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El Hijo: A Wild West Tale – Recensione PS4

a cura di Maddalena Golia 11 Aprile 2021
a cura di Maddalena Golia 11 Aprile 2021
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El Hijo: A Wild West Tale è un interessante produzione indie che ha visto la luce a dicembre dello scorso anno su PC e molto recentemente anche su console. Pubblicato da HandyGames e sviluppato da Honig Studios e Quantumfrog, El Hijo è un titolo genuinamente stealth, costruito a stage e che propone meccaniche ben amalgamate, seppur non innovative. Ho provato la versione PS4 del gioco in retrocompatibilità su PS5 e sono qui per raccontarvi la mia esperienza.

C’era una volta nel Selvaggio West

El Hijo si presenta esattamente come promette: ci troviamo davanti infatti ad una classica storia del Far West, in cui una madre rimasta vedova è costretta a lasciare il figlio presso un monastero per proteggerlo da una banda di fuorilegge da cui viene perseguitata. Il nostro Hijo però non ci sta e prenderemo quindi le redini della storia nel momento in cui decide di fuggire. Prende quindi il via in questo momento un’esperienza totalmente stealth strutturata in diversi livelli, che potranno essere affrontati più volte a piacimento. Questo sia per “completismo”, sia se si avesse voglia di scoprire più soluzioni per superare determinati punti. Quello infatti che mi ha positivamente sorpreso in questo progetto è la buona cura che è stata posta nel level design, che va a proporre sfide e puzzle ambientali sicuramente interessanti e piacevoli. Le meccaniche sono quelle più classiche dello stealth, quindi muoversi in silenzio, sfruttare i punti in ombra e i diversi nascondigli per sfuggire alla visuale dei “nemici” e persino utilizzare alcuni strumenti per distrarli nei momenti giusti, ma anche scappare e nascondersi. Questi ultimi vanno dal semplice e classico lancio del sassolino, fino all’utilizzo di un giocattolo per attirare l’attenzione di più personaggi e così via (compresa l’iconica fionda che osserviamo dagli artwork che circolano). Nessuno strumento prettamente offensivo quindi, solo movimenti nell’ombra e distrazioni. Interessante anche come è stato implementata la meccanica del “rumore” che a volte potrà essere il nostro migliore alleato, a volte il nostro peggior nemico a seconda delle situazioni. Lo emetteremo correndo, spostando oggetti e anche disturbando animali e potrà essere utile per distrarre qualche nemico, ma anche causa del nostro fallimento.

El Hijo: A Wild West Tale

Si nota naturalmente l’essenza indie di questo titolo da alcuni aspetti che vanno a “limitare” l’esperienza stealth del gioco, rendendola meno complessa di quanto potrebbe essere. Parlo naturalmente di aspetti tecnici legati sia ad alcuni movimenti un po’ macchinosi sia all’Intelligenza Artificiale che può essere ingannata in modi “non legit” forse troppo semplicemente. Ma al di là di questi limiti, El Hijo offre comunque una buona varietà sia di situazioni che di soluzioni a esse legate, grazie ad un design ponderato e che decide, fortunatamente, di non esagerare. I checkpoint inoltre sono piuttosto generosi e limitano abbastanza la possibile frustrazione in momenti magari più complessi in cui potrebbe capitarvi di tentare più volte di superare un punto preciso.

Mano a mano che si prosegue nel gioco i livelli si faranno più ampi e complessi e si dipanerà inoltre la narrazione, che in questo caso viene relegata a un racconto silenzioso tramite cutscene consistenti in disegni in movimento. Il cuore e l’anima di El Hijo sono quindi piuttosto chiari, e l’obiettivo del gioco è intrattenere con una storia delicata a semplice, senza fronzoli, inserita in una struttura con un’identità ben precisa. È questo infatti quello che più ho gradito del gioco: la voglia di non strafare e di rimanere coerente a se stesso. L’atmosfera “spaghetti western” è in generale ben resa, grazie sia a una piacevole direzione artistica sia all’indovinata colonna sonora. Il comparto grafico è abbastanza essenziale, ma ci regala comunque un bel colpo d’occhio e uno stile indovinato. I caricamenti su PlayStation 5 sono piuttosto rapidi, grazie naturalmente alla maggiore capacità della nuova console Sony, ma anche su PS4 il gioco si difende abbastanza bene. Come detto, El Hijo dà la possibilità al giocatore di riprovare in qualsiasi momenti i livelli già superati, in particolare per recuperare tutti gli extra e ottenere tutti gli obiettivi. Considerato quindi anche il completismo, la longevità si attesta a non più di 9/10 ore (e si riduce a circa 6 per completare solo la storia). Comunque una durata discreta, considerando anche che il gioco viene proposto al prezzo di 19,99€.

El Hijo: A Wild West Tale

In conclusione quindi, El Hijo: A Wild West Tale si rivela un’avventura piacevole per chi cerca un’esperienza di gioco senza troppi fronzoli e con poca azione, con meccaniche prevalentemente stealth e un’atmosfera western.

El Hijo: A Wild West Tale - Recensione PS4

El Hijo: A Wild West Tale - Recensione PS4

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  • Voto finale
    7.5
Pro
  • Bella atmosfera western
  • Meccaniche semplici ma funzionali
  • Buon level design che non cerca di strafare
Contro
  • Solo stealth, ad alcuni potrebbe non piacere
  • Alcuni limiti tecnici
7.5
Maddalena Golia

Videogiocatrice da più di vent'anni, archeologa e alla ricerca di qualsiasi esperienza videoludica significativa. Perché non è mai "solo un gioco". Caporedattrice di Naturalborngamers dal 2017.

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