L’espansione The Elder Scrolls Online: Greymoor, è un ritorno più che gradito per noi nel mondo di Tamriel, ormai sempre più vivo e ricco di cose da fare. Il lavoro di Zenimax e Bethesda su questo titolo, pubblicato nel 2013 e constantemente aggiornato, sta portando ad uno dei migliori MMORPG degli ultimi anni, al pari di Final Fantasy XIV. Speriamo davvero che Fallout 76 riesca a seguire questa strada, in futuro.
Ma bando alle ciance, siamo qui per parlarvi di questa nuova espansione, che è un gradito ritorno anche in una delle zone che più di altre ha contribuito al successo della saga: in Greymoor infatti torneremo a visitare Skyrim. Anche solo per questo potrebbe essere un valido motivo per procedere all’acquisto, e in questa sede cercherò di spiegarvi anche perché, dopo aver passato in compagnia di questo gioco più di qualche ora, ho avuto la sfrenata voglia di iniziare una nuova run su Skyrim. Perché, fondamentalmente, Greymoor mi ha davvero fatto tornare la voglia di ricominciarlo.
Per chiudere questa doverosa premessa, la prova è avvenuta su PS4 base.
Ritorno al passato
Prima di tutto, voglio ricordarvi quando mi sono incontrato per la prima con The Elder Scrolls Online. La mia avventura è iniziata davvero per caso, lo scorso anno, quando è arrivato in redazione il codice per la penultima espansione, ossia Elsweyr, che ho anche recensito per voi (recensione che vi invito a recuperare). Mi sono approcciato in maniera abbastanza svogliata al gioco: ho giocato poco a The Elder Scrolls, ho fatto qualche ora su Skyrim e Oblivion, ma poco altro. Ero talmente svogliato che ho chiamato il mio personaggio premendo tasti a caso sulla tastiera (lì è nato il mito di Grgrgfb), e credevo sarebbe stato un titolo che una volta recensito avrei messo via. Mai sbagliato così tanto in vita mia. Mi sono appassionato in pochissime ore al titolo, e non vedevo davvero l’ora di mettere le mani su Greymoor.
Tralasciando questo piccolo excursus storico e personale, The Elder Scrolls Online: Greymoor è completamente scollegato rispetto agli eventi del quinto capitolo, in quanto si svolge circa 1000 anni prima del nostro arrivo in quel di Helgen. Appena si avvia Greymoor però parte subito l’operazione feels: l’introduzione è infatti molto simile a quella di Skyrim, e subito i ricordi potrebbero affiorare nei fan più sfegatati del titolo. Ci sono anche altre citazioni, ma ovviamente non starò qui a raccontarvele, anche per non rovinarvi il gusto di andarle a cercare. La storia raccontata in The Elder Scrolls Online: Greymoor ci vedrà impegnati a combattere un “Vampire Lord“, e questa storia vedrà anche molte aggiunte nel corso dei prossimi mesi con gli altri DLC, che faranno parte del nuovo anno di ESO, dal titolo “The Dark Heart Of Skyrim“. Greymoor vi vedrà impegnati in sette missioni Storia, più tantissime quest secondarie, tutte ben approfondite e soprattutto particolarmente longeve. Per terminare infatti la trama principale ho impiegato circa una decina di ore, perdendomi in una regione molto ampia e piena zeppa di cose da fare.
Greymoor, a differenza delle altre grandi espansioni rilasciate finora, non vede l’aggiunta di nuove classi, ma si concentra principalmente sul gameplay. La grande novità è rappresentata dai vari eventi di gruppo, chiamati “Harrowstorms“: questi sono in totale dieci e sono posizionati in punti specifici della mappa, e avvengono a cadenza ciclica. In pratica si tratta di eventi in cui andranno a spawnare dei “Witch Pike“, che servono ad evocare dei potentissimi nemici, fino al boss finale. Devo dire la verità, se affrontati in compagnia di giocatori di livello altissimo sono davvero una passeggiata, ma è sempre bello vedersi arrivare davanti tantissimi mostri da sconfiggere in compagnia. A questi eventi si aggiungono anche i classici dungeon, questi da affrontare solo se di livello abbastanza alto, altrimenti vi ritroverete a morire senza neanche muovere un passo, e le trial, queste un po’ più semplici e aperte a tutti. Possiamo quindi dire, senza l’ombra di essere smentiti, che ce n’è per tutti, e che Greymoor è un’espansione pensata per chi non ha mai avuto modo di giocare a The Elder Scrolls Online.
Avendo già recensito per voi Elsweyr, Dragonhold e Scalebreaker, non mi dilungherò in maniera eccessiva per quanto riguarda il comparto tecnico. Devo però dire una cosa: The Elder Scrolls Online è una delle produzioni più “pesanti” di questa generazione di console, e sebbene con Greymoor ci sia stato un miglioramento generale della qualità grafica, su PS4 base ho avuto modo di notare parecchi rallentamenti, bug grafici e caricamenti molto lenti delle texture di gioco. Nel caso specifico, ogni qualvolta che si eliminava un nemico, il gioco si bloccava per un istante, per poi ripartire normalmente. A livello di bug grafici, quello più clamoroso che mi è capitato, non di rado, è quando si saliva sulla propria mount, che spesse volte significava trovarsi a guardare la mappa da sotto terra. Durante le fasi di esplorazione, in alcune zone dove c’erano parecchi utenti, il gioco faticava a caricare correttamente le texture. Si tratta di imperfezioni che magari, dato il periodo difficile derivato dalla pandemia, gli sviluppatori non sono riusciti ad ottimizzare al meglio, e quindi non mi sento di dire che si tratti di un problema vero e proprio. Va detto però che il lavoro di pulizia del codice di gioco è ben fatto: tranne nei casi sopra citati, ESO va che è una meraviglia, mantenendo il frame rate stabile, anche durante gli Harrowstorms, dove c’è una quantità immane di elementi su schermo. Per quanto riguarda l’audio invece nulla da dire, le musiche sono d’effetto, e accompagnano l’azione in maniera sublime, dando quel tocco di epicità in più che non guasta mai.
In conclusione…
Per chiudere questa nostra recensione, dobbiamo tornare all’inizio. Greymoor, come ho detto, mi ha davvero fatto tornare la voglia di fare una run particolarmente seria su Skyrim. Questo perché riesce ad essere un titolo d’impatto, con una storia abbastanza intrigante, fatta di lunghe linee di dialogo, ma anche di duelli spettacolari, con il giusto grado di difficoltà, e rappresenta sicuramente un graditissimo ritorno nelle atmosfere di uno dei titoli che ha segnato la scorsa generazione di console e proprio tutto il genere degli action RPG. The Elder Scrolls Online: Greymoor, se esplorato fino in fondo, può essere un’espansione in grado di tenervi impegnati per moltissimo tempo, data la grande quantità di quest secondarie affrontabili, sia da soli che in compagnia di amici.
Al netto di qualche piccolo problemino tecnico, che però possiamo considerare anche fisiologico in un titolo così vasto e dopo un periodo di sviluppo che ha visto tanti rinvii a causa del COVID, le atmosfere di Skyrim ci sono tutte e fanno sempre un certo effetto. Il costo dell’espansione è di 40 euro, e possiamo dire tranquillamente che li vale tutti, perché comunque aggiunge ulteriore qualità ad un titolo che di qualità ne sta mostrando a bizzeffe in questi anni, e speriamo davvero che il supporto non si interrompa qui.
The Elder Scrolls Online: Greymoor è disponibile su PC, PS4, Xbox One e da oggi anche su Google Stadia, con crossplay attivo, quindi potrete tranquillamente passare alla cloud console di Google senza perdere i salvataggi pregressi.