I ragazzi italiani di Digital Tales hanno voluto iniziare la loro carriera da sviluppatori con Bookbound Brigade, un Metroidvania classico che utilizza i personaggi più famosi dei libri come protagonisti. Da Re Artù al Conte Dracula, passando per Robin Hood e Nikola Tesla. Ce n’è veramente per tutti i gusti ma Bookbound Brigade non è un titolo perfetto. Noi l’abbiamo provato su PS4 Pro ma è presente anche su Xbox One, Switch e PC.
Alla ricerca di Tom
Tom, il Tomo dei Tomi, è scomparso, probabilmente trafugato da una persona orribile. I nostri eroi dovranno partire alla ricerca del libro per far tornare tutto alla normalità, altrimenti ogni singola pagina piano piano verrà perduta per sempre. La nostra Brigata, appunto, diventerà sempre più grande con il passare delle missioni e, ovviamente, anche le abilità aumenteranno. In questo modo potremo andare in luoghi prima inaccessibili e scoprire vari segreti. Insomma il classico Metroidvania con elementi platform, altri di combattimento e, immancabilmente, tanto backtracking.
Fortunatamente l’intreccio narrativo imbastito dal team di sviluppo è interessante e mai noioso grazie alle innumerevoli interazioni tra i nostri protagonisti e i comprimari che troveremo. Dalla classica battuta sulla paura del fuoco di Giovanna D’Arco fino al senso di orientamento di Cristoforo Colombo. Ogni personaggio che incontreremo ci darà una quest da completare e due sue descrizioni; la prima “seria” e la seconda un po’ più scanzonata. Completare le missioni secondarie ci porterà a fare avanti e indietro innumerevoli volte, aumentando sia il tempo di gioco ma anche, e soprattutto, la ripetitività. Questo perché i punti di viaggio rapido sono pochissimi nelle quattro mappe disponibili e, quindi, dovremo rifare spesso le varie sezioni platform e ricordarci delle trappole presenti.
La caratterizzazione dei personaggi, comunque, è molto buona, grazie a questa ilarità presente in tutta la durata dell’avventura. La ricerca di Tom è scandita da diverse sezioni, non tutte ugualmente ben realizzate, ma lo vedremo dopo. Nel complesso, comunque, Bookbound Brigade ha una trama intrigante ma il vero punto trainante sono i momenti comici sempre dietro l’angolo.
Ecco i problemi
Parto subito con IL problema di Bookbound Brigade, quello che rende il voto così basso: la mappa. Dal mio punto di vista non si può creare un Metroidvania degno di questo nome se non si realizza una mappa di facile consultazione e semplice da interpretare. E in questo caso non ci siamo proprio. Vi perderete di continuo e la mappa non vi aiuterà minimamente, anzi a volte sarà proprio la stessa a portarvi sulla strada sbagliata. Anche l’ambientazione non vi supporterà, in quanto il fondale sarà praticamente sempre uguale nello stesso livello. Per non parlare del fatto che non saranno presenti indicazioni sull’obiettivo principale, quindi vi potreste ritrovare in un mondo sbagliato senza saperlo almeno fino a quando non vi imbatterete in un luogo inaccessibile.
Altro problema è il sistema di combattimento. Sono presenti diverse formazioni per la nostra Brigata, ognuna con pro e contro nelle varie situazioni, ma alla fine vincerà il button smashing. Che vi mettiate a colonna o in fila, vi basterà premere quadrato a ripetizione (nel caso di PS4) per sconfiggere ogni nemico. Solo i boss riusciranno a risvegliarvi da questo continuo stallo. Sono ottimi e ben contestualizzati, presi anch’essi dalla letteratura classica.
Le sezioni platform sono intriganti ma in alcuni casi risulteranno fin troppo stressanti a causa di checkpoint mal gestiti. A volte l’input di cambiamento di formazione non verrà preso dal pad e quindi morirete senza aver fatto un vero e proprio errore. Anche i luoghi di fast travel sono stati posizionati un po’ alla rinfusa. Ce ne sono solo 2/3 per ogni mappa (in totale quattro come detto) e questo vi obbligherà a rifare intere sezioni. Insomma Bookbound Brigade ha buone idee ma la realizzazione di alcune è semplicemente sbagliata. Una mappa così non può essere salvata, così come alcune scelte (per esempio l’assenza dell’obiettivo sulla mappa). I combattimenti poco appaganti e sezioni platform mal gestite sono solo la punta dell’iceberg dei problemi che affliggono questo prodotto. Un vero peccato, ma io personalmente non sono riuscito a divertirmi a fondo.
Alti e bassi
Se la caratterizzazione dei personaggi, giocanti o meno, è incredibile sia dal punto di vista delle battute che da quello grafico, lo stesso non si può dire per gli ambienti. Questi sembrano infatti essere solo abbozzati, con poche idee interessanti e, in generale, ridondanti. Nello stesso livello sono presenti pochi cambiamenti del fondale e sono sempre radicali. O è in un modo o è nell’altro. Peccato, perché invece i nemici sono abbastanza vari e i boss riescono ad essere convincenti oltre ogni dire. Anche le musiche sono molto positive, ma dopo un po’ inizieranno a ripetersi e ad essere stancanti. Ma è incredibile la capacità con cui il team di sviluppo sia riuscito a passare da battute vere e proprie a freddure appena accennate senza abbassare il livello di scrittura.
Nella mia prova su PS4 Pro Bookbound Brigade non ha avuto nessun calo di frame o freeze fastidiosi e nessun crash improvviso. I caricamenti sono abbastanza veloci e il lavoro sui testi è ammirevole. Non è facile rendere alcune battute nelle varie lingue in cui è disponibile il titolo ma Digital Tales ha fatto un ottimo lavoro.
In conclusione Bookbound Brigade è un titolo indie interessante ma che cade sul più bello. Il team tutto italiano ha avuto ottime intuizioni, sia sulla realizzazione dei personaggi che sul titolo in sé, ma non è riuscito a sfruttarle appieno. È giusto creare un Metroidvania con un’idea del genere, ma devi partire da basi solide. Per me la base, come detto, di un ottimo Metroidvania è la mappa e se mi sbagli quella io non riesco a chiudere un occhio. Aggiungiamoci anche un sistema di combattimento non troppo esaltante, problemi vari nelle sezioni platform e nella locazione dei checkpoint ed il gioco (non) è fatto. Un’ottima caratterizzazione dei protagonisti delle varie opere letterarie più famose al mondo non riesce a tenere su un prodotto, purtroppo, non ben realizzato. Peccato, peccato davvero.