Un videogioco basato su John Wick può davvero essere realizzato? Guardando la trilogia cinematografica e altre opere simili si potrebbe supporre che le armi, le arti marziali, le macchine veloci e le varie associazioni mafiose siano un buon mix di elementi per ottenere un videogioco da sogno.
Ho provato però a mettermi nei panni di un creativo ed a pensare di come realizzare un videogioco di questo genere ed ho iniziato a “sudare proiettili”. Facciamo un piccolo passo indietro però, per chi non conoscesse il personaggio di John Wick si tratta di un sicario eccezionale, una vera e propria macchina da guerra umana che sa destreggiarsi sia con le armi che con i combattimenti ravvicinati. Come si può tradurre accuratamente la bravura sovrumana di quell’eroe in un videogioco, quindi con un buon livello di sfida per i giocatori? Un gioco d’azione in tempo reale, in prima o in terza persona, può mai rendere giustizia a quella sensazione senza automaticamente creare un gioco in cui Wick sia semplicemente inarrestabile?
Il primo vero gioco basato sulla serie, John Wick Hex, risponde a questo dilemma con una proposta alquanto intelligente. L’eroe del film ha una straordinaria capacità di scansionare e studiare un’intero ambiente pieno di cattivi come se fosse un supercomputer. Se riesce a rallentare in modo figurato il tempo e a eliminare i nemici con precisione, la controparte videoludica non dovrebbe fare lo stesso?
Il videogioco risultante, come progettato da Mike Bithell (Thomas Was Alone, Volume), è stato descritto come un “gioco degli scacchi di John Wick“, ma quella descrizione non rende giustizia a questo titolo. Invece, immaginate il movimento tattico e il combattimento dei videogame della serie XCOM e prendete la meccanica del “il tempo scorre solo quando voi vi muovete” da Superhot ed il risultato finale rappresenta John Wick Hex.
La storia raccontata si svolge prima degli eventi del primo film, quindi vediamo un John Wick in piena attività e già temibile e micidiale. Due dei più grandi attori del film, Ian McShane e Lance Reddick, ritornano come doppiatori rispettivamente di Winston e Charon, e narrano la sanguinosa ricerca di Wick per trovare e far fuori un uomo di nome Hex (doppiato dal leggendario Troy Baker). Stranamente, Hex fa parte dei narratori della storia, quindi viene posta immediatamente una domanda interessante nel giocatore: come può essere in vita uno dei famosi obiettivi di Baba Yaga per raccontare l’intera storia del gioco?
Alla fine lo scopriamo, ma non prima di condurre Wick attraverso sette sanguinosi “capitoli” di combattimento tattico. La galleria di immagini sopra illustra il flusso e le meccaniche presenti nel gioco. I giocatori guidano il personaggio di John Wick attorno a una griglia esagonale divisa in caselle in varie ambientazioni adatte a Wick, quindi stiamo parlando di locali notturni, vicoli squallidi, abitazioni di ricchi cattivi e così via. Il tempo non scorrerà (per impostazione predefinita) fino a quando i giocatori non attivano un comando specifico (camminare, accovacciarsi, rotolare, attaccare), a quel punto il tempo avanza sia per John che per chiunque altro nelle vicinanze. Il tempo si bloccherà nel momento in cui John nota anche un nuovo criminale nella sua visuale, a quel punto potete iniziare a tramare i vostri stratagemmi su come ucciderli (no, non esiste nessuna opzione di “diplomazia” per l’assassino più letale del mondo).
La cosiddetta “Nebbia di guerra” riempie l’ambiente intorno a John, quindi i giocatori devono spostarlo con attenzione verso il punto di “uscita” di ogni livello (contrassegnato da un’icona che si vede anche attraverso tutta la nebbia) e quindi essere pronti a reagire ogni volta che un nemico si materializza. A volte, i giocatori possono finire il livello senza uccidere tutti i nemici del livello (anche se non sopravvivrete a lungo se ne lascerete molti in vita). Altre volte, il punto obiettivo avrà un’indicatore che ci informa che John ha bisogno di uccidere più persone prima di passare all’area successiva. In ogni caso, fino a quando Wick non lascia una determinata zona, vari nemici possono materializzarsi da diverse porte e cancelli nelle vicinanze, tutte contrassegnate da un caratteristico colore rosa.
La superiorità di John sugli altri assassini è rappresentata in una metrica chiara: il tempo. Ogni azione di Wick richiede meno tempo di chiunque altro nella stanza, e fintanto che si pensa con lucidità su quale sia la posizione e la tattica migliore su come agire, può sconfiggere tutti i presenti nella stanza senza troppe difficoltà. Il problema è che le probabilità aumentano quando Wick mieterà più vittime perché, come ho già accennato prima, non sopravvivrete a lungo se non sfoltirete il gran numero di nemici presenti nei vari livelli, ricordando però sempre che non appena aprirete il fuoco sarete assaltati da tutti i killer nelle vicinanze.
Se alcuni nemici vi sorprendono, la linea temporale nella parte superiore dello schermo indicherà quale minaccia in arrivo potrebbe attaccare per prima. Questo significa che John dovrebbe colpire il primo nemico nella linea temporale se ha tempo di sparare un colpo di pistola. In caso contrario, dovrebbe potrebbe lanciare la pistola così da eseguire un attacco più veloce ma anche più debole, oppure potrebbe usare un nemico come scudo umano o rotolare verso qualche riparo.
Il fattore chiave della tensione che si prova giocando a JWH è che la maggior parte delle opzioni tattiche a disposizione del giocatore forza una sorta di movimento. Potrete eseguire ad esempio una “spinta” su uno degli assassini che non solo danneggia il nemico in questione ma lo manda in una direzione a vostra scelta così da creare possibilmente uno scudo tra voi ed il resto dei pericoli. Avrete la possibilità inoltre atterrare i nemici, colpirli alle spalle oppure lanciare la vostra pistola contro il malcapitato di turno, una manovra abbastanza veloce che offre un’azione dell’ultimo secondo, ma che implica poi il cercare di ottenere una pistola sostitutiva (potete tenere solo un’arma alla volta).
Nella migliore delle ipotesi, tutte queste mosse ed azioni si mescolano alla perfezione così da ricreare le adrenaliniche scene di combattimento viste nei film della saga di John Wick. Sebbene l’esperienza di base sia davvero gratificante ed originale, tenete presente che molte cose che succedono nella controparte cinematografica non saranno riproposte qui. Infatti non ci sarà la possibilità di guidare macchine con John Leguizamo, conversare al mitico Continental o sparare a gangster mentre si cavalca un cavallo. Inoltre, anche se la versione virtuale di John Wick abbia le sembianze di Keanu Reeves, l’attore canadese non ha prestato la sua voce per il progetto.
JWH ha inoltre alcuni punti in cui il livello di sfida si alza vertiginosamente, in cui ogni mossa apparentemente intelligente – chinarsi strategicamente dietro una copertura, scappare per recuperare munizioni, prendere i nemici di soppiatto – non è sufficiente per la buona riuscita della missione. In particolare mi sono imbattuto in due battaglie contro un paio di boss che mi ha fatto davvero sudare sette camice. Anche perché il titolo è composto da capitoli che sono a loro volta suddivisi in livelli e la vostra salute non si rigenera in automatico o alla fine di ogni livello. Infatti, finchè non avrete completato un intero capitolo l’unico modo per ottenere salute sarà quello di usare specifiche bende che potrete trovare limitatamente all’interno delle mappe di gioco.
Non che mi aspetto che un gioco del calibro di John Wick sia un gioco da ragazzi. Stiamo comunque parlando di Baba Yaga e vivere un’avventura all’altezza dei suoi standard tattici è un degno obiettivo del videogioco. Se state quindi cercando un gioco d’azione tattico che spinga al limite il vostro pensiero strategico, anche in “normale”, JWH allora è sicuramente un titolo che fa per voi. D’altra parte chi cerca un’esperienza un po’ più soft consiglio di giocare il titolo alla difficoltà più semplice.
Con questi difetti in mente, devo dire che sono rimasto affascinato da John Wick Hex. Si tratta infatti di un’ottimo videogioco in cui viene raccontata una storia alle origini dell’ultimo personaggio di successo di Keanu Reeves. Ma è anche e soprattutto un ottimo titolo strategico che riprende in parte la formula degli XCOM aggiungendo la” meccanica del tempo” vista in Superhot. Per questo, John Wick Hex non è semplicemente un videogame indirizzato ai soli fan della saga cinematografica; è infatti consigliato anche a quella esigente nicchia di giocatori a cui piacciono i giochi “d’azione” con una corposa componente tattica e di pianificazione.