Tiny Football
Siamo ormai alle porte dei mondiali in Qatar, che purtroppo non vedrà gli Azzurri protagonisti in campo. Ma la passione per il Calcio non muore mai così, tra i noti eFootball e FIFA che si fanno guerra a due ormai da tanti anni, ecco uscire dal nulla uno di quei titoli calcistici che puntano molto sull’effetto nostalgia. Con Tiny Football, MicroProse riprende il gameplay del grande Sensible Soccer – che, ancora oggi, viene costantemente aggiornato in maniera non ufficiale dalla community – e ancor prima da grandi titoli arcade come Kick Off e Tehkan World Cup. Resta da capire se Tiny Football possa emergere come nuovo revival dei già citati titoli calcistici passati alla storia, impresa non certo facile.
Modalità e squadre disponibili
Tiny Football offre inizialmente la possibilità di scegliere la lingua, tra cui è presente l’Italiano. Come da tradizione del già citato Sensible Soccer, sono disponibili diverse modalità. Prima di iniziare, però, vediamo rapidamente le opzioni di gioco, tutte accessibili da una singola schermata. Possiamo impostare la lingua e la durata della partita, oltre a scegliere se avere la musica di sottofondo e gli effetti sonori. Ci sono poi gli effetti meteorologici, il fuorigioco e la forma fisica dei giocatori. E per essere più un Calcio arcade che simulativo, va bene così.
Per iniziare, possiamo disputare l’immancabile partita amichevole, scegliendo se disputare una partita intera o soltanto i rigori. Scegliamo poi una squadra da controllare e quella da affrontare come avversario. Come ai bei tempi, premendo una volta sul nome della squadra, essa si colora di blu ad indicare che è controllata da un giocatore, mentre premendo due volte la si assegna alla CPU. Tra i tornei troviamo un torneo ad eliminazione diretta, il campionato, la Coppa del Mondo e la Coppa Europa per Club. Per i primi due possiamo scegliere se usare squadre nazionali o di club; discorso diverso per le ultime due modalità, ciascuna dedicata soltanto ad una delle due categorie di squadre.
Quella che purtroppo delude è la modalità Stagione, in cui troviamo soltanto 16 squadre inglesi. Tra l’altro abbiamo anche riscontrato un errore nel link del menù poichè, premendo Indietro, non si torna al menù principale bensì al menù modalità del Torneo. Una svista non da poco, ma comunque trascurabile. Ciò che confonde è la presenza stessa di tale modalità, nonostante all’interno di Torneo ci sia già la modalità Campionato. Possiamo solo concludere che ci sia stata un po’ di confusione nella creazione delle modalità di gioco o, quantomeno, nei menù.
Alcune squadre riportano il nome reale, mentre altri nomi sono inventati per ovvi motivi di diritti. Scopriamo così che la Juventus è diventata Torino, l’Inter è Milan (blu), il PSG è Parigi, il Manchester City è Manchester (blu), il Chelsea è Londra (blu) e così via. Discorso diverso per i giocatori, i cui nomi sono tutti inventati benchè chiaramente ispirati a quelli reali di ogni squadra, e non per forza di questa stagione. A leggerli fanno anche sorridere, giusto per citarne alcuni delle squadre italiane che riconoscerete subito: Daybele, Hendenevac, du Lagt, Tenela, Respedera. Sì, li avete riconosciuti. Le squadre italiane presenti sono Juventus, Inter, Milan e Napoli.
Tutto pronto, si parte!
L’eredità da Sensible Soccer si vede pesantemente soprattutto quando le squadre scendono in campo. La visuale è la stessa, quella dall’alto – o meglio, al tempo ribattezzata “a volo di rondine” – e in basso non manca la barra orizzontale in cui scorre la telecronaca in versione testuale. Squadre in campo e palla al centro, abbiamo in sovraimpressione le formazioni di entrambe le squadre, con tanti nomi presi e rimodellati da giocatori veri.
La primissima sensazione è che il gameplay sia rimasto quello di un tempo. Palla al piede, le scelte possibili sono limitate. Possiamo correre e cercare di dribblare gli avversari, cosa molto difficile soprattutto contro l’IA che non tarderà a recuperare palla in contrasto o in scivolata. Premendo l’unico pulsante per calciare il pallone, a seconda della pressione esercitata, carichiamo una piccola barra che stabilisce la potenza e l’altezza con cui il pallone viene calciato nella direzione in cui guardiamo. Muovendo le frecce direzionali, così com’era possibile in passato, anche qui possiamo imprimere in tempo reale un certo effetto al pallone, utilissimo per battere il portiere avversario specie nei tiri fuori area.
Naturalmente gli avversari non stanno a guardare. Per difendere, solitamente i difensori corrono contro il nostro attaccante per recuperare palla e, nel caso, un intervento in scivolata che il più delle volte si rivela efficace. A volte, invece, tale intervento porta ad un fallo e al conseguente calcio di punizione, grazie al quale le probabilità di segnare – sempre con la giusta potenza ed effetto – diventano piuttosto alte.
A differenza del passato, quindi, c’è un unico pulsante per fare tutto: tiri, cross, passaggi, portarsi avanti il pallone. Per quanto possa essere studiato per semplificare i comandi, l’utilizzo di un solo tasto rende difficile impostare un’azione piuttosto complessa con passaggi corti rasoterra, cambi di gioco da una fascia all’altra, cross in area e tutto il resto. Si finisce spesso per cercare di imprimere la giusta potenza al pallone, finendo invece per calciare troppo debolmente oppure, il più delle volte, per sparare il pallone in tribuna da pochi passi. In questo ci mancano i pulsanti dedicati di Sensible Soccer, con i quali erano differenziate le varie possibilità come tiro e passaggio basso rasoterra.
Il gioco comunque diverte con un ritmo frenetico che, in pochi secondi, è capace di portare il pallone da una metà campo all’altra. Dopo pochi minuti, c’è però la sensazione che il campo sia troppo piccolo per ciò che è possibile creare: in pratica, bastano due passaggi fatti bene per ribaltare completamente l’azione. Sembra quasi di giocare più a Calcio a 7 che non in un campo da 11, con ribaltamenti di fronte troppo rapidi e frequenti.
Il risultato è che, benchè il gioco di per sè diverta abbastanza, manchi di quel tocco di precisione in più che lo avrebbe davvero avvicinato alle produzioni di un tempo e, forse, reso un’ottima e rilassante alternativa agli ormai ben noti titoli calcistici targati EA Sports e Konami. Non bastano le cutscenes dei giocatori che corrono sotto la curva a festeggiare un gol e simili, le tante modalità e squadre – e non sono poche – tra cui scegliere, una grande possibilità di personalizzazione di ogni torneo ed i replay.
Ed è finita!
Come gioco di Calcio, Tiny Football non è affatto male, non fraintendiamoci. Manca però di qualche accorgimento in più oltre che una maggiore chiarezza nelle modalità presenti. Avremmo gradito, ad esempio, avere meno modalità a disposizione ma un editor di base per modificare a piacimento squadre e giocatori, un rettangolo di gioco più grande e, soprattutto, pulsanti differenziati per le varie tipologie di azioni possibili palla al piede.
In sintesi, Tiny Football soffre di un po’ di sufficienza nello sviluppo, giustificabile solo in parte da un possibile budget non elevatissimo. Cose alle quali si potrebbe rimediare con una futura patch ma che, al momento, stancano dopo poche partite. Per concludere, il gioco supera abbondantemente la sufficienza e sfiora quasi il 7 grazie ad un gameplay tutto sommato divertente. Ma siamo certi che, dedicandoci un po’ di tempo ed impegno in più, avrebbe potuto ambire a mete ben più lontane.
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