Lo spazio profondo, una astronave per esplorarlo, una Resistenza da portare avanti. Questo (e molto altro) è Chorus, il nuovo titolo di Deep SIlver e FISHLABS, che ci porterà a vivere la storia di Nara, pilota di astronavi che dapprima fa parte della Cerchia, una sorta di ordine che controlla la galassia, ma che poi, dopo aver portato a termine una missione contro la sua volontà, decide di abbandonare le fila di questo ordine per unirsi alla Resistenza che lotta contro la Cerchia.
Abbiamo avuto modo di testare la versione Xbox Series S del titolo, e se ci seguite sul nostro canale Twitch potete anche recuperare la live nella quale vi abbiamo mostrato le prime fasi del gioco stesso. Vi lasciamo qui il link al nostro canale ( e se volete potete anche lasciarci un bel follow).
Dunque, tutti pronti, partiamo alla scoperta del mondo di Chorus!
Spari nello spazio profondo
Abbiamo parlato del fatto che in Chorus il gameplay si svolge principalmente all’interno della nostra astronave, parlando però della componente di esplorazione. In realtà il vero cuore del gioco è il combattimento all’interno delle suddette navicelle spaziali. Per sopravvivere nello spazio profondo Nara sarà costretta a farsi strada davvero a gomiti larghi, sparando a destra e a manca. Potremmo andare a paragonare Chorus ad un altro titolo ad ambientazione spaziale uscito recentemente, ossia Everspace 2, ma vi possiamo assicurare che la differenza è abbastanza netta. La differenza principale è riscontrabile nella trama, in quanto nella produzione FISHLABS questa componente viene ad essere nettamente più marcata, con un peso molto più importante, dando comunque una sorta di “via” da seguire all’interno del mondo aperto.
Una analogia con Everspace 2 la si può riscontrare nel gameplay. Distruggere le navi nemiche passa dall’utilizzo di tre diverse tipologie di armi, che appartengono ad altrettante categorie, e che quindi dovremo alternare al fine di massimizzare il danno. Spazieremo dunque tra le classiche mitragliatrici, che sono utili contro praticamente tutti i nemici, passando per le armi laser, utilissime contro i nemici dotati di scudo, fino ad arrivare a cannoni sparamissili, utili per abbattere i nemici più coriacei. Un netto punto di divergenza con la produzione Rockfish è indubbiamente il fatto che le navicelle in Chorus hanno una migliore guidabilità, oltre alla presenza di una meccanica che permette il roll laterale, rendendo dunque molto più frenetico e meno “ragionato” l’intero combat system. Il tutto si traduce quindi in una enorme spettacolarità dell’azione, che rende davvero una gioia andare a lanciarsi a capofitto all’interno delle fasi di battaglia. Assieme a tutto questo, la nostra Nara, nel progredire della storia, andrà a sbloccare sempre ulteriori poteri soprannaturali, che le permetteranno di sbloccare quindi abilità utilissime in battaglia. Altra meccanica che differisce da Everspace 2 è certamente quella che si può utilizzare una volta sbloccata l’astronave Forsaken, ossia il drift. Come abbiamo avuto modo di dire in live, questa meccanica potrebbe risultare poco ben realizzata, in quanto non così immediata da utilizzare, e nelle fasi in cui si richiede il suo utilizzo vi conviene prepararvi a non riuscire nell’immediato a superare la sezione.
Un elemento che invece possiamo considerare in continuità con Everspace 2 è senza dubbio la difficoltà generale del gioco. In Chorus la difficoltà non è mai frustrante, ma risulta essere comunque livellata verso l’alto: questo significa che non vi aspetteranno delle passeggiate di salute nello spazio profondo. Le sessioni di combattimento, all’interno comunque di un gioco che vi terrà impegnati per almeno una ventina di ore, richiederanno una giusta dose di sfrontatezza, basandosi sui potenziamenti che sbloccheremo nel corso dell’avventura, ma ovviamente sarà necessario quel pizzico di strategia onde eivtare di essere sconfitti. Quello che vi possiamo garantire, pad alla mano, è la soddisfazione che proverete ad uscire vivi da uno scontro a fuoco: questa sarà altissima, specie se unita a qualche acrobazia in volo che vi permetterà di sconfiggere gli avversari.
Da un punto di vista tecnico, possiamo dire che Chours si difende più che egregiamente. Per quanto comunque si tratta di un titolo action/sparatutto a mondo aperto ad ambientazione spaziale, non potete aspettarvi uno scenario così enormemente dettagliato e pieno di cose diverse da vedere. Le strutture presenti però sono ben realizzate, e lo stesso si può dire anche dei modelli delle astronavi, e anche per quanto riguarda gli effetti generali tipo esplosioni e altri elemnenti visivi. Le prestazioni risultano essere piuttosto buone: ad eccezione di qualche bug, non abbiamo notato grossi cali di frame o altro, elemento piuttosto rilevante in un titolo così frenetico. Abbastanza buono anche il comparto audio, che sebbene non regali enormi squilli di qualità, risulta comunque ben adatto al tono della narrazione.
In conclusione
Chorus risulta un titolo di indubbia qualità, che potrebbe essere davvero un ottimo modo per i giocatori profani del genere sparatutto ad ambientazione spaziale. Questo forse risulta un elemento piuttosto importante nella valutazione: Chorus non introduce praticamente nulla di innovativo per quanto concerne un genere comunque negli ultimi anni abbastanza inflazionato. Questo però non influenza assolutamente la qualità generica del gioco, che risulta divertente, frenetico, abbastanza immediato (tranne in alcune meccaniche), che però ha anche un buon comparto narrativo, oltre ad un combat system comunque molto valido.
Chorus è disponibile su PC, PS4, Xbox One, PS5 e Xbox Series X | S.