Se anche a voi è piaciuto essere terrorizzati da Mr. X nel remake di Resident Evil 2 l’anno scorso e state cercando un’altra esperienza da brivido, allora siete fortunati. Capcom ha deciso di riportare in versione moderna Resident Evil 3 prendendo le idee che hanno funzionato bene nel gioco dell’anno scorso e applicandole al capitolo successivo della saga.
Ecco quindi cinque motivi per cui non vediamo l’ora di farci terrorizzare di nuovo con il remake di Resident Evil 3 in uscita il prossimo 3 aprile.
Il comparto tecnico aggiornato è eccezionale
Poiché Resident Evil 3 è stato completamente rifatto per le console moderne, sarà sicuramente uno spettacolo (terrificante) per gli occhi. Tuttavia, Capcom ha anche colto l’occasione per rivisitare tutto, dai modelli dei personaggi al level design degli ambienti di gioco. Gli sviluppatori hanno donato a Jill e Carlos un look decisamente più realistico e maturo. Anche Raccoon City è stata ristrutturata ed è ora una metropoli tentacolare. Non solo i fan vedranno nuove aree che non erano presenti nel gioco originale, ma le vecchie zone hanno subito un restyling grafico di altissimo livello. Le strade brillano dopo la pioggia della sera e le vetrine dei negozi riflettono le insegne stradali al neon vicine rendendo il nostro girovagare ancora più piacevole, per quanto possa esserlo in una città piena di zombie.
Non è un semplice remake
Se avete giocato a entrambe le versioni di Resident Evil 2, probabilmente saprete cosa aspettarvi dai remake in salsa Capcom. Questa versione di Resident Evil 3 è più di una semplice revisione visiva. In effetti, Capcom ha iniziato a usare la parola “reinventare” per descrivere il suo approccio a questi remake. La base dell’intero gioco è stata rifatta da zero. Resident Evil 3 del 1999 era un po’ troppo lineare rispetto ai precedenti capitoli della serie, ma questo remake punta ad estendere i livelli dell’originale, offrendo ai giocatori molte ragioni per esplorare e scoprire lentamente nuovi posti seguendo la tradizionale meccanica dei Resident Evil. Un altro buon esempio di come verrà aggiornato il gioco sono i puzzle di RE 3, che sono completamente nuovi. Capcom sembrerebbe aver reso gli enigmi più vari e diversificati, rendendoli un bell’intramezzo tra una sparatoria ed una corsa al cardiopalma.
La schivata
Capcom ha definito Resident Evil 3 un gioco più incentrato sull’azione, ma questa è ancora un’esperienza survival horror che vi costringerà a gestire attentamente le vostre scorte di risorse. Per fortuna, Jill ha un nuovo asso nella manica che potrebbe rendere un po’ più facile la vostra battaglia contro i non morti. Invece di usare armi e sprecare utili proiettili per prevenire i morsi degli zombie, Jill può schivare l’attacco all’ultimo istante. Se si preme il relativo pulsante al momento giusto, Jill può evitare l’attacco e poi rallentare il tempo, permettendole di sferrare rapidamente alcuni colpi contro il suo aggressore.
Il Nemesis è terrificante
Il signor X è stato uno dei motivi del successo in Resident Evil 2, ma Resident Evil 3 ha un nuovo micidiale nemico e il suo nome è Nemesis. Proprio come Mr. X, Nemesis inseguirà incessantemente Jill durante il gioco passando da una zona all’altra dei livelli. Tuttavia, a differenza del precedente tyrant, Nemesis è più veloce, può saltare di fronte a Jill per bloccare il suo percorso o persino usare tentacoli per farla inciampare. Nell’avanzare dell’avventura, inoltre, Nemesis diventerà ancora più aggressivo con una serie di armi che porteranno ad alcuni epici scontri. La musica che Capcom usa ogni volta che Nemesis entra in gioco aumenta a dismisura la tensione nel giocatore, quindi non consiglio questo titolo a chi ha un cuore debole.
Sarà presente una modalità multiplayer
Il franchise di Resident Evil si è dilettato con il caos multiplayer in diverse occasione, ma senza ottenere mai dei risultati davvero soddisfacenti. Project: Resistance potrebbe finalmente interrompere questa tendenza. Questa modalità asincrona 4v1 incarica un gruppo di sopravvissuti di sfuggire alle macchinazioni sadiche di un esperimento dell’Umbrella Corporation. Ogni partita è suddivisa in tre fasi in cui quattro sopravvissuti lavorano insieme per completare una varietà di “sfide”, e ogni eroe ha le proprie abilità uniche. Probabilmente non avrebbe avuto la forza di reggersi sulle sue gambe in solitudine, ma Resident Evil: Resistance è comunque una gradita aggiunta che speriamo ci possa divertire per diverse ore dopo aver completato la storia del gioco base.
C’è molto altro da dire su Resident Evil 3, ma se non state fremendo per questo survival horror dopo tutte questi motivi non sappiamo proprio come farvi cambiare idea. Immagino che potreste iniziare leggendo la nostra recensione di Resident Evil 2, oppure leggendo le varie notizie che abbiamo scritto sul remake di Capcom.