Arriva il 28 ottobre al cinema il nuovo film di Pedro Almodóvar Madres Paralelas, un dramma che riapre ferite personali – in qualche modo familiari – che unisce ad una pura e cruda riflessione su una buona parte di storia spagnola e delle conseguenze che il periodo della dittatura di Franco ha portato con sé anche a distanza di molto tempo.
Protagoniste della vicenda sono la musa del regista Penélope Cruz – che ha vinto la coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 78esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – e Milena Smit, una vera rivelazione.
Trama: diverse tipologie degli stessi problemi
Janis (Penélope Cruz) è una fotografa con un’importante storia familiare alle spalle: non ha mai conosciuto il padre e la madre era una hippie morta a 27 anni per overdose, quando lei aveva sono 5 anni. È stata cresciuta dalla nonna in un piccolo paesino dove la dittatura di Franco si è fatta sentire e dove molte persone sono scomparse proprio in quel periodo. Tra questi ci sono membri della famiglia di Janis – chiamata così per Janis Joplin – che non ha mai conosciuto e a cui vuole dare una degna sepoltura anche se è passato molto tempo.
Ad aiutarla in questo ci sarà Arturo (Israel Elejalde), un antropologo forense grazie anche al quale Janis inaspettatamente rimarrà incinta. Proprio in ospedale durante il travaglio incontrerà Ana (Milena Smit), una giovane ragazza nelle sue stesse condizioni. Le parole che si scambieranno le due in uno dei momenti più importanti della vita di entrambe – e l’amicizia che nascerà – cambierà il corso degli eventi.
Personaggi e tematiche: questioni private e questioni globali
Pedro Almodóvar, come spesso ha fatto, decide di parlare di drammi esistenziali, questioni irrisolte sia in ambito personale che in senso più ampio. Lo fa dando peso a quello che racconta, ponendo temi importanti allo spettatore che magari – al di fuori della Spagna – tante cose non le conosce. Perché se la maternità e tutto ciò che ne deriva può essere un argomento universalmente conosciuto e a cui ci si può addentrare facilmente, quello che concerne questioni politiche e sociali in un periodo come il franchismo non è pienamente comprensibile a chi non l’ha vissuto.
Posta al centro dell’intera vicenda è sicuramente Janis, uno spirito libero che sente allo stesso tempo un profondo legame con le sue radici. Quando rimane incinta incidentalmente, decide di portare al termine la gravidanza, vedendo nella nascita della figlia solo il bello che c’è, anche se dovrà affrontarla da sola proprio come hanno fatto la sua mamma e la sua nonna.
Janis è profondamente legata alla sua migliore amica – e datrice di lavoro – Elena (Rossy de Palma), una vera e propria sorella dal momento che membri stretti della famiglia non ce ne sono più o per lo meno non le possono essere vicine. Elena gioca un ruolo importante nella vita di Janis, anche se defilato, poiché la accompagnerà nei momenti significativi senza chiedere nulla in cambio ma anzi dandole supporto a prescindere da tutto e tutti, appoggiandola in ogni sua decisione.
Chiave di svolta del racconto è l’incontro tra Janis e Ana: le due condividono un momento cruciale, la nascita delle loro bambine. Janis – più grande di Ana e quindi con maggiore esperienza – la aiuterà nell’atto pratico della nascita, dandole consigli su come soffrire meno mentre Ana sarà di aiuto a Janis moralmente, poiché in lei troverà qualcuno con cui confidarsi e scaricare le proprie paure.
Molto importante durante tutto il film è l’uso dei colori che inizia dalla scenografia degli interni con toni sgargianti ma non casuali sino ad arrivare ai vestiti indossati, sempre in linea con ciò che circonda le protagoniste. Rimane impressa la varietà di sfumature utilizzate proprio per la ricchezza che attribuiscono alla pellicola in sé. Raccontano già da soli una storia visiva che aiuta ad entrare meglio nel racconto senza bisogno di molto altro, dando ancora più un senso ispanico e fortemente localizzato a tutta la vicenda.
Tra i molti dubbi dei personaggi vi è un’unica certezza: la morte che aleggia nel corso del film sia per quanto riguarda le persone scomparse e mai ritrovate, sia nel privato di Janis ed Ana. Una presenza-assenza percepibile che non si esaurisce con un fatto unico, isolato, passeggero ma come una realtà ben più attuale. Questo ed altri elementi presenti nel film che Almodóvar ha spesso indagato nel corso del suo cinema, con attenzione e dedizione senza sminuire problematiche rilevanti come l’omosessualità, il ricordo, la maternità.
Questo ultimo elemento in Madres Paralelas è costantemente esplorato e messo in discussione: Ana e Janis dal canto loro hanno un istinto materno innato ma c’è chi non lo possiede e ne è consapevole come la madre di Ana, Teresa (Aitana Sánchez-Gijón) che rinuncia alla figlia per molto tempo pur di seguire la sua vocazione di attrice di teatro.
Madres Paralelas condensa molte problematiche in un lasso di tempo relativo, parlandone in maniera esaustiva, senza lasciare nulla al caso.
Conclusione: profondità della storia
Zone di luce e di ombre si susseguono, portando immagini gioiose come la nascita delle due bambine così pure e senza colpe mentre lati oscuri vengono a galla anche inconsapevolmente.
Ottima interpretazione delle protagoniste. Penélope Cruz non ha bisogno di elogi, ha più e più volte dimostrato la sua bravura e naturalezza in ruoli difficili e pieni di pathos come può essere la sua Janis mentre Milena Smit, più fresca ad un cinema del genere e nuova scommessa per quanto riguarda il cinema di Almodóvar è riuscita, senza difficoltà, a creare una connessione tra il suo personaggio e lo spettatore trasmettendo i suoi dubbi, i suoi timori e tutte quelle piccole sfumature di emozioni che una ragazza madre si trova ad affrontare.
Tante sensazioni differenti che si susseguono guardando Madres Paralelas che trovano un giusto inserimento in un panorama cinematografico spesso troppo concentrato sulla superficialità.
Madres Paralelas, distribuito da Warner Bros. Italia, uscirà nelle sale italiane a partire dal 28 ottobre.
Data di uscita: 28 ottobre
Durata: 120 minuti
Distribuito da: Warner Bros. Italia
Genere: Drammatico
Regia: Pedro Almodóvar
Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
Fotografia: José Luis Alcaine
Musiche: Alberto Iglesias
Cast
Penélope Cruz
Milena Smit
Israel Elejalde
Aitana Sánchez-Gijón
Julieta Serrano
Rossy de Palma