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The King’s Man: Le Origini – Recensione del prequel della saga di Matthew Vaughn

a cura di Riccardo Ferrari 15 Dicembre 2021
a cura di Riccardo Ferrari 15 Dicembre 2021
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Di tutti i principali film rimandati a causa dell’arrivo della pandemia, sembra che The King’s Man: Le Origini sia passato sotto il radar nonostante non sia stato meno colpito di No Time to Die.

Come l’ultimo film di James Bond di Daniel Craig, l’uscita del prequel di Kingsman era originariamente prevista  nel novembre 2019. Una serie interminabili di rinvii ha spostato la data di uscita prima a febbraio 2020 poi a settembre 2020, dopodiché poi da febbraio 2021 ad agosto 2021, prima che si stabilisse definitivamente al 5 gennaio 2022 in Italia.

Si tratta di un un momento cinematografico scoraggiante, in cui al cinema ci saranno il sorprendente Spider-Man: No Way Home e The Matrix Resurrections. The King’s Man: Le Origini uscirà comunque a distanza di pochi giorni di questi grandi blockbuster cinematografici quindi c’è sicuramente la preoccupazione che possa perdersi contro una concorrenza così seria.

E sarebbe un peccato se così fosse. Dopo il non memorabilissimo Kingsman: The Golden Circle, Matthew Vaughn ha realizzato un buon blockbuster britannico vecchio stile che, sebbene non impeccabile, offre brividi da spy-story e grandi sorprese.

Tornando indietro nel tempo (o in avanti se pensiamo a quando è ambientato questo prequel) in Kingsman: The Secret Service, Harry Hart (Colin Firth) ha raccontato a Eggsy (Taron Egerton) come si è formato il gruppo dei Kingsman dopo la prima guerra mondiale. Un gruppo dell’élite britannica che ha perso moltissime persone nel primo conflitto globale e che quindi ha deciso di formare un servizio di intelligence privato slegato dagli stati, con l’obiettivo di proteggere il mondo.

The King’s Man racconta questa storia attraverso gli occhi di Orlando Oxford (Ralph Fiennes) che ha lasciato il servizio militare attivo per unirsi alla Croce Rossa. Dopo la morte di sua moglie durante la guerra boera, si è impegnato a proteggere suo figlio Conrad (Harris Dickinson) dal mondo e persino dall’entrata in guerra come volontario.

Tuttavia, nel 1914, Oxford si ritrova riluttante a tornare ad imbracciare le armi quando un gruppo di tiranni, tra cui Grigori Rasputin (Rhys Ifans), è responsabile dell’inizio di una guerra che spazzerà via milioni di persone.

Con un misterioso leader noto solo come il Pastore, il malvagio gruppo mette i cugini Re Giorgio, il Kaiser Guglielmo e lo zar Nicola (tutti interpretati da Tom Hollander) l’uno contro l’altro per scatenare una battaglia globale. Mentre il Duca di Oxford affronta una corsa contro il tempo, riuscirà a fermare i cattivi in ​​tempo per prevenire una catastrofe mondiale?

La forza di The King’s Man: Le Origini è nel modo in cui Vaughn – che ha anche scritto il film con Karl Gajdusek – intreccia la storia della vita reale nella narrazione. In questa versione rielaborata della storia, i primi agenti di Kingsman erano presenti a eventi come l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando.

Se non avete familiarità con le origini della prima guerra mondiale, ci sono aspetti che sembrano così stravaganti che deve essere un’invenzione per il film. Tuttavia, Vaughn è attento a rimanere fedele alla storia e aggiunge la nascita dei Kingsman nella sottotrama di questa malvagia cabala di cattivi (anch’essi rivisti in maniera fantasiosa) che complottano per distruggere il mondo. L’approccio aggiunge un elemento unico e più intelligente al film di quanto vi sareste necessariamente aspettati.

A volte, però, sembra che Vaughn volesse fare un film di guerra e ci inserisce l’elemento Kingsman, piuttosto che il contrario. Significa che alla fine imparerete di più sulla prima guerra mondiale di quanto non capirete davvero sugli inizi dell’organizzazione Kingsman, che non è proprio il punto di una storia delle origini.

C’è anche un freno a gran parte di The King’s Man: Le origini, potenzialmente a causa della connessione a un periodo oscuro della storia. Laddove in precedenza la serie “ha trattato la violenza come una sciocchezza”, il prequel ha un tono più cupo e c’è un livello emotivo che mancava agli altri film.

Non è necessariamente quello che vi aspettereste da una serie che in precedenza ha visto Elton John combattere cani robotici, ma è un cambiamento positivo. Anche se la storia si snoda spesso per adattare la storia della vita reale alla serie Kingsman, non si può accusare Vaughn di rifare le stesse cose che ha fatto nei primi due capitoli.

Ci sono ancora i tocchi del marchio Kingsman che si possono trovare altrove, come le riprese ipercinetiche durante le scene di combattimento. Dal momento che non sono abusate in questo prequel, hanno un impatto maggiore come ad esempio durante una sequenza selvaggia ambientata in Russia in cui Oxford, Conrad e Shola (Djimon Hounsou) affrontano Rasputin.

Per coloro che pensavano che gli altri film di Kingsman fossero eccessivi, qui c’è relativamente poca iperviolenza. Viene alla ribalta nel climax, inclusa una ridicola decapitazione, ma come con la storia, Vaughn è più sobrio e più contenuto. Aggiunge alla sensazione che il prequel sia un classico blockbuster di spionaggio vecchia scuola, piuttosto che una commedia d’azione sfacciata.

La classe traspare nel variegato cast che sfrutta al meglio i personaggi, con Ralph Fiennes e Gemma Arterton sicuramente tra i migliori del film. Harris Dickinson sicuramente riesce a fare un buon lavoro nel rappresentare il figlio del Duca di Oxford, un giovane intraprendente che vuole servire il suo paese.

Fortunatamente però, il Duca di Oxford di Fiennes è il personaggio centrale in questa storia e ha il maggior sviluppo durante il dipanarsi della trama, portando il peso emotivo del film. Una menzione d’onore va fatta a Rhys Ifans che è riuscito ad interpretare in maniera stravagante e divertente Rasputin, mentre Tom Hollander è eccellente nei panni dei tre cugini al centro del conflitto.

The King’s Man: Le Origini potrebbe non essere del tutto ciò che i fan di Kingsman si aspettano, ma Vaughn riesce comunque a trovare un giusto bilanciamento tra l’impostazione ed il torno dei primi due film con quello delle pellicole di spionaggio. Il prequel non fa davvero molta luce sull’organizzazione segreta di spionaggio, ma sicuramente si tratta di un film che sa intrattenere e che dovreste gustarvi in una sala cinematografica.

Data di uscita: 05 gennaio 2022
Genere: Azione, Avventura, Commedia
Anno: 2021
Regia: Matthew Vaughn
Attori: Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, Djimon Hounsou, Charles Dance, Stanley Tucci, Alexandra Maria Lara, Ross Anderson, Neil Jackson, Alison Steadman, Branka Katic, Robert Aramayo, Joel Basman
Paese: Gran Bretagna, USA, Repubblica Ceca
Durata:131 min
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Sceneggiatura: Jane Goldman, Matthew Vaughn
Fotografia: Ben Davis
Montaggio: Jon Harris
Produzione: Marv Films, Twentieth Century Fox
The King's Man: Le Origini - Recensione del prequel della saga di Matthew Vaughn

The King's Man: Le Origini - Recensione del prequel della saga di Matthew Vaughn

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  • Voto Finale
    7
7.0
Riccardo Ferrari

Sono nato con un joypad della prima PlayStation in mano e sono cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ho mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema e le serie tv.

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