Il 3 contro 3 piace sempre e comunque
La saga di The King of Fighters è iniziata nell’ormai lontano 1994, ed ha raggiunto il successo sia in sala giochi che sul mitico Neo Geo grazie ad una formula piuttosto innovativa per l’epoca. Fino ad allora, infatti, i picchiaduro ad incontri avevano la classica formula 1 contro 1 senza se e senza ma. Dopo il successo di titoli come Fatal Fury ed Art of Fighting, SNK ebbe un’intuizione geniale: creare un titolo dal roster numeroso, buttando nella mischia i migliori combattenti di questi ed altri titoli, permettendo di scegliere ben 3 personaggi ed affrontarne altrettanti in ogni stage del gioco. Se nel primo KoF ’94 era possibile scegliere soltanto uno dei team fissi disponibili, dall’edizione ’95 questo limite è stato rimosso e ci è sempre stato possibile scegliere combattenti appartenenti anche a team diversi. Questa prima, vera novità, permise di giocare addirittura in tre – ciascuno scegliendo il suo personaggio preferito – e di scegliere in che ordine scendere in campo, dopo aver visto e ragionato sull’ordine in cui scendevano in campo i membri del team avversario.
Il 3v3 divenne così la modalità vincente della saga che, assieme al sempre maggior numero di personaggi aggiunti ad ogni capitolo, ha tenuto alto l’hype dei fan permettendosi di sfornare un capitolo all’anno fino a circa metà degli anni 2000, per poi vedere un certo calo d’interesse e riproporre nuovi capitoli saltuariamente. Ma nonostante questo, alcuni dei capitoli più iconici di King of Fighters sono stati riproposti in nuove edizioni – oltre ad interessanti edizioni fisiche ancora oggi reperibili presso alcuni retailers – spesso migliorandone alcuni contenuti ed aggiungendone altri per non far suonare il campanello d’allarme della solita minestra riscaldata. Scelta che in qualche modo ha sempre ripagato, con una buona risposta dei fan più accaniti, soprattutto in Giappone e nel continente asiatico in generale. Mettiamo mano a questo The King of Fighters 2002 Unlimited Match (da qui KoF2002UM), nuova edizione dell’omonimo capitolo, che si presenta con alcune novità interessanti. Alla fine della recensione, però, parleremo del problema vero e proprio: vale la pena comprare un KoF vecchio di tanti anni? Scopriamolo insieme.
Tanti personaggi e modalità
Questa nuova edizione di KoF si presenta col roster più grande di sempre di tutta la saga, con ben 66 personaggi. Alcuni di questi sono in realtà versioni diverse dello stesso personaggio, selezionabili tenendo premuto Options prima di sceglierli, oppure in versioni opposte di personalità come, ad esempio, quella malvagia di Kyo Kusanagi. Tra questi c’è un personaggio del tutto inedito di nome Nameless – letteralmente tradotto “Senza nome” – che è la ciliegina sulla torta delle novità. Un altro aspetto di cui tener conto è la rivisitazione degli stessi personaggi per quanto riguarda i momenti extra-ring, come scene d’intermezzo e di vittoria, che migliorano o cambiano del tutto anche se, in fin dei conti, non riguardano minimamente il gameplay vero e proprio. A queste piccole novità grafiche si aggiunge una soundtrack completamente riarrangiata per l’occasione. Altra novità riguarda le mosse dei personaggi, alcune delle quali sono tornate dopo l’assenza dai capitoli precedenti, mentre altre sono state aggiunge oppure riviste in parte.
Le mosse più potenti prendono il nome di Max e Max2. La prima è disponibile quando carichiamo la barra energetica al massimo, usando la giusta sequenza di tasti da premere che, come da tradizione di tanti picchiaduro, spesso è una combinazione di uno o più archi o mezzi archi con le freccie direzionali, in senso orario o antiorario, stile Hadoken di Ryu in Street Fighter. La Max2 è realizzabile in modo simile, ma dobbiamo premere L1 per caricarci ed eseguirla entro la scadenza di un tempo limite visibile tramite barra che svuota pian piano, dandoci circa una quindicina di secondi per eseguirla. È consigliabile provarle e riprovarle col Practice Mode poichè in un match, non riuscendo ad eseguirne la sequenza richiesta, dovremo prima ricaricare la barra energetica di più livelli prima di poterci riprovare.
Veniamo alle modalità disponibili, vero punto di forza di questa edizione assieme ai tanti personaggi disponibili. Il menù iniziale è molto semplice ed intuitivo, con una schermata fissa in cui leggiamo tutte le modalità possibili. Le prime due righe suddividono in modo ordinato la modalità 3v3 da quella 1v1. Col Team Play scegliamo tre personaggi ed affrontiamo la campagna offline del gioco. 2P VS ci permette un 3v3 per sfidare un amico, mentre con CPU VS assistiamo ad un match interamente gestito dall’IA del gioco. Stesso discorso per le modalità Single Play, con l’unica differenza di avere match 1v1. Più sotto arrivano due modalità più interessanti. Endless ci permette di scegliere un personaggio e sconfiggerne quanti più avversari possiamo, una sorta di survival mode. Challenge ci offre una serie di specifici obiettivi da raggiungere in un match, ad esempio eseguire con successo una mossa un certo numero di volte entro il tempo limite. Tali sfide non sono sempre facili da completare, ma possono considerarsi una specie di training avanzato oltre alla già presente modalità Practice.
Infine la modalità Online, con la quale creare un match e customizzarlo – con o senza ranking online – in attesa di ospitare un avversario, oppure di trovarlo rapidamente tra quelli disponibili. Grazie all’interessante aggiunta del Rollback Netcode, i lag online sono stati ridotti notevolmente, permettendo un’esperienza di gioco all’altezza. Altra feature interessante è quella di poter rivedere uno degli ultimi 10 match disputati online, per imparare dai propri errori ed evitarli nelle partite successive. La vera sfida arriverà quando, tra un match e l’altro, irromperà uno tra i boss più forti del gioco, sfidando ad armi pari tutti e tre i nostri eroi. Quando avremo perso qualche incontro – e fidatevi che succederà – potremo fare ricorso ad uno degli aiuti offerti da un’apposita schermata, ad esempio riprovare con l’energia vitale dell’avversario ridotta ad un terzo fin dall’inizio. Si tratta di aiuti che vengono incontro soprattutto a chi si avvicina alla saga per la prima volta, mentre i veterano di KoF sentiranno la vera sfida soltanto quando avranno battuto questi boss senza nessun aiuto.
LA domanda
Quando arrivano giochi come questo, la domanda che ci scatta è una sola: vale la pena giocare all’ennesima nuova edizione – per quanto fatta bene – di un titolo uscito tanti anni fa? Non c’è una risposta positiva o negativa in senso assoluto, bisogna analizzare i vari aspetti. Per prima cosa, ognuno di noi sa di essere o meno un grande fan di picchiaduro ad incontri e, nel primo caso, sa anche che rigiocherebbe volentieri ad un titolo che, piccole innovazioni a parte, offre sempre lo stesso gameplay visto e rivisto. Bisogna dare il giusto peso alla quantità di personaggi – che, come detto, arrivano ad essere 66 – nonchè alle nuove modalità offerte, Endless e Challenge su tutte. A queste si aggiunge il piacere di giocarci in compagnia di uno o due persone, sfidandosi in un 3v3 o affrontando la campagna principale ciascuno col proprio personaggio preferito.
Resta l’amaro in bocca vedendo che, in fin dei conti, il gameplay è quello di un tempo. Attenzione: questo non è necessariamente un difetto, anzi i fan storici continueranno sempre ad esserne felici. Stiamo solo dicendo che non ci sono innovazioni davvero evidenti nel gameplay, il che non è una critica. Le vere migliorie però, secondo chi scrive, non possono limitarsi a migliorare le cutscenes o le esultanze di vittoria. Piuttosto gli sviluppatori potrebbero dare una svolta definitiva sul lato grafico, migliorando personaggi e pubblico sullo sfondo perchè, nonostante si tratti di una riproposizione di un vecchio KoF, nessuno toglie che lo si possa migliorare graficamente. Oltre al fatto di avere sempre e comunque una schermata 4:3 tipica dei cabinati e delle vecchie tv, mentre si potrebbe lavorare per sfruttare appieno una tv di grandi dimensioni in tutti i pollici che offre, offrendo un’edizione davvero innovativa dal punto di vista grafico. Il fatto che negli ultimi anni sia uscito il quattordicesimo capitolo tecnicamente al passo con i tempi, e che stia arrivando il quindicesimo, non giustifica l’assenza di un vero rinnovamento tecnico per un’edizione ormai molto datata. E benchè non riguardi il gameplay in sè, ci vorrebbe un menù che spiegasse i fatti salienti dei capitoli precedenti, specie quelli che riguardano le saghe Orochi e NESTS, in modo da aggiornare i neofiti della saga nonchè quelli che non abbiano provato tutti i capitoli precedenti – e non sono certo pochi.
Mettendo insieme il tutto, quindi, ognuno di noi potrà valutare se valga la pena comprare questo The King of Fighters 2002 Unlimited Match, o tenersi da parte i soldi per qualche altro picchiaduro – o qualsiasi altro genere che piaccia – ma che sappia davvero di nuovo.