Un mondo oppresso da una spietata forza militare robotica. Un popolo dalle sembianze animalesche in attesa di un eroe che lo liberi dalla tirannia. Un misterioso cristallo dotato di poteri arcani e sconosciuti. La storia di un’amicizia distrutta dagli orrori della guerra. Tutto questo è F.I.S.T. Forged In Shadow Torch, un metroidvania sviluppato da TiGames che si è rivelato come una delle sorprese più gradite della stagione videoludica. Nella recensione che segue vi spiegheremo i motivi che ci hanno spinto a premiare l’opera dello studio cinese che pur senza aggiungere praticamente nulla di originale al suo genere di riferimento, è stata capace di conquistarci sotto tutti i punti di vista.
Raymond e Cicero
Il protagonista dell’avventura è Raymond, un ex soldato intrappolato nei fantasmi di un passato violento e crudele. Il nostro eroe ha ormai smesso di combattere e subisce passivamente le angherie del Iron Fist, una possente forza militare che ha occupato il luogo in cui vive: Torch City. Le ingiustizie degli oppressori non hanno alcun effetto sulla vita remissiva dell’attore principale, obnubilata dall’alcool e dalle ciotole bollenti di gustosi noodle. Neanche le continue sollecitazioni del suoi amici riescono a smuoverlo dal suo immobilismo, nonostante quest’ultimi stiano organizzando una sorta di resistenza agli spietati invasori.
L’intercettazione di una comunicazione vietata da parte del nemico porta all’arresto di Urso, una delle figure più vicine al nostro eroe, prossima ad essere condotta nella struttura carceraria gestista dai nemici. L’episodio innesca finalmente una reazione in Raymond che decide di tornare ad impugnare il possente maglio in dotazione all’armata di cui faceva parte e di correre in soccorso del corpulento meccanico in difficoltà. L’efficacia dello strumento e l’addestramento militare del protagonista lo conducono rapidamente sulle tracce dell’amico, il cui salvataggio viene sventato da una sgradita sorpresa. Cicero, il nostro fraterno compagno d’armi creduto morto in battaglia, è in realtà vivo e vegeto ed è inspiegabilmente a capo delle forze antagoniste. Il confronto con l’ex alleato si rivela impari e la sconfitta ci conduce dietro le sbarre di una prigione fortemente sorvegliata da cui dovremo evadere dando inizio all’avventura. Gli evidenti stereotipi del percorso narrativo non bastano a rovinare una trama sorretta da figure discretamente caratterizzate, inserite in un contesto ricco di stile e di fascino. Il malinconico universo di F.I.S.T. è apparso tanto credibile e ispirato da far passare in secondo piano la scarsa originalità della trama che è risultata comunque godibile fino ai titoli di coda.
Metroid, Castlevania e Beat’em Up
Come anticipato l’opera di TiGames può essere inserita nella categoria dei metroidvania di cui ripropone le ormai classiche meccaniche di base senza innovazioni significative. In poche parole dovremo esplorare l’ampia mappa in cerca dei potenziamenti che ci permetteranno di accedere a zone apparentemente inaccessibili, sconfiggere gli avversari che proveranno ad ostacolarci e reperire segreti e collezionabili in grado di accelerare il nostro processo di crescita.
F.I.S.T. rispetta pedissequamente tutti i canoni della categoria di appartenenza tra ostiche sezioni di platforming e semplici enigmi da risolvere, senza togliere spazio all’aspetto più caratteristico della produzione: i combattimenti. Il titolo prende ispirazione dai Beat’em Up bidimensionali degli anni ’90 e ne propone una variante sensibilmente più complessa e articolata. Il nostro braccio meccanico possiede tre estremità diverse (pugno, trivella, frusta/rampino) che possono essere liberamente alternate a seconda delle situazioni. Oltre alle funzionalità legate ai puzzle ambientali, quest’ultime possono essere implementate da un sistema di combo incentrato su un albero delle abilità, dove potremo investire le monete e i “data disk” rilasciati dagli antagonisti sconfitti.
Le sequenze di tasti sono semplici da eseguire e comportano effetti tanto scenografici quanto devastanti sulla pelle dei nemici. Quest’ultimi mostreranno una notevole aggressività fin dalle prime battute e per avere la meglio dovremo memorizzare il vasto campionario delle loro offensive e adottare il giusto tempismo nell’esecuzione delle nostre. F.I.S.T. presenta un livello di difficoltà piuttosto alto già con la sfida settata a “normale” e richiede una grande attenzione in ogni singolo confronto, dove la difesa, le schivate e il parry rivestono un ruolo fondamentale. In poche parole per giungere al finale dell’avventura sarà necessario soprattutto non prenderle ed adottare il timing giusto nelle contromosse.
Una meccanica ulteriormente esaltata dalle frequenti e numerose boss fight, inscenate contro una grande varietà di avversari speciali che vi daranno filo da torcere. Questi combattimenti costituiscono la parte più spettacolare del titolo e sono basati su un’appassionante danza mortale dove tecnica e riflessi la fanno da padrone. Le enormi creature robotiche richiedono una specifica strategia per essere sconfitte e possono mostrarsi deboli a determinate combo e praticamente immuni ad altre. A supporto della nostra impresa avremo sia le mosse speciali, limitate da un indicatore soggetto ai colpi messi a segno sia una serie di gadget offensivi e difensivi in grado, ad esempio, di ripristinare una parte della barra energetica di Raymond oppure di arrecare gravi danni ai nemici. Le limitazioni legate ad entrambe le funzionalità appena descritte, comporteranno un utilizzo oculato delle stesse, esaltando una piccola e gradita componente strategica nell’economia dei confronti.
Il risultato finale è un’esperienza di gioco che per quanto ostica, risulta ottimamente bilanciata e capace di divertire senza dare mai la sensazione di essere eccessivamente punitiva. F.I.S.T. ci ha conquistato con i suoi duelli mortali, le sue sezioni platform (solo apparentemente “impossibili”) e le angoscianti fughe da avversari imbattibili. Gli sviluppatori avrebbero potuto curare maggiormente l’aspetto ruolistico, apparso eccessivamente esile e semplificato e osare di più in termini di innovazioni del gameplay, troppo simile alle precedenti produzioni della categoria. Unici nei di un’esperienza intensa ed emozionante, degna dei migliori esponenti del genere.
Metroidvania Next Gen
Uno degli aspetti più convincenti del gioco è sicuramente il suo notevole comparto tecnico. Gli scenari arricchiti dalla profondità delle dimensioni 2.5 mostrano una grande varietà e una cura dei dettagli maniacale. È davvero difficile trovare imperfezioni in un motore grafico performante, in grado di esaltare la dinamicità di effetti luce e particellari. Pur senza far gridare al miracolo le animazioni sono risultate realistiche e convincenti, esaltate da un sistema di controlli preciso e reattivo e da un frame rate inattaccabile in grado di garantire la massima fluidità anche nelle sequenze più movimentate. Non esageriamo nel definire F.I.S.T. come il primo, vero metroidvania next gen foriero di uno spettacolo visivo capace di alzare il livello qualitativo della categoria.
Meno esaltante, ma di buona fattura anche la sezione sonora, forte di una tracklist ispirata (bellissimo il main theme) che funge da preciso accompagnamento alle immagini mostrate sullo schermo. La realizzazione degli effetti è discreta e pertinente mentre il doppiaggio inglese svolge con scarsa sufficienza il proprio compito, risultando abbastanza anonimo.
Un Nuovo Eroe
F.I.S.T. è un titolo di ottima fattura, impegnativo, appassionante e dotato della giusta longevità. Lo straordinario comparto tecnico è a servizio di un prodotto che non brilla di originalità né dal punto di narrativo né tantomeno nel gameplay nonostante l’intrigante combat system. Il principale difetto presente nell’opera di TiGames risiede proprio nella mancanza di elementi innovativi che rischiano di affossare il titolo nel miasma di decine di prodotti simili. Se i metroidvania sono la vostra passione, quest’avventura non mancherà di intrappolarvi nelle sue atmosfere steam punk e nelle sue spettacolari boss fight. Torch City ha bisogno di un nuovo eroe. Siete pronti ad accettarne la sfida?
Versione Provata: PlayStation 5