“Sii grato per ciò che hai: finirai per avere di più!” Tenete bene a mente questa citazione di Oprah Winfey perché cade proprio a fagiolo per questo periodo e… per il film di cui stiamo per parlarvi!
Fine novembre è il periodo del Giorno del Ringraziamento e, soprattutto per il popolo statunitense e canadese, la festività è davvero sentita. Quale scusa migliore quindi per buttarci dentro un po’ di sano cinema commerciale?
Questo è ciò che ha tenuto a mente Eli Roth, noto per la direzione di film horror dall’alto contenuto splatter quali “Hostel” e “The Green Inferno”, che ritorna a dirigere sul grande schermo “Thanksgiving”, horror-slasher presente nei cinema di tutto il Paese da pochissimi giorni.
Sarà il film perfetto per rendere più “speziate” le vostre serate autunnali al cinema? Starà a voi scoprirlo, noi nel frattempo vi diamo un breve assaggio senza spoiler sulla trama e su alcuni spunti di riflessione.
Trama in breve ( senza spoiler)
A Plymouth, una cittadina del Massachussetts, è il giorno del Ringraziamento e quello che dovrebbe essere un ordinario Black Friday si trasforma in una folle e grottesca corsa all’ultimo gadget a prezzo scontato. Il “prezzo” che alcuni pagheranno sarà però la morte, causata dalla folle isteria di massa delle persone che prendono di assalto il centro commerciale.
Dopo un anno esatto la vita in città è tornata alla normalità ma non per tutti. Uno strano Killer mascherato da pellegrino (John Carver) arriva in città a seminare il terrore e a regolare i conti sul massacro avvenuto nell’anno precedente.
Cosa aspettarsi
Partendo dal presupposto che nessun tacchino è stato maltrattato per la stesura di questo film (e ci sembrava doveroso dirvelo), vi diciamo subito che il film è in realtà ispirato al fake-trailer dello stesso regista, “Thanksgiving”, presente nel film Grindhouse del 2007 diretto da Tarantino e da lui stesso prodotto. Il film è un horror-slasher di natura commerciale, il cui obiettivo è senza ombra di dubbio quello di intrattenere e, perché no, sotto certi punti di vista anche per farci riflettere.
L’horror classico “vecchia scuola”
Un elemento che rende il film gradevole è il fatto di voler volutamente riprendere alcuni elementi classici dei più noti film horror cult degli anni 70/80 quali Halloween, San Valentino di Sangue e Non aprite quella porta; serial killer mascherato che va all’inseguimento della sua prossima vittima con machete o motosega, scream-queen e adolescenti come protagonisti.
Non vedrete però tanti riferimenti nostalgici da quel punto di vista, bensì vi troverete davanti a un horror classico ma che vuol dare comunque delle tinte più moderne, focalizzato sugli adolescenti di oggi e sulle dirette Tik Tok,
Uno degli elementi tecnici più interessanti è sicuramente quello degli effetti speciali (attenzione non digitali in computer grafica) bensì trucco e componenti scenografiche. In breve, pochissimo green screen e tanto lavoro per quanto riguarda trucco e scenografie!
Consumismo estremo e isteria di massa
Senza dirvi nulla che possa rovinarvi l’effetto sorpresa, vi lasciamo due spunti di riflessione su cui il film punta; il consumismo estremo e l’iperconnessione. E lo fa in entrambi i modi in modo dissacrante, originale, con una sottile ironia grottesca. Per riprendere la citazione di Oprah, il giorno del Ringraziamento dovrebbe essere quello in cui le persone mostrano gratitudine e altruismo le une verso le altre.
E invece no, il consumismo sfrenato e la volontà di avere sempre tutto e subito ci porta a volte a passare letteralmente sopra gli altri, infischiandocene del benessere altrui. Che la società statunitense sia quella più consumista al mondo è un dato di fatto, su questo non ci piove ed Eli sembra aver fatto centro su questo punto.
Altro spunto di riflessione, con un occhio di riguardo verso gli adolescenti, è l’iperconnessione e il mettere in pubblico ogni singolo momento della nostra esistenza. Video acchiappa-like che tengono i giovani incollati agli schermi, noncuranti a volte delle conseguenze che le nostre azioni hanno sugli altri. Il guaio viene quando è il killer a voler mostrare i suoi artefatti!
Il rovescio della medaglia
Ma se da un lato c’è la volontà di mostrare un horror-revival nel suo classicismo a cui siamo più affezionati, la pellicola ha anche il difetto di avere una stesura fin troppo semplice e fin troppo prevedibile. Secondo il nostro punto di vista, se vi impegnate nella visione riuscirete a scovare il killer ancora prima del finale. Garantito!
…a cena conclusa!
In conclusione, il tema di questo ultimo paragrafo è sia un suggerimento sia un tirare le somme di questo film. Il suggerimento è quello di non guardarlo mentre mangiate (ci ringrazierete dopo, fidatevi!). E, se dobbiamo tirar le somme, vi diciamo che nella sua semplicità Thanksgiving riuscirà comunque nel suo intento di intrattenervi.
Felice Ringraziamento a tutti e… non lasciate avanzi!