Efootball versa in condizioni precarie fin dal suo debutto nel 2021. Ricordiamo che quel lontano 30 settembre il gioco era afflitto da bug grafici e non presentava nessuna modalità competitiva. Un vero disastro che conferma il famoso detto “il buongiorno si vede dal mattino”. Konami ha fatto tante promesse che sono rimaste solo punti mai realizzati di una roadmap sparita misteriosamente dal sito ufficiale.
Mentre Electronic Arts presenta in pompa magna le tantissime novità di FC 26, Konami rimane nel suo “mutismo selettivo” a seguito della brutta figura fatta davanti a tutti i suoi fan con l’evento per il 30esimo anniversario dei suoi giochi di calcio. Quest’ultimo avrebbe potuto essere il grande evento per rilanciare lo storico brand ma si è rivelato un grandissimo passo falso e una presa in giro per i veri appassionati di efootball.
Efootball 2026 è alle porte ma a quanto pare nel futuro non ci sono prospettive rosee. Gli unici indizi dati da Konami sulle novità della prossima versione della sua simulazione calcistica sono preoccupanti.
Infatti la software house giapponese ha intenzione di introdurre il sistema di Link tra i giocatori. Si, proprio quell’odioso sistema che Electronic Arts sta alleggerendo per dare ai giocatori un esperienza di creazione delle formazioni migliore.
Come è possibile? E’ la prima cosa che mi sono chiesto quando ho visto le prime immagini relative a questa nuova meccanica. Poi ho formulato una teoria verosimile. In questi anni Konami ha fatto una scelta che non ha saputo gestire, ovvero permettere ai giocatori di mantenere le vecchie carte acquistate o conquistate portandole da un edizione all’altra del gioco. In questo modo ha dovuto gonfiare oltremodo gli overall delle nuove carte dei giocatori e aggiungere booster speciali per farle risultare appetibili e generare ricavi dai pool settimanali. Tutti elementi che iniziano a non funzionare perché molti giocatori hanno completato la propria squadra e non hanno intenzione di spendere altri soldi per una carta che ha 1 o 2 punti in più su alcune statistiche (anche perché in questo caso la differenza non è avvertibile).
Per sopperire a questa situazione, secondo la nostra teoria, Konami ha deciso di inserire il sistema di link tra i giocatori, che, a quanto pare funziona in modo simile a quello ideato da EA. Il legame di nazionalità, di squadra e di campionato in cui i giocatori militano permetterà di avere una maggiore o minore intesa influendo sulle statistiche degli atleti. In questo modo i giocatori si troveranno costretti ad acquistare nuove carte se vogliono avere formazioni efficienti e con un overall massimo di tutti i giocatori.
Evidentemente Konami non ha considerato che questo meccanismo tende ad appiattire il gioco poiché in poco tempo le formazioni diventeranno tutte molto simili tra di loro come succedeva nelle vecchie edizioni di Fifa (ora FC). La forza di efootball era quella di lasciare libero il giocatore di creare le formazioni come meglio credeva, con campioni provenienti da diversi campionati, di diverse nazionalità e diverse squadre del mondo.
Il sistema dei link limiterà estremamente le scelte dei giocatori che sono sempre stati abituati ad essere liberi e per questo si stuferanno presto di queste nuove regole. E allora Konami cosa farà? Introdurrà i booster di intesa, ovvero degli elementi che permetteranno di costruire dei legami tra giocatori anche se non esistono.
Il gioco dunque in questo modo avrà un involuzione rischiando di perdere anche lo zoccolo duro dei giocatori che ancora resistono nella speranza di miglioramenti.
A tutto questo si aggiunge l’insofferenza dei giocatori verso una Master League promessa e mai arrivata. Anche in questo caso la mancanza di chiarezza e di comunicazione da parte di Konami ha aggravato la situazione tanto che in rete si sta diffondendo la proposta di boicottare il gioco qualora non venga annunciata questa modalità al lancio di efootball 2026.
Da giocatore di tutte le edizioni del gioco, a partire dal primo ISS PRO, nutro sempre la speranza che qualcosa possa cambiare ma sembra sempre di più che i “Winning Eleven” non sappiano più vincere.
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