Lo dico in apertura per liberarci subito di un preavviso più che dovuto in questi casi: Hauma non è un prodotto per una minuscola nicchia di giocatori, ma è ancora meno l’opposto di ciò. Le avventure grafiche del ramo “Punta e clicca” hanno — purtroppo — visto un serio calo con il passare delle generazioni, colpa di una combinazione tra il continuo evolversi dei generi videoludici di ogni tipologia, tra cui questo stesso, e l’affermazione definitiva delle console. La prima motivazione, ovvero quella legata all’evoluzione del media videoludico, è da citare in relazione alla comparsa di nuove tipologie di avventure grafiche come i walking simulator. Bisogna però riconoscere che questo preciso genere ha anche risentito della crescita continua dei Puzzle game, che in non pochi casi hanno svolto il ruolo che un tempo era appunto in mano al mondo punta e clicca. La seconda motivazione, ovviamente, è molto più intuitiva: l’esplosione definitiva del mercato console ha fatto sì che venissero considerati con più frequenza modelli di gameplay à la Grim Fandango, già preferiti da una fetta di utenza e ovviamente molto più ideali al gioco su pad rispetto al cursore, piuttosto che in stile Monkey Island o Broken Sword.
Detto ciò, iniziamo a dare un’occhiata alla breve anteprima del nuovo (e primo) lavoro di SenAm Games.
Come potete giudicare dal primo screenshot, Hauma non parte certo con il più sdoganato degli stili videoludici. Lo stile, spesso gergalmente etichettato come “fumetto americano”, non è proprio tra i più sfruttati nel media videoludico e ancor meno lo è nel mondo delle avventure grafiche: un punto in più in partenza non fa mai male, e questo in particolare ci fa capire che i ragazzi di SenAm sono probabilmente ben consapevoli del fatto che lavorare a un’avventura grafica nel 2021 non sia esattamente sinonimo di garanzia come potrebbero fare altri generi — o persino altri lidi, come nel caso del mobile gaming. Ma quale avventura dovremo vivere, esattamente?
Coloro (immagino tanti) che hanno visto Kill Bill vivranno dai primi minuti un bel déjà-vu: impersoneremo Judith, un’investigatrice data per morta due anni prima, ma lasciata involontariamente in fin di vita e con un’insaziabile sete di vendetta. Inutile specificare quale sarà il vostro ruolo, a questo punto.
Non vi nascondo che, seppur l’anteprima durasse una ventina di minuti, Hauma è riuscito ad infondermi la volontà di voler continuare ad andare a fondo in questa storia e assistere a tutti i suoi risvolti. Non voglio spoilerarvi troppo altro sulla trama, ma si respira molto facilmente una forte scia di esoterismo.
Il gameplay è ridotto all’osso, perlomeno nell’anteprima esclusiva offertaci a disposizione. E per “all’osso”, intendo che non ho avuto accesso nemmeno a un inventario, anche se onestamente è doveroso dire che non ce n’è stato alcun bisogno. Hauma è senza dubbio improntato al 90% sulla narrativa, perlomeno stando alla prova dedicataci: non ci saranno chance di errore e anche l’avvenimento di chiusura della demo, che apparentemente sembra essere frutto delle nostre scelte, risulta essere sempre lo stesso a prescindere. Il suo lavoro di base, però, lo fa bene, dato che non ho potuto lamentarmi granché sulla qualità dei dialoghi.
A proposito di conversazioni, anche in quelle più semplici non è possibile “toppare” per davvero: si può sicuramente incorrere in più risposte non proprio funzionali ai nostri scopi, ma questo non preclude la possibilità di far nuovamente partire la medesima conversazione scegliendo però risposte diverse. Probabilmente i ragazzi di SenAm potrebbero accontentare i fan più hardcore suddividendo il livello di difficoltà in due diverse opzioni, ma per adesso non hanno menzionato niente di ufficiale al riguardo.
Per quanto mi riguarda, questo non è un difetto vero e proprio: non sono mai stato un enorme fan delle scelte che vanno a plasmare l’aspetto di un gioco, dato che spesso tutto ciò non si sposa ad un’alta rigiocabilità. Inoltre, se penso a tutti i punta e clicca che hanno fatto la storia, non sono sicuro di dover usare due mani per contare quelli entrati nell’olimpo con l’uso di meccaniche basate sulla diramazione della trama. Quando la trama di base è davvero ben scritta, ben gestita ed esposta a dovere con ogni mezzo a disposizione, non sento e non ho mai sentito il bisogno di pretendere altro, ergo non credo proprio che succederà diversamente con Hauma.
Come punto finale voglio dedicare due righe alla componente audio: per il poco che ho sentito, e in proporzione all’entità del progetto, si può quasi definire magistrale: colonna sonora davvero sul pezzo, moderna e rétro allo stesso tempo e calzante con l’atmosfera proposta, a cui si aggiunge inoltre una serie di voci di una qualità davvero sorprendente. Preciso che in questo caso non mi riferisco a Judith e altri personaggi di vero rilievo, ma a qualsiasi personaggio con una linea di dialogo, per quanto secondario o privo d’importanza. Un altro punto in più dal vero peso in una produzione simile, che ricordo essere inoltre il primo progetto di SenAm Games.
Ho detto tutto ciò che potevo e soprattutto volevo dirvi su Hauma, sperando di avervi incuriositi quanto la demo è riuscita a fare con me: vestire i panni di Judith sarà quasi sicuramente un’esperienza accattivante — ovviamente ammesso che il resto del titolo prometta la stessa qualità presente in anteprima. Non sarà quasi sicuramente una sfida, ma quest’ultima non è certo sinonimo di qualità, perlomeno non per tutti i giocatori. Io stesso mi considero un giocatore abbastanza hardcore e in 8/9 titoli su 10 seleziono sempre la difficoltà massima, ma non vedo genuinamente alcun difetto nella totale assenza di difficoltà in Hauma. In fondo, le avventure grafiche servono in primis a raccontarci e farci vivere a dovere una storia facendo leva sulla narrativa più che sul gameplay, e finché Hauma svolgerà bene questo compito non vedo niente che possa farmi storcere il naso per davvero.
Non ho altro da aggiungere, se non che Hauma uscirà nel corso del 2021 solo su PC, e sarà sviluppato e pubblicato da SenAm Games.
Ci risentiamo tra qualche mese (si spera) per la recensione!