Per dirla semplicemente, Five Nights at Freddy’s VR: Help Wanted è uno dei videogiochi più spaventosi a cui abbia mai giocato. Sicuramente, insieme a Resident Evil 7, è nella TOP 3 dell’esperienze più terrificanti nel parco titoli di PlayStation VR. Il titolo offre 7 diverse esperienze in realtà virtuale di Five Nights at Freddy’s. Questa edizione VR riconfeziona diverse fasi dei giochi precedenti (ogni esperienza ha tra le 2 e le 4 notti/livelli), e li porta ad una nuova ed inquietante vita.
Le esperienze di FNAF presenti sono Five Nights at Freddy’s 1, Five Nights at Freddy’s 2, Five Nights at Freddy’s 3, Dark Rooms, Parts and Services, Vent Repair e Night Terrors. Il gioco inizia su una montagna russa: un narratore vi spiega cosa state per sperimentare. Firmate un falso contratto alla fine della corsa, e il gioco inizia. Si arriva quindi a selezionare le “esperienze” da un monitor, iniziando con quella che ricrea il FNAF originale.
Siete seduti in una piccola cabina di sicurezza di un ristorante chiamato Freddy Fazbear’s Pizza, durante un turno di notte che vi terrà impegnati fino alle 6 del mattino. Il narratore vi chiama e vi dà consigli su cosa fare e cosa non fare, ed avrete una serie di monitor da guardare: sembra tutto abbastanza facile, vero? Beh, questo sarebbe vero se i vari Animatronics, usati per intrattenere i bambini durante il giorno, non prendessero vita. Con il passare dei minuti li vedrete (inizialmente sui vari monitor della sicurezza) avanzare lentamente verso la vostra postazione. Voi però avrete alcune “armi per difendervi”, ed infatti potrete attivare le porte di emergenza nella stanza per bloccare l’avanzata di questi esseri terrificanti, ed accendere alcune luci per avere una visuale migliore. Anche qui sembra facile, no? Purtroppo però, non vi potrete semplicemente rinchiudere con le luci accese come avreste fatto da bambini: piuttosto, dovrete stare attenti a non esaurire tutta l’energia disponibile così da riuscire a resistere fino al mattino. Se lascerete che Freddy o uno dei suoi amici animatronici vi si avvicinino troppo, per voi sarà game over.
Dopo aver tenuto gli occhi incollati ai feed delle telecamere di sicurezza nelle esperienze horror che coprono gli eventi di Five Nights 1, 2 e 3, potrete provare a riprendere fiato con i livelli più dedicati ai puzzle. Parts and Services vi consente di aggiustare i vari pupazzi in un mini-gioco un po’ in stile L’allegro chirurgo. Una mossa sbagliata – ad esempio, facendo saltare la scatola dei fusibili sbagliata nella cavità toracica di Foxy, o eseguendo in fretta una procedura – e siete finiti. Avrete bisogno di un tocco delicato e di nervi d’acciaio.
Vent Repair, un’altra modalità laterale, vi chiederà di risolvere rudimentali enigmi virtuali con ingranaggi e leve, mentre intorno a voi si muoveranno gli animatronics, che non vedono l’ora di uscire dai condotti di ventilazione (e anche qui preparatevi a infarti continui).
In Dark Rooms, che è forse la più spaventosa in assoluto, bisogna invece ascoltare delle cassette audio nel buio più completo, per poi illuminare con la torcia elettrica l’animatronic che si sta avvicinando. Naturalmente (poteva essere altrimenti?) le batterie vanno ricaricate dopo un po’, e in quel frangente rimarremo completamente al buio, in balia di questi esseri ben poco amichevoli.
Ognuna di queste esperienze può essere giocata nell’ordine che ognuno preferisce, non siete legati a una progressione cronologica o a qualcosa del genere. Sopravvivete alla notte così da sbloccare il livello successivo per quella particolare modalità.
Steel Wool Studios ha fatto un lavoro stellare adattando le meccaniche dei primi tre giochi della serie per la realtà virtuale. Potrete controllare le varie cose della stanza usando un controller o i controller di movimento PlayStation Move, utilizzandoli per premere fisicamente i vari pulsanti. Il problema qui, almeno con PSVR, è che i comandi non sono sempre così reattivi come ci si aspetterebbe, portando a momenti di panico in situazioni inopportune. Questa situazione aumenta la frustrazione che si ha giocando, soprattutto nelle occasioni in cui le 6:00 del mattino sono vicine, l’energia disponibile è estremamente bassa, e si tenta di destreggiarsi tra le attività.
Il tutto ovviamente diventa più facile da gestire una volta che si conosceranno le varie meccaniche di gioco e, per rendere le vostre azioni più fluide e reattive, l’opzione migliore è sicuramente quella di usare i Move (meglio se sono 2) al posto del controller classico. L’utilizzo del DualShock, infatti, limita la nostra gamma di movimento (con i Move possiamo utilizzare contemporaneamente due mani, ma con il DualShock una sola), e soprattutto limita di parecchio la rilevazione dei nostri movimenti. Poiché il gioco utilizza la luce del controller per calcolare il nostro movimento, molto spesso capiterà di non riuscire a raggiungere determinati pulsanti velocemente. È un peccato, perché l’esperienza con PS Move è molto più soddisfacente, ma se non avete quella periferica… vi sconsigliamo l’acquisto di Five Nights at Freddy’s VR: Help Wanted.
Piuttosto che giocare tutte le notti come nei capitoli originali, ogni esperienza è composta da una selezione di una manciata di livelli, una scelta che va a premiare sicuramente chi non ha mai provato i titoli originali. L’orrore di FNAF è sempre stato nei momenti che anticipano l’arrivo dei pupazzi animatronici, una vera e propria tensione che si accumula sempre più, finché uno di questi non riuscirà a superare le vostre difese facendovi saltare dalla sedia. È davvero terrificante vederli apparire all’improvviso davanti ai vostri occhi, ed il fatto che si muovano e si comportino in modo diverso tra loro aggiunge un pizzico di imprevedibilità in più – oltre che paura smisurata.
Parlando per esperienza personale, uno dei migliori pregi di FNAF è stato quello di riuscire a catturare in maniera eccellente l’inquietudine di trovarsi in un edificio quasi vuoto fino alle prime ore del mattino, oltre a mostrare come la noia in quel lavoro umile possa stimolare l’immaginazione nel pensare cose terribili (anche se, in questo caso, quelle cose terribili sono sicuramente reali). È una serie che non offre moltissimo a livello di gameplay, ma che riesce davvero a spaventare, anche quando il terrore non lo si viveva con un VR.
Il gioco nasconde diverse monete in ogni livello (30 in totale) che possono poi esser utilizzate per sbloccare extra (come pupazzi vari e nastri audio) nell’hub principale. Potete anche sbloccare varianti in modalità hard che distorcono la grafica, aggiungono complicazioni, e che in ogni caso cercheranno di farci saltare dalla sedia, più e più volte. Il mio consiglio è di cercare queste monete interagendo con l’ambiente circostante nelle sezioni di calma, rimanendo attenti a non trascurare i nostri cari pupazzi animatronici.
Un ruolo molto importante nel gioco lo ricopre l’audio, con rumori agghiaccianti e spaventosi. Purtroppo segnaliamo che il gioco è solo in lingua inglese (anche i sottotitoli). Anche per quanto riguarda il livello tecnico è stato fatto un ottimo lavoro, fedele ai titoli originali.
In breve, quindi, Five Nights in Freddy’s VR: Help Wanted è un vero must have per gli amanti degli horror. È una vera celebrazione della saga, adatto sia a chi non è mai rimasto una notte nella Freddy Fazbear’s Pizza, sia ai fan di lunga data. Ovviamente, dopo qualche ora di gioco gli spaventi cominceranno ad affievolirsi ma, in fin dei conti, si tratta sicuramente di un titolo interessante, con davvero pochi difetti.