Se i videogame vengono considerati come una nuova forma di arte digitale lo si deve tanto al duro lavoro dei programmatori quanto alle idee dei loro direttori artistici. Autori come Hideo Kojima e Neil Druckmann sono merce rara in un settore che ha perso inventiva nel corso degli anni, soffocato dalla necessità di soddisfare i gusti e le tendenze di un mercato sempre più mainstream. Non è il caso di Yoko Taro, personaggio fuori dalle righe, unanimemente considerato come uno dei registi videoludici più visionari e anticonformisti, capace di accrescere la sua fama con il sorprendente NieR: Automata. Un titolo che seppur dotato di un comparto tecnico piuttosto arretrato rispetto alle produzioni della precedente generazione videoludica, ha saputo conquistare il cuore di milioni di giocatori, con una storia e un gameplay in grado di renderlo un’esperienza unica.
NieR Replicant nasce 11 anni fa come spin-off della serie Drakengard e viene proposto unicamente sul mercato giapponese, vista l’erronea convinzione che il prodotto non potesse funzionare al di fuori di esso. L’inaspettato successo del suo seguito oltre le terre del Sol Levante, ha convinto il suo ideatore e Square Enix a riproporre il titolo in una versione rinnovata (contraddistinta dalla misteriosa serie numerica 1.22474487139) disponibile da qualche giorno su PlayStation 4 e 5, Xbox One e Xbox Series X/S e PC. Avrà saputo conquistarci come il suo predecessore? Vi basterà continuare nella lettura per scoprirlo.
Medioevo Futuro
Prima di accennarvi la trama di NieR Replicant è necessaria una piccola precisazione: la storia del gioco è ambientata in un mondo completamente diverso e per certi versi estraneo a quello di Automata. Quindi non aspettatevi un prequel delle avventure degli androidi 2B e 9S, ma un racconto inedito che non mancherà di sorprendervi e appassionarvi. Yoko Taro ha inoltre deciso di cambiare il protagonista dell’avventura originale (nella quale l’eroe di turno era un uomo di mezza età e sua figlia) con un ragazzo impegnato nella ricerca di una cura per la misteriosa malattia (Necrografia) di sua sorella Yonah. Senza abbandonarci a sgraditi spoiler ci limitiamo ad anticiparvi che il percorso narrativo è incentrato su due libri magici: il “Grimoire Weiss“, tomo parlante che funge da fondamentale supporto all’eroe, e il “Grimoire Noir“, antitesi del nostro accompagnatore e creatore del virus che ha devastato l’universo del gioco. Per salvare la vita della nostra consanguinea dovremo recuperare i “versi sigillati”, formule magiche che ci condurranno fino al confronto con il tomo oscuro.
I due protagonisti compaiono subito nel tutorial del titolo, inscenato in un’ambientazione post apocalittica (che ricorda molto quella di NieR: Automata), devastata da una misteriosa catastrofe e dalla presenza di aggressivi nemici (le Ombre). Una volta terminata questa fase ci ritroveremo proiettati in un futuro distante ben 1412 anni, nel quale l’umanità è regredita ad una sorta di medioevo che fungerà da sfondo ad una narrazione focalizzata sui medesimi attori, alle prese con lo stesso problema da risolvere. La sceneggiatura è un manifesto dello stile del suo autore, tra passaggi epici, drammatici e spesso volutamente criptici in grado di disorientare lo spettatore senza mai trascendere nella banalità. Durante le circa 30 ore necessarie a completare la prima run (che vi fornirà una versione solo parziale del finale), siamo rimasti intrappolati in una fiaba capace di conquistarci dal prologo fino ai titoli di coda, assopiti da un ritmo cadenzato che lascia progressivamente posto ad un vortice di emozioni impossibili da dimenticare. Pur senza eguagliare la geniale struttura narrativa del capitolo successivo, NieR Replicant saprà conquistarvi e appassionarvi con la poeticità delle sue immagini, cullandovi con lo splendido accompagnamento sonoro del maestro Keiichi Okabe.
La guerra delle Ombre
NieR Replicant presenta un gameplay molto simile a quello del suo seguito, basato su un open world piuttosto limitato e su un hack’n slash dotato di elementi ruolistici. Il feeling con il combat system risulta praticamente immediato grazie al continuo alternarsi tra attacchi corpo a corpo, schivate e potenti magie. Ancora una volta il risultato è più che soddisfacente, foriero di sequenze incalzanti e spettacolari, esaltate dalle numerose boss fight che metteranno alla prova sia i riflessi che il cervello del giocatore.
Le principali novità del titolo sono costituite da una trascurabile fase da “farming simulator”, grazie alla quale potremo coltivare alcuni consumabili e dalla composizione delle “parole magiche”. La prima è apparsa alquanto superflua, visto che la stragrande maggioranza dei fiori, delle verdure e degli ortaggi che otterremo dal nostro orto casalingo rivestono un ruolo alquanto marginale. La seconda invece fornisce una variante interessante alle meccaniche del gioco, grazie alla possibilità di aggiungere delle abilità passive sia alle armi che alle magie equipaggiate. In pratica avanzando nell’avventura otterremo dei versi che potranno essere liberamente abbinati a ciascun comando (schivata compresa) e che ci aiuteranno ad adattare ogni singolo aspetto del protagonista al nostro stile di gioco. Quest’ultima funzionalità è dotata di centinaia di combinazioni diverse che vi permetteranno di equilibrare le doti del vostro alter ego tra forza fisica e magia, oppure di potenziarne sensibilmente una a discapito dell’altra. Qualora abbiate poco tempo da dedicare a questa sezione, un utile comando del menù sceglierà al posto vostro le migliori formule da equipaggiare, in modo da lasciarvi completamente liberi di esplorare il mondo di gioco e di combattere le ombre che l’hanno invaso.
Ancora una volta la telecamera che seguirà l’azione, cambierà di frequente la prospettiva delle inquadrature, trasformando l’action RPG in terza persona in uno sparatutto dall’alto oppure in un platform bidimensionale. Nonostante passerete la maggior parte del tempo ad affettare gli avversari, resterete spesso stupiti dall’incredibile varietà delle situazioni proposte nelle quali non mancheranno appassionanti inseguimenti e enigmi da risolvere. Purtroppo il discorso non può essere esteso alle quest secondarie, macchiate da un’eccessiva ripetitività non esente da una repentina monotonia. Escluse alcune boss fight segrete che potrete raggiungere solo accettando specifiche missioni dagli NPC, la maggior parte delle volte vi troverete a far da corrieri di determinati oggetti o semplicemente a raccogliere quantità di elementi da consegnare al committente. Un noioso difetto comune a molti titoli appartenenti alla categoria, purtroppo necessario all’ottenimento di preziose risorse e al potenziamento automatico del personaggio. Infatti nell’opera di Toylogic non avrete né punti da investire in un albero delle abilità né la possibilità di modificare le caratteristiche del protagonista, limitati dalle preferenze legate all’utilizzo delle armi e delle magie. Una scelta che potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere, ma che non inficia la profondità del sistema di gioco e la notevole diversificazione delle offensive disponibili.
I nemici vi daranno filo da torcere fino alla metà dell’avventura, a seguito della quale risulteranno inadeguati al progressivo potenziamento dell’eroe. Un aspetto che ridurrà sensibilmente la difficoltà complessiva dell’esperienza e che può essere eluso selezionando il massimo grado della sfida nel menù iniziale. È evidente che l’obiettivo principale del prodotto è quello di raccontare una storia senza porre particolari ostacoli al giocatore nel corso del suo svolgimento. Avremmo gradito sicuramente una curva di difficoltà maggiormente bilanciata, ma nello stesso tempo è impossibile resistere all’ondata di eventi che investe lo spettatore, carica di puro divertimento e di idee originali.
Una Fiaba Old Gen
Nonostante il lavoro di “restauro” svolto dagli sviluppatori sia notevole, NieR Replicant mostra il fianco ad un comparto tecnico gravato dal peso degli anni. L’incredibile game design continua a lasciare a bocca aperta, con splendidi paesaggi e scorci mozzafiato capaci di trasportate il giocatore in un sogno ad occhi aperti. Purtroppo avvicinando lo sguardo alla composizione degli scenari e agli elementi che lo compongono, emergono dei difetti grossolani. Molte texture sono state lasciate in bassa risoluzione, gli NPC sono tutti praticamente uguali tra loro, peggiorati da animazioni che sfiorano il ridicolo. Il contrasto tra le fluide movenze del protagonista (e quelle dei suoi nemici), diventa ancora più evidente nell’accostamento con le ambientazioni, spesso palesemente trascurate. L’uso sapiente delle fonti di luce non basta a chiudere un occhio su una composizione degli effetti a stento sufficiente, dove l’acqua e il fuoco vi riporteranno alla memoria le limitazioni degli hardware di una decina di anni fa. La soluzione migliore sarebbe stata quella di optare per un vero remake in chiave moderna del gioco che avrebbe richiesto un periodo più lungo di programmazione e maggiori risorse da investire. Una scelta che avrebbe sensibilmente migliorato la gradevole resa visiva dell’opera, donandogli l’aspetto qualitativo che merita.
Discorso diametralmente opposto per quanto riguarda il comparto sonoro dotato di una tracklist straordinaria. Le musiche impreziosiscono qualsiasi immagine mostrata sullo schermo, accompagnando l’azione con variazioni di ritmo sempre precise e pertinenti. Gli splendidi cori esaltano l’epicità delle sequenze più spettacolari, così come la cupa malinconia delle canzoni provvede a dare il giusto pathos a quelle più drammatiche. NieR Replicant offre un’esperienza auditiva semplicemente sublime capace da sola di valere l’intero prezzo del biglietto. Nota di merito anche all’interpretazione dei doppiatori e all’ottima traduzione presente nei sottotitoli in italiano.
Un Viaggio Fantastico
Il capostipite della saga firmata da Yaro Taro conserva il larga parte tutta la magia del suo successore. NieR Replicant costituisce un’esperienza praticamente imperdibile per tutti quelli che sono rimasti stregati da Automata, di cui anticipa l’appassionante gameplay e l’irresistibile combinazione tra musica e immagini. Peccato che il titolo appaia tecnicamente inadeguato rispetto alle produzioni moderne, un difetto notevole che ne rovina inevitabilmente la valutazione complessiva. Quello che resta è un’incredibile lettera d’amore, dedicata a chiunque sia alla ricerca di emozioni forti e di una componente artistica nel media videoludico. Se appartenete a questa categoria NieR Replicant Ver.1.22474487139 vi conquisterà aldilà delle sue imperfezioni, trascinandovi in un mondo che faticherete a dimenticare.
Versione provata: Xbox Series X