Tra i “titoli di lancio” di Xbox Series X/S è presente anche un particolare esperimento: parliamo di Bright Memory, porting dell’omonimo titolo presente su Steam. Si tratta in sostanza di un assaggio di quello che possiamo aspettarci da Bright Memory: Infinite, titolo ancora in sviluppo e atteso prossimamente. I giocatori sono stati sorpresi positivamente da quanto mostrato proprio da Infinite nei vari trailer visti finora e, considerato che si tratta di un titolo sviluppato da una sola persona (FYQD Studio), possiamo dire la stessa cosa noi.
Nel caso di Bright Memory, ci troviamo davanti ad un’operazione curiosa: si tratta in sostanza di una demo di gioco, venduta però al prezzo di 7,99 €, che ci propone un monte ore di gioco che oscilla dai 30 minuti all’ora e mezza, a seconda della voglia dei giocatori di intraprendere alcuni obiettivi secondari e di ripetere la run. Per questi motivi, ho deciso di non scrivere una recensione con voto, ma di analizzare il prodotto fornendovi gli strumenti per decidere liberamente se acquistarlo o meno.
Partiamo dal presupposto che questo titolo è presente su PC da diverso tempo prima in Accesso Anticipato e poi in versione “definitiva”, risultando anche parecchio apprezzato dagli utenti, soprattutto per il fatto che si tratta, come detto, di un progetto sviluppato da una sola persona. Per mostrare le potenzialità della next-gen, Microsoft ha deciso quindi di rilasciare il gioco proprio su Series X/S: la provenienza da PC si vede immediatamente, una volta avviato Bright Memory. Il porting è stato certamente realizzato con una certa pigrizia di base, dato che il menù iniziale si naviga tramite una freccia chiaramente pensata per mouse. E non solo, dato che la voce dedicata ai controlli mostra ancora la dicitura “mouse and keyboard”. Si nota subito inoltre, su Xbox Series X impostata in 4K, un fastidioso effetto di tearing, che fortunatamente migliora attivando dalle opzioni grafiche il V-Sync.
Una volta avviato il gameplay, la prima sensazione che vi coglierà è quella della confusione, quindi non preoccupatevi se non capirete nulla su chi è la protagonista, dove si trova, cosa sta facendo e perché. A dire la verità, la resa grafica generale e i modelli di personaggi e mostri non sono particolarmente sorprendenti, ma quello che colpisce positivamente è invece la bellezza delle animazioni in combattimento, nonché la frenesia e la spettacolarità degli effetti, il tutto in 4K e 60fps. Messo da parte il problema di tearing risolto nel modo detto sopra, il resto risulta piacevole alla vista e molto frenetico, senza particolari incertezze. L’assaggio di gameplay datoci da questa “demo” è quello di un FPS molto veloce, che alle armi da fuoco aggiunge combattimento corpo a corpo e non solo, come ad esempio il potere di far fluttuare in nemici per alcuni secondi oppure di utilizzare particolari attacchi elementali, arrivando così a creare combo spettacolari (non per niente è presente un sistema di ranking dedicato proprio allo stile di combattimento). La formula è interessante e mostra un ottimo potenziale, che speriamo vedere espresso al meglio in Bright Memory: Infinite. Quello che non mi ha convinto invece è soprattutto il comportamento dell’IA nemica, che tende a mostrare pattern che diventano facilmente riconoscibili. Ad unirsi però ai combattimenti frenetici è anche una componente di enigmi ambientali, che però in questa versione risultano troppo pochi per valutarne davvero la qualità e la potenzialità, ma potrebbero risultare un buon intervallo tra sparatorie, se gestiti con il giusto ritmo di gioco.
La nostra protagonista ha a disposizione diversi potenziamenti e skill, da sbloccare tramite una valuta da raccogliere eliminando i nemici e proseguendo, la cui mappatura su pad in realtà non è proprio comodissima per favorire la fluidità del gameplay. In questo si vede bene quanto il titolo sia stato concepito per PC e la speranza è che i controlli vengano pensati un po’ meglio proprio per presentare un’esperienza su console che sia davvero all’altezza.
In ogni caso, che siano combattimenti con boss o con orde di nemici, la potenzialità di divertimento di questo sistema è quindi evidente e innegabile. Come già accennato, per completare la “prima run” di Bright Memory, senza soffermarsi particolarmente sulla ricerca di extra, ci vuole circa una mezz’ora. Se si decide di intraprendere nuovamente il livello di gioco, magari dedicandosi a qualche obiettivo secondario e alla ricerca di alcuni collezionabili nascosti, si può arrivare anche a un paio d’ore di gioco.
Detto questo, valutate quindi attentamente se valga la pena spendere 8 euro per quella che in sostanza è la demo di un gioco, molto breve in sé, ma che dà comunque un assaggio di quanto possiamo aspettarci da Infinite. E le potenzialità ci sono, eccome.
Versione provata: Xbox Series X