Assassin’s Creed Valhalla – Un semplice more of the same o qualcosa di più?
Di tutti i franchise realizzati negli ultimi vent’anni, posso dire subito che Assassin’s Creed è sicuramente uno dei miei preferiti. Nonostante i suoi alti e bassi ho amato fin dal primo capitolo questo incredibile mix di avventura storica (decisamente rivisitata e romanzata) e fantascienza di Ubisoft. Dopo aver trascorso diversi anni in capitoli con struttura molto simile e riconducibile alle avventure dinamiche, Assassin’s Creed Origins ha revisionato la formula “tradizionale”, spostandosi dalla narrazione quasi lineare in un ambiente sandbox a mondi open-world pieni di attività secondarie.
La saga degli assassini non è “semplicemente un videogioco” ma ha anche offerto una sorprendente e profonda immersione nella cultura e nelle ambientazioni del passato di ogni iterazione a tal punto che Originis e Odyssey hanno ottenuto delle modalità aggiuntive chiamate Discovery Tour che permettono di scoprire molte informazioni su quei mondi a noi lontani, togliendo completamente la trama ed i combattimenti. Il me di qualche anno fa che aveva a che fare con Encarta 95 sarebbe rimasta a bocca aperta per quello che offrono questi componenti aggiuntivi. Assassin’s Creed Valhalla è un’altra opportunità per il turismo virtuale mentre si rivive un momento importante della storia in cui i norvegesi dei paesi scandinavi invasero, saccheggiarono e infine si stabilirono in Inghilterra negli anni ’60 dell’800.
Valhalla racconta la storia di Eivor (ricordiamo che potrete scegliere il sesso ad inizio avventura), un vichingo sopravvissuto al massacro dei suoi genitori nel bel mezzo di una festa per celebrare la fusione del suo clan a quello della famiglia reale. Eivor si è poi guadagnato un posto come guerriero nella sua famiglia adottiva ed è cresciuto vicino al suo fratellastro, Sigurd, il prossimo in linea per la successione al trono. Dopo che gli è stato negato questo diritto di nascita, Sigurd convince Eivor a unirsi a lui nel lungo viaggio verso l’Inghilterra, dove si era già stabilito il leggendario clan di Ragnar Lothbrok. Nel corso dell’avventura il nostro protagonista dovrà combattere anche la crescente influenza dell’Ordine degli Antichi (i precursori dei templari). Nel frattempo, ai giorni nostri, troviamo una Layla Hassan indebolita in seguito agli eventi che hanno concluso Odyssey. Dopo che il team Sigma di Abstergo ha decimato la sua cella di assassini, è fuggita nel New England con Shaun Hastings e Rebecca Crane dove hanno ritrovato i resti di Eivor. La ritroviamo in lotta con l’influenza causata dal Bastone di Hermes che ha acquisito ad Atlantide, un artefatto dai forti poteri. Mentre la Terra affronta strane anomalie, crescenti terremoti e un certo virus respiratorio, Layla torna ancora una volta nel passato in cerca di un modo per poter aiutare il suo presente e futuro.
Chi ha passato 60 o più ore con Origins e Odyssey sa già cosa aspettarsi da Assassin’s Creed Valhalla. In effetti, gran parte di quest’ultimo capitolo ricorda, almeno inizialmente, Odyssey. Anche questa volta sarete catapultati in un mondo open world davvero immenso, una ricostruzione della Norvegia e dei territori inglesi brulicanti di villaggi, città, rovine e fortezze. Le missioni della trama principale ovviamente danno uno scopo al vostro peregrinare in Inghilterra. Sebbene poche barriere artificiali generate dall’Animus vi impediscano di andare dove si vuole, i diversi regni che compongono la parte orientale dell’Inghilterra sono contrassegnati da livelli di potenza che denotano la forza dei suoi difensori e quindi dal livello richiesto per poterli affrontare.
Lo sviluppo del personaggio si basa esclusivamente sui punti esperienza e su un enorme albero delle abilità che offre molte opzioni per personalizzare le abilità di Eivor e renderlo abbastanza forte da conquistare queste aree più difficili. Tutti i diversi sistemi di gioco – stealth, combattimento a viso aperto, esplorazione – funzionano in maniera molto simile ai titoli precedenti ed è comunque fantastico avere così tante opzioni a disposizione.
In Valhalla possiamo decidere liberamente di ingaggiare il nemico tramite furtività o combattimento a viso aperto senza avere penalità in termini di difficoltà nel completamento delle missioni. Le uccisioni furtive sono sempre soddisfacenti, soprattutto dopo aver imparato a creare trappole che attirano o distraggono i nemici. Quello che ho trovato un po’ fastidioso riguardo alle fasi stealth è che non potete usare il vostro corvo per contrassegnare i bersagli nello stesso modo in cui Kassandra e Bayek facevano nei loro giochi. In effetti, il vostro amico corvo è un po’ inutile nel complesso in quanto non identificherà gli obiettivi, vi mostrerà solo l’area generale in cui potrebbero essere. Il tracciamento degli obbiettivi è stato sostituito da un sistema di ping che segnerà i nemici in rosso, permettendovi di vederli se si trovano all’aperto o all’interno di case e capanne.
Per quanto divertente sia lo stealth, potreste ritrovarvi a dare sfogo al vostro vichingo interiore e il sistema di combattimento di Valhalla è felice di accontentarvi. Infatti è sicuramente migliorato in questi ultimi anni e sono particolarmente contento di come è stato implementato questa volta. Rispetto alla grazia e allo stile acrobatico del combattimento in Odyssey, Eivor lotta in maniera molto rude, pesante, grintosa e fisica. Non c’è la finezza di Ezio Auditore qui, solo risse e azzuffate nel fango.
Il sistema di combattimento è sicuramente il migliore della serie, ogni mossa del gioco ha un peso considerevole. Eivor può combattere usando ogni sorta di armi (come asce, archi e lance a due mani), e può impugnarne una diversa in ogni mano. Rispetto agli ultimi capitoli troveremo molte meno armi ed armature. In realtà non è una cosa che mi dispiaccia più di tanto perché ho sempre trovato fastidioso nei giochi precedenti che si veniva inondati di nuovi armamenti, senza riuscire davvero ad apprezzarne qualcuno in particolare e per poi passare molto tempo a smantellare o vendere oggetti. Qualunque sia l’arma che troverete e che preferirete utilizzare, gli attacchi di Eivor sono governati da una barra della stamina che è influenzata dalla frequenza con cui si attacca, schiva, e anche dal peso totale dell’armatura. Se la stamina si esaurisce completamente, la capacità di combattimento di Eivor è notevolmente ridotta, rendendo i suoi attacchi lenti e sarete incapaci di schivare finché non si è rigenerata abbastanza stamina.
Imparare a parare efficacemente gli attacchi è un ottimo modo per garantirvi la sopravvivenza, soprattutto negli scontri più ostici con i boss. Ogni tipologia di soldato sassone ha un move-set abbastanza semplice e quindi non sarà difficile fare una parata perfetta con il giusto tempismo così da farlo vacillare e finirlo con un semplice attacco. La parata è un po’ difficile da padroneggiare all’inizio dato il tempismo richiesto, ma vale sicuramente la pena dato i benefici in combattimento, soprattutto nelle zone più toste. In Valhalla molto spesso dovrete affrontare più nemici contemporaneamente e, anche con l’impostazione di difficoltà “normale”, i nemici infiggono abbastanza danni. Se non si sta attenti alla stamina, al recupero della salute (che avviene in maniera manuale) ed a utilizzare le varie abilità e mosse di Eivor si rischia di vedere diverse volte la schermata di game over.
Seguendo maggiormente le orme di Origins, Assassin’s Creed Valhalla mantiene ciò che ha funzionato negli ultimi due giochi, reincorporando anche ciò che mancava fin da Assassin’s Creed II. Il risultato è un prodotto che è meno di un gioco di ruolo, al punto in cui non dovrete setacciare incessantemente attrezzature, statistiche, numeri e livelli per capire se riuscirete ad assassinare qualcuno correttamente. Invece, Valhalla premia l’abilità invece di “giocare” con i numeri. Se si entra in un’area con nemici potenti, è teoricamente possibile abbatterli, anche se ovviamente sarà molto più difficile. L’efficacia di Eivor nelle battaglie è però ovviamente influenzata dal modo in cui vengono spesi i punti dei talenti che si ottengono ogni volta che si raggiunge un determinato quantitativo di esperienza. Modellato a forma di vere e proprie costellazioni, il menu dei talenti è una grande rete di nodi simile a una rete che si espande in ogni direzione. Lo sblocco delle varie “stelle” garantiscono aumenti incrementali nelle resistenze ai danni (sia fisici che elementali), agli attacchi furtivi, all’aumento del peso trasportabile, a vari bonus ai set di armature e salute. Al centro di ogni costellazione c’è un potere passivo che offre nuove e divertenti opzioni come il concatenamento di più assassini, la creazione di trappole elaborate, la possibilità di indirizzare le frecce e molto altro.
In stretta correlazione agli snodi dei talenti troviamo le abilità vere e proprie che possono essere mappate sui pulsanti frontali del controller ed il loro uso è legato al riempimento di una barra a parte che si ricarica nei combattimenti. Alcune di queste abilità sono anche molto divertenti, come un arpione che può essere lanciato contro un nemico che, a sua volta, può essere scagliato contro i suoi alleati così da danneggiarli tutti in una volta. A differenza dei punti abilità che si sbloccano e vengono utilizzati ogni volta che Eivor sale di livello, le abilità possono essere sbloccate solo dando la caccia a libri di conoscenza che sono disseminati nelle varie regioni della mappa di gioco.
La vita di un vichingo è impegnativa e tra tutti i saccheggi e gli intrighi politici, come si fa a trovare il tempo per fermarsi ed apprezzare la rigogliosa Inghilterra? La buona notizia è che Assassin’s Creed Valhalla è pieno di così tante attività secondarie e diversivi dalla missione principale che sarebbe più facile elencare ciò che non si può fare. Le mappe giocabili del gioco – Inghilterra e Norvegia (e -SPOILER- forse qualcosa d’altro?) – sono piene zeppe di opportunità come recuperare materiali di fabbricazione e tesori, dare la caccia a nascondigli di Assassini abbandonati da tempo, saccheggiare tombe, cacciare animali, fare a gare di bevute, scommettere sulle partite di Orlog e lanciarsi in battaglie in rima vichinghe. Di tutte queste attività secondarie, l’ Orlog è sicuramente il mio passatempo preferito. È un po’ come un’iterazione basata sui dadi di Hearthstone dove due giocatori tentano di ridurre i punti vita a vicenda tramite un’attenta strategia.
La gare di bevute, gli scontri in rima e le sfide di Orlog si trovano in genere all’interno di accampamenti e insediamenti abbastanza grandi, ma quando ci si dirige nella natura, è più probabile imbattersi nei cosiddetti world event, una versione degli eventi casuali che abbiamo avuto modo di vedere in Grand Theft Auto V e Red Dead Redemption II: brevi incontri in cui alcuni malcapitati chiedono una mano al protagonista. Gli eventi mondiali (chiamati “Misteri”), stranamente, sono una fonte considerevole di risate e situazioni non convenzionali. Ho avuto modo di incontrare un vichingo con un’ascia che spuntava dalla sua testa, aiutare un vecchio a gettare oggetti preziosi da un dirupo, assistere una coppia di fratelli maldestri che cercavano disperatamente di farsi un nome e uscire con un alce parlante dopo aver preso allucinogeno. A causa della loro leggerezza e brevità, queste attività secondarie sono una bella pausa dalle esperienze più serie vissute nella campagna principale.
L’esplorazione è necessaria per ottenere i beni e le risorse necessarie per far crescere l’insediamento del vostro clan, Ravensthorpe. Essenzialmente, funziona in modo simile a Monteriggioni di Assassin’s Creed II. Usando le risorse raccolte da incursioni e assalti, Eivor può ripristinare gli edifici per aprire nuove serie di missioni, sbloccare nuove abilità dai coloni e acquistare attrezzature e personalizzazioni. Costruire la bottega di un fabbro, ad esempio, rende possibile migliorare notevolmente le armi e le armature. Ovviamente si possono acquistare cosmetici dai venditori per dare al vostro insediamento un tocco di stile in più con accessori decorativi come statue, sculture in legno e trofei. Potete persino banchettare prima di un’incursione per garantire alcuni buff alla vostra micidiale squadra di vichingi. L’espansione di Ravensthorpe non è economica e richiede una notevole quantità di rifornimenti che può essere acquisita facendo razzia nei monasteri e nei villaggi.
La barca fa ritorno in Valhalla, ma questa volta è solamente un mezzo di trasporto. Non essendoci il combattimento navale dei giochi precedenti, utilizzerete principalmente la vostra barca per attraversare la complessa rete di fiumi in tutta l’Inghilterra. A volte potrete speronare altre barche, ma per il resto è un metodo di trasporto piuttosto che un’altra forma di combattimento.
Una delle mie più grandi lamentele con Assassin’s Creed Odyssey era la sensazione incrollabile che le battaglie di conquista fossero per lo più inutili, un’aggiunta superflua nell’economia del gioco. Valhalla ha risolto il problema rendendo le razzie una parte essenziale del miglioramento dell’insediamento perché i monasteri contengono grandi quantità di rifornimenti che non possono essere trovati da nessun’altra parte. Attivare un raid è abbastanza facile, dovrete avvicinarvi all’area designata con la vostra imbarcazione oppure a piedi così da suonare il vostro corno per iniziare l’attacco contro i Sassoni. Il completamento di un raid implica il rintracciare i depositi di rifornimenti sparsi in tutta l’area e una volta raccolto l’ultimo deposito, la razzia termina così che siate liberi di tornare al vostro accampamento per spendere tutto il bottino ottenuto.
C’è molto da fare in Assassin’s Creed Valhalla e per la maggior parte è tutto abbastanza grandioso. Il gameplay è solido e abbastanza reattivo, ma di tanto in tanto ho riscontrato bug ed imprecisioni varie. Eivor, come Kassandra e Bayek prima di lui, è in grado di scalare qualsiasi superficie, dalle montagne scoscese della Norvegia alle rovine di pietra dell’Inghilterra, arrampicarsi su e intorno a varie strutture a volte può far muovere il personaggio in direzioni in cui si voleva andare. Ciò è particolarmente evidente quando si sta inseguendo le varie pagine fluttuanti (ripresa da Black Flag) e spesso mi sono sentito frustrato nel vedere Eivor comportarsi in modi che non volevo né mi aspettavo. Un altro problema fastidioso che ho riscontrato è la pratica di contrassegnare i bersagli durante gli assalti alle roccaforti nemiche. Poiché ci sono così tante cose quando iniziano i combattimenti – flussi infiniti di nemici e fumo che rende difficile la visione sul terreno di scontro – può essere difficile rintracciare i nemici durante la baraonda. Il suddetto sistema di ping è il modo migliore per identificare i bersagli, ma la portata non va molto lontano, così diverse volte mi sono ritrovato a correre per l’area in una disperata caccia ai soldati rimasti.
Le ambientazioni ed il mondo di gioco nella saga di Assassin’s Creed sono sempre state curate maniacalmente ed anche Valhalla non si smentisce. L’Inghilterra della fine dell’800 potrebbe non essere visivamente esotica come l’Egitto e la Grecia, ma ciò non le impedisce di essere un luogo affascinante e vibrante. Sebbene ci siano ancora elementi soprannaturali che permeano l’esperienza, le vostre avventure sembrano più radicate nella realtà mentre si assiste i clan in intrighi di corte, acquisizioni ostili e matrimoni politici.
Io ho provato il titolo direttamente su Xbox Series X e devo dire che Valhalla si presenta come il gioco visivamente più piacevole della serie con i suoi 60 fotogrammi al secondo in 4K e con HDR. L’illuminazione è sbalorditiva e non ci sono molti giochi open world che sembrano così belli in movimento. Confrontandomi con un collega ho verificato che i tempi di caricamento migliorano notevolmente da Xbox One X a Series X. Ad esempio, eseguire un viaggio veloce da una zona ad un’altra mostra un’incredibile differenza di velocità. Va notato che questi tempi sono stati testati indipendentemente da me e dal mio collega, e quindi il test può essere inficiato dai nostri rispettivi progressi nella storia. E, naturalmente, grazie al Quick Resume, tutte le schermate di caricamento diventano rapidamente trascurabili per gli utenti di Series X una volta che il gioco è già stato avviato. In pochi secondi, siete in grado di iniziare a giocare a Valhalla dal suo stato di sospensione e riprendere esattamente da dove l’avevate interrotto: davvero eccezionale.
Valhalla è un ritorno al passato anche per quanto riguarda il comparto sonoro, il gioco è segnato da Jesper Kyd che ritorna a lavorare per la serie dopo dieci anni (da Brotherhood). Il risultato è una colonna sonora ambient che è in parti uguali tranquilla e galvanizzante. Le musiche più orientate all’azione sono segnate da Sarah Schachner e Einar Selvik che, tra l’altro, hanno composto la colonna sonora per la serie televisiva Vikings. Come ci si potrebbe aspetterere, questi pezzi sono davvero superlative e aiutano a vivere una vera e propria esperienza vichinga.
Assassin’s Creed Valhalla è un’avventura epica che beneficia di una nuova direzione sorprendente nel design e nelle meccaniche. A causa della sua portata più ampia, non state più vivendo all’interno di una piccola bolla narrativa e plasmando direttamente il mondo intorno a voi. Invece, Eivor (come Bayek e Kassandra) è un piccolo ma importante ingranaggio che aiuta a influenzare la storia del mondo di Assassin’s Creed. Tuttavia, l’avete già fatto due volte e Ubisoft vi chiede di rifarlo di nuovo. Però Assassin’s Creed: Valhalla sembra il primo passo per un sottile ritorno della serie alle sue prime iterazioni, riconquistando la vecchia gloria del franchise mentre porta avanti tutte le parti migliori delle recenti iterazioni. L’esperienza inoltre è resa ancora più fluida grazie agli hardware di nuova generazione.