TMNT Splintered Fate
Grazie agli sforzi di Super Evil Megacorp, ecco che le tartarughe ninja ottengono l’ennesima trasposizione di una delle loro note serie animate. Stavolta non si parla di quella del 1987 bensì del reboot del 2003, da molti considerata la miglior trasposizione animata delle tartarughe, che riavvia la storia con disegni ed animazioni notevolmente migliorati e svariate modifiche, riavvicinandosi molto di più al fumetto anni ’80 di quanto non avesse fatto la primissima serie.
Ritroviamo così alcuni dei personaggi storici più noti al grande pubblico come le quattro tartarughe, April, il maestro Splinter, Shredder, Bebop e Rocksteady, ma della serie del 2003 ritroviamo anche alcuni nuovi personaggi come Nobody e Oroku Karai. Nonostante questa serie abbia ormai più di 20 anni, c’è chi (come il sottoscritto) non abbia mai avuto modo di vederla, se non recuperandola su dvd a prezzi esorbitanti, oppure su qualche piattaforma a pagamento. Ma giocando a questo TMNT Splintered Fate, la voglia di vedere la serie animata è aumentata alle stelle.
Bello da soli, ma è meglio in quattro
TMNT Splintered Fate si conferma subito come un ottimo e divertente brawler roguelike con visuale alla Diablo nel quale, partendo dalle fogne, dobbiamo percorrere le strade della città fino a raggiungere i tetti e, successivamente, il covo del malvagio Shredder. La suddivisione è in 5 livelli, ciascuno dei quali offre diversi miniboss e boss di fine livello.
In linea col gioco in co-op offerto dall’ottimo TMNT: Shedder’s Revenge, in cui si può giocare addirittura in 6 online, TMNT Splintered Fate ci permette delle scelte simili. Possiamo affrontare la campagna tranquillamente da soli offline, scegliendo il nostro personaggio con la possibilità di cambiarlo quando ci troviamo nella nostra casa nelle fogne. Ma giocare in co-op locale oppure online, fino ad un massimo di 4 giocatori, è indubbiamente la scelta che consigliamo a tutti. Altrimenti ci si può unire ad una partita pubblica creata da qualcun altro, iniziando dal livello in cui tale giocatore ed il suo gruppo siano arrivati in quel momento.
Una volta creata una stanza online, essa resta inizialmente privata. A nostra discrezione, possiamo scegliere quando renderla pubblica dal menù di gioco, aprendo così le porte ad altri giocatori che, una volta scelta la loro tartaruga – oppure Casey Jones, anch’egli giocabile – si uniranno al nostro gruppo. Giocando in multiplayer, ci siamo divertiti molto di più nell’affrontare le battaglie per strada, riuscendo ad affrontare tanti nemici alla volta, con una velocità d’azione ed una confusione così grandi da garantire un divertimento assoluto.
Come già accennato, i personaggi selezionabili sono 5: le tartarughe Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello, più Casey Jones disponibile tramite DLC. Quest’ultimo possiede un potente colpo dalla distanza, che gli permette di sferrare un potente attacco con la sua mazza da hockey per poi impegnarsi nel corpo a corpo con colpi potenti e veloci. Un personaggio sicuramente votato all’attacco. Per quanto riguarda le tartarughe, ci siamo accorti che nel gioco online i nostri compagni preferiscono usare Leonardo o Donatello, le tartarughe con le armi più lunghe, lasciando il povero Michelangelo come ultima scelta nel caso gli altri fossero già occupati.
Personalmente li ho dapprima provati tutti, giocando più spesso con Leonardo di cui mi piacciono le armi ma che, alla lunga, mi ha reso le cose difficili a causa della sua supermossa, che prevede un colpo con spinta in avanti che spesso mi ha però fatto finire addosso ai potenti colpi dei nemici vicini, rivelandosi più uno svantaggio. Quindi ho virato su Donatello, che grazie al suo Bo possiede una supermossa rotante da fermo, dal raggio molto ampio, ottima quando siamo circondati. Queste sono ovviamente considerazioni molto soggettive: ciascuno di voi troverà il suo personaggio preferito, si tratta solo di provarli tutti prima di fare la scelta migliore.
Anche Michelangelo, stranamente boicottato dalla maggior parte dei giocatori online, possiede colpi potenti e veloci col suo nunchaku. Il personaggio che ho amato di meno, a differenza delle serie animate, è Raffaello: i suoi Sai sono potenti, ma dal raggio d’azione davvero corto, il che ci obbliga ad avvicinarci tanto ad un nemico per poterlo colpire, esponendoci anche ai suoi attacchi.
La forza dei nemici è direttamente proporzionale al numero di giocatori nel nostro gruppo: più siamo, più i nemici saranno forti, soprattutto i boss che non solo saranno molto ma molto più resistenti, ma utilizzeranno tecniche d’attacco e poteri davvero incredibili. Tra questi va citata Oroku Karai, che affronteremo su una nave: affrontandola da soli si sposterà rapidamente di continuo, sferrando fendenti rotanti, ed utilizzando raramente se non mai i suoi poteri infuocati e non solo; se affrontata in co-op, i suoi spostamenti saranno molto più frequenti e lancerà fuoco ed altri poteri con molta più rapidità, spesso riempendo quasi tutto il pavimento, per toglierci PV ogni volta che ci passeremo sopra.
Per fortuna, in alcuni scenari ci vengono in aiuto alcuni nemici resi alleati, distinguibili da un cerchio verde attorno, che attaccheranno i loro ex compagni di battaglia. Spesso si tratta dei topi robot, che possono attaccare con un balzo in avanti oppure sparando fasci laser dalla bocca. Poichè l’azione è spesso confusa e piena di nemici ed esplosioni, per fortuna i nostri attacchi non possono colpire gli alleati, rendendoci la vita più facile.
Tra i boss non manca Leatherhead, che si avvale anche dell’aiuto dei topi delle fogne. Ma soprattutto i mitici Bebop e Rocksteady, che affronteremo insieme in una boss fight piena di risate ma anche di riflessi pronti, indispensabili per schivare in tempo i proiettili sparati dal mitra di Rocksteady e per schivare gli attacchi rotanti o in corsa di Bebop. Ci sono anche le rane mutanti Napoleon Bonarana e Gengis Rhan, che insieme sono davvero tosti.
Come già detto, il gioco è suddiviso in 5 livelli, ciascuno dei quali offre un insieme di scenari – sia al chiuso che all’aperto – che variano di partita in partita in tipico stile roguelike, fatta eccezione per alcuni di essi che sono fissi: ad esempio la casa nelle fogne da cui inizia il gioco, oppure gli scenari delle boss fight che sono sempre gli stessi per ogni boss. La battaglia finale ci vede ovviamente contro Shredder, suddivisa in diverse fasi in cui il cattivone assume forme e pattern d’attacco sempre più pericolosi.
Una volta sconfitto c’è un dialogo col maestro Splinter, ed appare un misterioso boss finale di cui è nascosta l’identità, ma che teoricamente dovremmo scoprire dopo aver finito il gioco un certo numero di volte. Scelta che ci obbliga a rifare il gioco più volte, ma che alla lunga rischia di diventare il più grande difetto del gioco. Per quanto varia, la campagna non dura tanto e i boss sono sempre gli stessi, affrontabili una sola volta e sempre nello stesso scenario, rendendo il gioco un po’ troppo ripetitivo benchè sia pur sempre divertentissimo picchiare a più non posso i nemici con l’aiuto dei nostri alleati online.
Negozi e potenziamenti
Veniamo alle aggiunte più interessanti del gioco, quelle che ci permettono di potenziare il nostro personaggio alla fine di ogni combattimento. In quanto roguelike, ogni stanza – al chiuso o all’aperto – non è mai la stessa della partita precedente, e talvolta si può anche scegliere quale strada prendere, evitando anche dei boss che altrimenti avremmo affrontato. Quando sconfiggiamo l’ultimo nemico sulla scena, appare sempre un menù con diversi potenziamenti a disposizione, sempre diversi.
Ci sono i poteri tartaruga, tra cui ne possiamo scegliere uno – talvolta anche due, grazie ad una piccola percentuale random che ci permette di fare due scelte assieme – per potenziare attacco, difesa, mossa finale, attacco in corsa e molto altro. Si può scegliere invece di guadagnare uno tra diversi tipi di monete del gioco, spendibili negli appositi negozi che troveremo tra un livello ed il successivo, spesso prima di una boss fight.
Nei negozi possiamo spendere i soldi per migliorare i potenziamenti a disposizione, sbloccandoli oppure aumentando la probabilità che un certo potenziamento si attivi per darci un bonus di vantaggio. Tra le scelte si può quasi sempre aumentare la quantità totale di PV, prendere una fetta di pizza che ci restituisca una parte di PV (anch’essa aumentabile tramite i potenziamenti), aumentare la probabilità di un colpo critico, aumentare i danni d’attacco, potenziare il colpo finale di una combo, ridurre i danni subiti e così via. Ce ne sono così tanti che sarà difficile sceglierne uno solo, anche se in alcuni negozi possiamo sceglierne diversi in una volta sola.
Le monete del gioco, di tipologie diverse, si ottengono in diversi modi. Per esempio sconfiggendo alcuni nemici più potenti, ed ovviamente i boss di fine livello. Da molti di essi possiamo anche ottenere rottami, indispensabili per i potenziamenti. In tutti gli scenari troviamo oggetti come casse di legno che si possono rompere, ottenendo un’altra valùta importante per gli acquisti.
E soprattutto dai menù che appaiono a fine combattimento, in cui dobbiamo scegliere uno tra i potenziamenti disponibili, oppure di ottenere una certa quantità di monete di drago, oniriche o altre. Quindi, se i potenziamenti disponibili non ci convincono, sarebbe meglio ottenere delle monete utili poi nei negozi.
Conclusioni
Anche se negli anni il successo delle tartarughe ninja è diminuito rispetto all’inizio, i giochi hanno sempre avuto un successo, puntando negli ultimi anni più sul genere picchiaduro – che rispecchia davvero le serie animate – e meno sul genere platform con cui si iniziò ai tempi di NES e Game Boy.
Non sarebbe stata male l’idea di creare eventi casuali in cui un boss intervenisse all’improvviso in uno scenario in cui stiamo combattendo, rendendoci la vita più difficile ma allo stesso tempo più varia e coinvolgente. Ovviamente la soluzione sarebbe stata di aggiungere almeno 2/3 livelli in più, e magari di ripercorrerli anche a ritroso ed intrecciarli tra di essi permettendo più strade tra cui scegliere, anzichè andare avanti nel gioco sempre in modo piuttosto lineare.
Un’altra piccola lacuna è il ruolo marginale di alleati secondari come April, Nobody o Slash. April avrebbe potuto apparire in più locations, dandoci consigli importanti su come battere determinati boss; Nobody e Slash avrebbero potuto unirsi a noi in combattimento ogni tanto, magari sempre in modo casuale e senza preavviso, rendendo il gioco molto più vario ed interessante. Mancanze che non tolgono nulla al divertimento offerto, che però avrebbe potuto essere maggiore con queste aggiunte.
Ci vuole anche un minimo di buon senso, evitando di abbandonare la partita in corso senza motivo, specie se siamo i proprietari della stanza che, inevitabilmente, farebbe finire la partita anche agli altri. Anche questa cosa avrebbe dovuto essere gestita un attimo, per non buttare al vento gli sforzi fatti da tre persone solo perchè la quarta abbia deciso di lasciare la partita in corso. Se il dubbio fosse il tempo che si ha a disposizione, meglio unirsi ad una partita online creata da altri, che si potrebbe lasciare in qualsiasi momento senza far danni, lasciando libero il posto al prossimo giocatore online.
Con Splintered Fate, Super Evil Megacorp ha creato un picchiaduro unendolo a meccaniche tipicamente roguelike, rendendo molto vario il gioco in tutti i suoi livelli. Ottima l’idea di aggiungere i negozi e vari tipi di monete, ma la scelta vincente è quella dei tanti potenziamenti che rendono davvero molto vario il gioco, permettendo ad ogni giocatore di distinguersi dagli altri, unendo le proprie abilità per essere complementari. Al gameplay si affianca una colonna sonora tipicamente action che ci dà sempre la carica, e che raggiunge ottimi livelli soprattutto nei jingle dopo aver sconfitto un boss. I dialoghi sono in Italiano, rendendone facile a tutti la comprensione.
In conclusione, TMNT Splintered Fate è un altro di quei giochi ottimi anche per i casual gamers che ogni tanto vogliono farsi qualche partita senza troppi pensieri, senza leggere troppi dialoghi nè dover ragionare troppo. Il voto è sicuramente alto, ma avrebbe potuto esserlo molto di più con qualche piccola chicca già citata sopra, ma soprattutto con qualche livello in più ed evitando il dover ripetere almeno 8 volte il gioco – così ci risulta – per sbloccare il vero finale.
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