Nel corso della nottata italiana, Sony ha pubblicato il classico report sulle vendite nell’ultimo quarto dell’anno 2019. In questi report finanziari vengono spesso indicati dati molto importanti, come ad esempio i flussi di vendita di alcuni brand, e soprattutto questi vengono comparati con gli stessi periodi degli anni precedenti. Per quanto riguarda PS4, la situazione vede un calo nelle vendite delle console di circa il 20%.
Ci spieghiamo meglio, al fine di evitare fraintendimenti: questo calo non vuole dire che Sony, da domani, cesserà la produzione di PlayStation. Ma questo rallentamento nella vendita dell’hardware è un dato che emerge dalla comparazione con gli anni fiscali passati. Tra il 1 Ottobre ed il 31 Dicembre 2019, a livello globale, sono state vendute 6,1 milioni di PS4, portando così il totale a 108,9 milioni di PS4 vendute dal 2013 ad oggi. Questo sembrerebbe un dato buono, ma se paragoniamo agli scorsi anni fiscali, c’è stato un calo di circa il 20% nelle vendite di console nello stesso periodo.
Questo, chiaramente, ha portato un leggero rallentamento anche nei guadagni da parte di Sony — in questo caso stiamo parlando di circa 19 miliardi di yen (174 milioni di dollari). Questo ha quindi portato, nel report finanziario, ad una correzione del tiro da parte di Sony sulla previsione del guadagno totale in capo all’anno fiscale, con un taglio di circa il 3%, corrispondente a 50 miliardi di yen.
Per concludere, Sony in questo report finanziario ha anche snocciolato altri dati importanti, come ad esempio il numero complessivo delle sottoscrizioni al PlayStation Plus: il servizio può contare infatti su una base di 38 milioni di utenti.
Per concludere, dobbiamo fare delle importanti considerazioni. Come detto, questo calo di vendite non implica il fatto che PlayStation sia in crisi, ma è anzi da considerare come un qualcosa di fisiologico, dato che la PS4 è una console che si avvia verso la fine del suo ciclo vitale, con la PS5 che è ormai alle porte. Altra considerazione importante da fare, inoltre, è il fatto che, al netto di un minor guadagno, l’azienda nipponica non stia effettivamente perdendo soldi: più semplicemente, ne sta facendo meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.