il personaggio perfetto per le proprie esigenze e per il proprio stile di gioco. Quando parliamo di “creare il personaggio perfetto” non intendiamo un vero e proprio editor di character ma la possibilità di personalizzarne le abilità attraverso le Mod. Ogni personaggio ha infatti 3 abilità passive che possono essere sbloccate o aumentando il vostro livello generale — ad ogni level up viene regalata una Mod in maniera casuale — oppure accumulando crediti di gioco e di conseguenza acquistando la Mod più congeniale. Aumentando il livello del personaggio si sbloccheranno determinate Mod o semplicemente la possibilità di acquistarle con i crediti di gioco.
Al momento poca carne al fuoco
Purtroppo al lancio le modalità di gioco di Bleeding Edge sono solamente 2 ma rimangono comunque interessanti e decisamente diverse tra loro pur mantenendo gli scontri come fulcro del gameplay. La modalità Controllo Obiettivo consente nel mantenere il controllo di 3 o più postazioni per il maggior tempo possibile, per ogni secondo e ogni avversario ucciso durante il controllo verranno aggiunti punti. Il primo team che arriva a 600 punti vince la partita.
Nella modalità Raccolta Unità Energetiche invece i team dovranno inizialmente cercare all’interno della mappa della unità energetiche ed impossessarsene. Durante il match si apriranno delle zone di consegna per poter “mettere in banca” le celle conquistate. Ogni giocatore potrà vedere il numero di unità in possesso dell’altro team ed in dettaglio anche quelle suddivise giocatore per giocatore, di conseguenza scatterà naturalmente la caccia all’uomo con più celle in modo da eliminarlo e rubare le unità in suo possesso. Sarà il gioco di squadra a farla da padrone in questa modalità e vincerà la squadra che depositerà per prima 50 unità energetiche.
Comparto Tecnico
Il comparto tecnico di Bleeding Edge è forse il punto più critico da analizzare in quanto è come se il gioco, nonostante sia uscito in contemporanea su due piattaforme, sia stata sviluppato da 2 team differenti. Su PC il gioco risulta essere fluido con i 60 fps bloccati — utile per il crossplay con Xbox One — nessuno scatto durante le fasi concitate di combattimento, alta velocità nei caricamenti e quasi nessun problema di lag durante i match.
Dalla parte console invece su Xbox One il gioco presenta non pochi problemi di cali vistosi di frame rate durante le partite — anche su Xbox One X —, un lag davvero fastidioso durante i match online che rende quasi inutilizzabile il gioco in determinato momenti di lag spike. Sembra davvero di avere a che fare con il Dottor Jekyll e Mr. Hyde.
Nonostante le due piattaforme siano state messe in comunicazione con il crossplay, le due versioni sono davvero diverse e di conseguenza la community nascente di questo gioco è chiaramente spaccata in due. Da far notare che gli sviluppatori durante i primi giorni di gioco hanno già preso in carico i problemi della versione console del gioco ed hanno annunciato di essere già al lavoro per risolvere tutti questi problemi.
Il comparto audio è ben realizzato grazie ad una colonna sonora composta da tracce di musica elettronica molto adeguate allo stile di gioco, agli effetti sonori molto ben realizzati e alle poche battute che i personaggi si scambiano durante i match un po’ come provocazioni ed un po’ come dialogo — con possibilità di bypassare i possibili problemi di comunicazione di player provenienti da Paesi diversi —
Conclusioni
Bleeding Edge è il classico titolo con un quantitativo smisurato di potenziale ma rilasciato con diverse limitazioni e numerosi problemi che potrebbero far storcere il naso a molti. Il gameplay, pur non essendo innovativo, diverte, il team work lo rende un gioco ideale per competere con un team di amici, lo stile colorato e futuristico è molto interessante ed il sistema delle Mod lo rende più tattico e profondo di altri titoli simili. Purtroppo i problemi di natura tecnica divisi tra l’ottimizzazione su console ed i clamorosi buchi del netcode lo rendono un gioco che di poco supera la sufficienza. Sperando che nell’immediato futuro Ninja Theory possa rimediare a tutti gli sbagli soddisfando la community e rendere il gioco fruibile al suo meglio.
Versioni Provate: Xbox One X e PC
Caratteristiche PC:
CPU: AMD Ryzen 7 3700X
RAM 32 GB
GPU: NVIDIA GeForce RTX 2070 Super
MB: Asus ROG Strix b350-f